
Con Mistero a quattro corde Marco Bosco affiancato ai disegni da Carlo Limido, porta la coppia di fidanzati a Pleasantville mentre è in corso un festival di musica classica. L'indagine ruota apparentemente intorno alla sparizione di un violinista di fama mondiale che avrebbe dovuto suonare, nella serata inaugurale, un rarissimo Topolieri, che richiama alla memoria degli appassionati del genere il violinista e compositore italiano Antonio Salieri, che, tra le altre cose, fu anche maestro di Beethoven!
Il giallo in sé non è eccessivamente complicato, nonostante Bosco provi a disseminare la storia di false piste, anche piuttosto ovvie, come mostrato anche dall'iniziale direzione d'indagine di Topolino, ma risulta alla fine una storia godibile, che però non offre grossi spunti di interesse o di approfondimento nemmeno nell'ottica musicale, che ne rappresenta l'ambientazione. In sostanza una classica storia alla signora in giallo.
Nel resto del sommario c'è, però, ben poco altro da segnalare se non la storia di chiusura, La biblioteca più grande della storia, secondo e ultimo episodio di Topeo, scienziato viaggiatore di Sergio Cabella e Marco Palazzi. Anche questa storia si segnala per la ricchezza di spunti, che approfondirò domani sul Cappellaio Matto (il link sarà funzionante tra all'incirca 24 ore), e, al netto delle reinterpetazioni storiche, fornisce al lettore alcune informazioni interessanti che, comunque, avrebbero meritato di essere approfondite, magari con un articolo apposito. Ed è anche un peccato che le avventure di Topeo e dei suoi amici non proseguano: si potrebbero utilizzare le loro avventure proprio per raccontare in maniera leggera e divertente le strade della conoscenza del mondo antico.
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