Stomachion

domenica 2 marzo 2025

Topolino #3614: Carnevale a Venezia

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Con il secondo episodio di Le maschere, Andrea Malgeri ci trasporta nell'atmosfera più sfrenata dal Carnevale, riuscendo a sviluppare al contempo le due linee narrative principali: quella dei figuranti di strada, che erano protagonisti proprio in eventi come il Carnevale, e quella della lotta contro i soprusi. A guidare il lettore attraverso queste due linee narrative ci pensa, però, un unico personaggio, il doge di Venezia Cormoran, che finisce per vivere, grazia a uno scambio che viene direttamente da Il principe e il povero, il Carnevale della sua città sia sul palco dei teatranti di strata, sia sopra i tetti in compagnia delle Maschere.
Ne emerge un personaggio interessante che grazie a questa doppia visione e al bagno di umiltà che ne consegue, giunge alla consapevolezza della stato in cui versano i veneziani a causa dela sua "distrazione" nei confronti della condotta dei Bassotti.
Altro elemento non trascurabile è la storia delle origini delle Maschere, raccontata dalla viva voce di Paperino. Storia che si intreccia con uno dei principali compiti del far ridere: spingere le persone a riflettere sul mondo. E in particolare, tramite la satira, che è prettamente politica, sui comportamenti dei governanti. E questa serie si sta rivelando un modo molto intelligente per spingere i lettori a riflettere su questo tema, senza dover necessariamente porre espliciti riferimenti all'attualità politca.
Dall'idaulica alla statistica
Con Condotta da brividi torna in campo Giuseppe Zironi e la sua sempre più convincente Cavezza! Devo confessare che trovo questa serie con Orazio protagonista molto più efficace di Topolino giramondo: Zironi, infatti, risulta molto più lineare nello sviluppo delle storie, e anche la gestione delle battute ne risente positivamente. In alcune storie di Topolino giramondo, infatti, si aveva la senzasione che Zironi peccasse di eccessiva sintesi, mentre con Cavezza! questa sensazione è quasi scomparsa.
La storia, ad ogni modo, racconta della riparazione di un'immensa tubatura che porta l'acqua all'aranceto di mister Harnold. Il tutto, ovviamente, completato dalla presenza di alcuni discoli ragazzini che decidono di compiere una prova di coraggio proprio nel momento meno opportuno.
A chiudere il volume troviamo Giulio D'Antona con Il binge watchinge produttivo, che vede il ritorno dopo lungo tempo di Danilo Barozzi ai disegni su Topolino. La storia ruota attorno alla pratica del binge watching, ovvero il seguire una serie un episodio dopo l'altro. In particolare Paperoga e Paperino sono particolarmente appassionati di Paperi rampanti dove si mescolano i temi dell'economia e della statistica in modi incredibilmente realistici ed efficaci, visto quanto Paperoga riesca, insolitamente, a proporre idee efficaci, ovviamente tutte ispirate alla serie televisiva.
Ovviamente i problemi sono dietro l'angolo, soprattutto quando si prendono troppo sul serio delle serie televisive, solo che, a differenza del solito, alla fine Paperino e Paperoga non ne escono poi tanto male, cosa che, ogni tanto, fa anche piacere leggere. D'altra parte il colpo di scena finale ripaga di tante storie con la stessa, inevitabile conclusione!

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