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Il mio primo contatto con Taniguchi è stato sempre in edicola, grazie ai Classici del fumetto di Repubblica, dove veniva proposta una selezione di storie da Gourmet in cui il protagonista, durante il suo peregrinare per lavoro in Giappone, assaggia vari piatti tipici nipponici.
Andiamo, però, con ordine e concentriamoci sui primi due volumi della raccolta:
Vivere con calma
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In particolare ne L'uomo che cammina il protagonista è il marito con le sue peregrinazioni per la città: spesso il buon uomo si perde alla ricerca degli angoli più tranquilli e più vicini al contatto con la natura, un modo per allentare la pressione dello stress dovuto al lavoro e alla costrizione della vicinanza con le altre persone. E per contro proprio questo modo più rilassato di affrontare la vita gli permette non solo di scoprire nuovi angoli di natura in piena città, ma anche nuovi punti di vista o di avvicinarsi alle persone in modi nuovi e inusitati, come con l'uomo con il quale intraprende una silenziosa camminata in compagnia o la donna con la quale condivide un piccolo angolo di giardino sotto un albero a contemplare il cielo.
Interessante, in alcuni racconti, la caratterizzazione della moglie, che pur non condividendo tutte le peregrinazioni cittadine del marito, ne condivide invece l'atteggiamento rilassato nei confronti della vita. Il tutto viene condito con una narrazione dilatata, fatta soprattutto di silenzi e di pagine ricche di illustrazioni realistiche su scorci di giardini e su quegli angoli della città che riescono ancora a convivere con la natura senza affogarla.
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In questo caso la forza dei personaggi di Taniguchi emerge dal rapporto con il mondo esterno e con le persone che vivono intorno a loro. Il mangaka usa un tratto quanto più realistico possibile, non solo per gli ambienti, ma anche per esseri umani e animali. Si concede alcune licenze poetiche nelle espressioni di questi ultimi per enfatizzare meglio aspetti del loro carattere e del loro rapporto con gli esseri umani. In alcune immagini, infatti, i cani sembrano quasi avere delle espressioni umane, probabilmente in virtù di un rapporto più stretto con gli uomini, mentre la gatta Boro sembra avere appena un paio di espressioni: diffidenza e distacco. In questo senso è interessante osservare come i suoi cuccioli sembrano, invece, essere più vicini agli uomini rispetto alla madre, anche se non tanto quanto i cani.
In alta montagna e altri racconti
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Terra promessa è il racconto di un uomo che affronta la scalata dell'Himalaya, in particolare della cima dell'Annapurna, che raggiunge quota 8078 metri. Il protagonista affronta la cima a una decina di anni di distanza da quella che sarebbe dovuta essere la sua ultima spedizione, come aveva promesso alla sua futura sposa. Quella spedizione fu in qualche modo sfortunata, non coronata dal successo finale e con la perdita di uno dei componenti, un amico del protagonista. Quella stessa spedizione, però, ha anche un valore mistico grazie alla visione del leopardo bianco che rappresenta lo spirito della montagna stessa. La scena dell'incontro tra l'uomo prossimo al congelamento e il leopardo che lo osserva un po' per proteggerlo un po' per spronarlo è in un certo senso il modo che Taniguchi ha trovato per visualizzare il rapporto stretto tra il protagonista e la montagna, quello stesso rapporto che lo porterà a tornare di nuovo sulla cima dell'Annapurna dopo una decina di anni, con il beneplacito della moglie.
La spada nell'ombra, la Luna nel mattino è una sorta di western dai toni noir con un samurai come protagonista giunto sulla frontiera statunitense per scoprire il fato del fratello che non dava più notizie da diverso tempo.
Un pedigree centenario torna al rapporto uomo-cane visto, questa volta, con gli occhi di una bambina. Inoltre è anche un modo non banale per osservare il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ultima menzione per Notte di Luna, ne L'uomo che cammina, un piccolo paradosso temporale iniziato e concluso dal classico gatto nero!
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