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Tom Taylor, scrittore della acclamata nuova serie con Dick protagonista (che ho inziato a leggere proprio in concomitanza dell'uscita di Beast World) e della nuova serie Titans, affiancato da Ivan Reis (e nel finale da altri validi disegnatori) ha costruito una storia che al tempo stesso rende protagonisti i Titans e il loro capo, ma che è anche un vero e proprio prologo al crossover successivo, ma di questo ne "parleremo" a tempo debito.
Un problema da Titani
La premessa dei sei numeri orignali (cinque nell'edizione italiana) in cui si è sviluppato riporta alle origini della Justice League: il loro primo avversario, almeno editorialmente parlando, fu una stella marina gigante, Starro, conquistatore di mondi e con il potere di controllo mentale. Per sconfiggerla viene messo in campo il piano elaborato da Beast Boy, Garfield "Gar" Logan, che in Crisi oscura aveva subito un violento attacco da parte di Deathstroke, lasciandolo menomato nel corpo (un occhio in meno) e nell'anima. Il problema è che qualcosa, in questo piano, va storto e Gar perde coscienza di se, generando una serie di spore che infettano i terrestri trasformandoli in ibridi tra esseri umani e animali.La cosa non deve stupire, vista la connessione tra Beast Boy e il mondo animale. Ciò, però, rende la crisi una responsabilità in qualche modo diretta da parte dei Titans, almeno fino a che non scoprono che dietro tutto c'era una complessa macchinazione di Amanda Waller, il cui obiettivo era screditare i supereroi e ottenere un sempre maggiore controllo, politico e militare.
In questo senso attraverso la caratterizzazione della Waller e il suo delirio di onnipotenza Taylor riesce a catturare quell'atmosfera politica che ha fatto da humus per la rielezione di Donald Trump (la saga, il cui ultimo numero è uscito all'inizio del 2024, dobbiamo considerare che sia stata congegnata con un certo anticipo sulle elezioni stesse). In questo senso è significativo il piccolo monologo che la Waller riserva a Nightwing in un confronto che avviene nel finale del quinto numero:
L'umanità non vuole eroi. Forse in passato sì, ma ora non più. La gente non vuole essere salvata, vuole essere vendicata. Vuole qualcuno da odiare, da prendere di mira.Altrettanto significative, in questo senso, sono le didascalie che accompagnano il racconto nel corso di tutta la vicenda: non vi anticipo l'identità del narratore, perché probabilmente è legata a una qualche storia interna sviluppata da Taylor per Titans. In ogni caso anche queste catturano quell'aria di odio che si respira un po' in tutto il mondo, che mette le persone le une contro le altre per miriadi di motivi: diversità politiche, di scelte di vita, di religione e quant'altro. Un mondo in cui su queste diversità molti politici fondano le loro parole di paura, una paura che con i loro discorsi trasformano in odio, quell'odio che impedisce di vedere negli altri delle persone.
E vuole che qualcuno gli dica a chi dare la colpa.
Vogliono divinità e tiranni.
Proprio come succede in Beast World: le persone vittime delle spore diventano rapidamente da esseri umani da salvare, come li vedono Nightwing e i Titans, in minacce, mostri da eliminare.
Al di là dell'adrenalina, dell'azione, dei colpi dati e presi dai supereroi nel corso del crossover, il punto essenziale di Beast World è proprio questo: Taylor ha semplicemente scritto una metafora del mondo che aveva intorno. E se anche uno solo dei suoi lettori si è soffermato su questo punto, andando oltre la tecnica, allora il suo lavoro potrà servire a qualcosa di più che averci fatto passare qualche ora piacevole nella lettura.
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