Stomachion

domenica 9 giugno 2019

Topolino #3315: Ridi, Paperino, è il tuo compleanno!

L'atmosfera che si respira sul Topolino #3315 dedicato all'85.mo compleanno di Paperino, escludendo la storia d'apertura, ultima puntata de Il grande gioco geniale (a breve Al Caffé del Cappellaio Matto), è molto simile a quella di Ridi Topolino. Il che per alcuni versi è un bene, per altri un po' meno.
Che confusione, Paperino!
Fausto Vitaliano gioca con le molte identità di Paperino, creandogli una vera e propria crisi d'identità. Il nostro eroe, infatti, inizia a confondere le sue molte attività come Paperinik, Double Duck, QuQu7 e Pk, così si rivolge ad Archimede per avere una mano. Se già questo accavallamento di personalità ha un che di surreale, l'invenzione che Archimede utilizza per risolvere la questione rende l'atmosfera ancora più surreale, visto che le quattro identità segrete di Paperino vengono estratte dall'invenzione e trasformate in esseri di carne e piume.
Inizia, così, una dinamica storia, a tratti esilarante, in cui Paperino cerca di tenere sotto controllo le sue identità che iniziano a competere una con l'altra, generando così caos per la città, poiché nessuna riesce a risolvere le minacce che solitamente si trovano nelle loro storie. In un certo senso Vitaliano realizza una parodia di ciascuna di queste identità segrete, divertendosi e divertendo il lettore proprio per l'intento di leggerezza dietro la storia. Nessuno dei personaggi, principali o secondari, viene risparmiato dalla vena satirica dello sceneggiatore, nemmeno lo stesso Archimede, permettendo alla fine al solo e unico Paperino di emergere con tutte le sue qualità.
Il tratto spigoloso e lo stile dinamico di Emilio Urbano, infine, si adattano perfettamente ai toni surreali della sceneggiatura, riuscendo a rendere in maniera efficace le gag che costellano le due parti della storia.
I corti di Paperino
Vista l'importante ricorrenza, per una volta evito di saltare le storie brevi, che per questa settimana sono entrambe scritte da Vito Stabile.
La prima, Un barattolo di guai, vede coprotagonisti Cip&Ciop con Roberto Marini ai disegni. In pratica è una storia veloce che sia nei toni, sia nel ritmo, sia nella trama è ispirata alle classiche sfide tra Paperino e i due scoiattoli immortalate in tanti cortometraggi classici.
La seconda, Tutto in... 10 minuti, con Massimo Asaro ai disegni, è un pasticcio multi genere un po' fantasy un po' fantascienza che ricorda certe storie senza respiro della scuola francese, in particolare di François Corteggiani, o dell'altrettanto dinamico Carlo Chendi.
Due storie nel complesso divertenti, che portano a termine il loro compito e che sarebbero state adatte, soprattutto la seconda, per comparire all'interno del classico Ridi Topolino.
Ancora alle prese con la sfortuna
In una classica storia di Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano, La fortuna sfortunata, Paperino riesce a ottenere alcuni colpi di fortuna, ma la sua cronica sfortuna gli impedisce di goderne dei frutti. L'idea de Il ricciolo della fortuna di Federico Buratti per i disegni di Danilo Barozzi non è molto differente: in questo caso Paperino entra in possesso di un ricciolo di Gastone, che utilizza per prepararsi un amuleto.
Tutti i colpi di fortuna che da quel momento in poi gli arriveranno, saranno però in qualche modo a metà, proprio come nella storia classica di Cimino. Mentre però quest'ultima aveva dei toni seri, Il ricciolo della fortuna è anch'essa quasi adatta per Ridi Topolino. In particolare l'inizio ha un che di profondamente surreale: Paperino, per vincere finalmente qualcosa, acquista tutti i biglietti meno uno di una lotteria che mette in palio una betoniera quasi nuova. Ovviamente la vittoria va a Gastone e lì, per un attimo, si resta perplessi: cosa se ne fa Gastone di una betoniera? La usa solo per irridere il cugino? A quel punto scatta la soluzione: Buratti sta scrivendo una nuova storia surreale, pensando che dovesse comparire su Ridi Topolino. Visto, però, come prosegue la storia, dove c'è poco da ridere, se non col finale, quasi una sorta di "giustizia poetica", direi che sarebbe stata una pessima storia di Ridi Topolino.

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