Stomachion

sabato 15 marzo 2025

Cronache di un'era glaciale

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La maggior parte dei Manga di Jiro Taniguchi che ho letto trattano di storie sostanzialmente del tempo presente o del passato più o meno recente. Il tema portante di molte di esse, però, è il rapporto dell'uomo con l'ambiente circostante, che sia la città, come per esempio ne L'uomo che cammina, o la natura, come in Seton ha poca importanza. Ci sono, però, un paio di opere che spiccano nella produzione di Taniguchi: Blanca e il suo seguito, I cani degli dei, una sorta di Richiamo della foresta con alcuni spunti fantascientifici, e Ice Age Chronicle of the Earth, l'opera più squisitamente fantascientifica nella vasta produzione del mangaka.
Pubblicata da Panini in due poderosi (per foliazione e dimensioni) volumi, è una storia post-apocalittica in cui, a causa di un non meglio identificato disastro ambientale prodotto dall'uomo, la Terra è caduta in una diffusa era glaciale. I sopravvissuti si sono rifugiati in città sotterranee e cercano di non soccombere alle condizioni estreme presenti sulla superficie del pianeta. Le cose, però, stanno per cambiare.
Ed è proprio nella reazione al cambiamento che si inserisce l'autore per sviluppare i suoi personaggi, ma soprattutto per sviluppare quel tema a lui caro di cui scrivevo all'inizio: il rapporto degli esseri umani con il pianeta, con quella "natura" che è quasi una personificazione del mondo stesso. Il punto centrale della storia, alla fine, non è che il pianeta è diventato più freddo, ma nella rottura di quel patto di equilibrio tra la Terra e l'uomo e che necessita di essere riscritto se quest'ultimo vuole continuare a vivere sulla superficie del pianeta.
In ultimo vorrei soffermarmi velocemente anche su un tema secondario, ma non per questo meno trascurabile: l'intelligenza artificiale. In questo caso il mangaka la utilizza, in una lettura superficiale, come metafora di uno sviluppo tecnologico incontrollabile che rischia di diventare deleterio per il genere umano stesso. Scavando un po' più a fondo, però, è al tempo stesso anche una specie di giudice della razza umana e dei suoi errori. E il suo giudizio deve, per contro, farci riflettere su come stiamo trattando il pianeta.

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