Stomachion

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domenica 24 novembre 2024

Attraverso il Pollino

Post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione prima con il liveblogging nel corso della giornata, quindi con una sistemazione finale alcuni giorni più tardi.
Siamo partiti alle 8 di questa mattina per poi immetterci in autostrada una mezz'ora più tardi. Mentre scrivo e pubblico queste note, stiamo attraversando la catena dei monti del Pollino, confine con la Basilicata. Come in "discesa", anche in salita ci sono tratti più o meno lunghi a una corsia, ma ciò non toglie la bellezza e l'imponenza di questa piccola catena montuosa: uno spettacolo impareggiabile!
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venerdì 22 novembre 2024

La strada sotto le ruote

Post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione prima con il liveblogging nel corso della giornata, quindi con una sistemazione finale alcuni giorni più tardi.
Quando c'è stato da decidere quale fine settimana scendere per andare, insieme con mia sorella, a prendere nostra madre e venire qui a Milano tutti e tre insieme per un paio di mesi, tra le due opzioni di quello cha sta iniziando adesso e il prossimo, ho scelto quasi senza esitazioni questo fine settimana. E questo perché il prossimo sarà il fine settimana del compleanno di mia sorella, e volevo evitare che lo passasse guidando. Già, perché quest'anno mia sorella ha deciso di affrontare l'acquisto dell'auto e, come molti "terroni" finiti a lavorare al nord, che, invece di salire su un treno o su un autobus, abbiamo deciso di affrontare il viaggio in auto, scegliendo noi quando e per quanto tempo fermarci. Devo dire che c'è una certa emozione in una scelta di questo genere, legata al viaggio in se, ma anche all'essere tutti insieme (in particolare quello di ritorno dalla Calabria verso Milano), o più semplicemente all'idea della strada che scorre sotto le nostre ruote mentre avanziamo, chilometro dopo chilometro, verso la nostra meta.
Il viaggio. La strada. Il mondo che scorre. Non sarà proprio tutto così, ma per ora, mentre l'auto avanza, direi che va bene così. Fino alla prossima sosta. E chi se ne frega se alla fine ho rinunciato a Cartoomics 2024: questo viaggio ne vale decisamente la pena!

giovedì 4 luglio 2024

Escher in Calabria

Non lo acquisto sempre, Linus, ma il numero di luglio mi ha catturato per il tema dello speciale, Maurits Cornelis Escher. La sua arte di stampo matematico e geometrico è sempre stata particolarmente affascinante, con quei giochi geometrici che richiamano le illusioni ottiche. Però leggiucchiando qua e là il numero (su cui scriverò quasi sicuramente sul Cappellaio Matto), ho scoperto che Escher ha passato una lunga parte della sua vita in Italia. E qui è anche andato in Calabria, ritraendo molti dei luoghi della regione.
Trovate una selezione dei suoi lavori su Fame di Sud e su La Calabria Visione.
Non aggiungo altro (e in ogni caso vi consiglio di dare un'occhiata agli articoli raccolti nella tag dedicata all'artista olandese) lasciandovi con questa semplice incisione di Morano così come la ritrasse Escher agli inizi degli anni '30 del XX secolo:
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giovedì 3 ottobre 2019

La prima ferrovia italiana


L'inaugurazione della Ferrovia Napoli-Portici, dipinto di Salvatore Fergola - via commons
La ferrovia Napoli-Portici fu la prima linea ferroviaria costruita nella penisola italiana, nel territorio all'epoca facente parte del regno delle Due Sicilie. Commissionata da re Ferdinando II delle Due Sicilie, la linea venne ufficialmente inaugurata il 3 ottobre 1839: era a doppio binario e aveva la lunghezza di 7,25 chilometri. E aveva anche o'sole, o'core e o'mare (il sole, il cuore e il mare).
(...)
Il primo convoglio ferroviario portava nelle vetture 48 personalità, una rappresentanza militare costituita da 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai. Nell'ultima vettura prese posto la banda della guardia reale. Il percorso venne compiuto in nove minuti e mezzo tra ali di gente stupita e festante.
Nei successivi quaranta giorni ben 85.759 passeggeri usufruirono della ferrovia.
(...)
Data la novità del mezzo ferroviario, per la realizzazione fu necessario rivolgersi all'industria straniera: la progettazione, così come il capitale investito, era francese, le locomotive giunsero dall'Inghilterra ed erano costruite sul modello delle prime progettate da George e Robert Stephenson, nelle officine Londridge e Starbuk di Newcastle. Il resto dei materiali rotabili era stato invece costruito nel Regno delle Due Sicilie. Il ferro delle rotaie proveniva infatti dalle miniere della Vallata dello Stilaro e fu lavorato nel polo siderurgico di Mongiana, in Calabria. Le rotaie erano realizzate in ferro battuto, in moduli da 5 metri, per il peso di 25 kg per metro di lunghezza.

martedì 23 aprile 2013

La Calabria sul tetto astronomico d'Italia

Le Olimpiadi dell'Astronomia, l'edizione italiana almeno, è giunta alla conclusione dell'edizione 2013 con la premiazione dei vincitori, tra i quali ben due, Silvia Neri nella categoria junior e Giovanni Barilla nella categoria senior, vengono da Reggio Calabria, dal Liceo Scientifico Statale Leonardo da Vinci. La battuta più bella, però, è quella del vincitore siciliano, Marco Giunta dal Galilei di Catania:
La prova pratica era dopo pranzo, per cui non ero molto operativo!
P.S.: ora so perché Stefano si è tagliato i capelli settimana scorsa...

lunedì 6 agosto 2012

Star Party 2012

Le Perseidi sono uno sciame meteorico che attraversa l'atmosfera terrestre per poi cadere sulla superficie a partire dalla fine di luglio e per buona parte d'agosto quando l'orbita del nostro pianeta attraversa ciò che la cometa Swift-Tuttle ha lasciato nello spazio durante la sua orbita.
Soprattutto a causa del picco, che avviene nelle notti che vanno dal 10 al 12 agosto, lo sciame è anche detto Lacrime di San Lorenzo, mentre il nome deriva dal fatto che, prospetticamente, appartengono alla costellazione di Perseo.
Infine, il legame tra la Swift-Tuttle e le Perseidi venne scoperto da Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1866 a fronte delle osservazioni fatte durante il passaggio della cometa di quattro anni prima.
Tutto questo, però, è soprattutto per introdurvi a una iniziativa del Gruppo Astrofili "Luigi Lilio" di Torretta che il 10 e il 13 agosto organizzeranno delle osservazioni del cielo, come da locandina qui sotto:

mercoledì 25 luglio 2012

Spending review: scuola e cultura

Questa mattina, sulla Gazzetta del Sud, leggo questi due articoli, entrambi legati alla recente spending review: C'è poi un trafiletto sulla trasformazione dell'Itis Monaco, che si trova vicino al bar dei miei genitori (mia madre ha anche scoperto di aver fatto la stessa scuola dell'attuale preside), in fondazione:

Diario di viaggio di fine luglio (con chicca finale)

Raccolta con i tweet (e qualcosa di più) sul viaggio di ieri da Milano a Cosenza: Tipi da viaggio: il professionista in giacca e cravatta con smartphone due valigie e netbook e il turista in calzoncini corti e zainetto (forse la valigia l'ha lasciata nel vano bagagli)
(tweet originale | twitlonger) (la citazione è tratta da Verso l'infinito ma con calma di Roberto Zanasi che ha allietato il viaggio) Tipi da treno (una aggiunta che non ho inviato sul mio account): nei quattro posti dalla parte opposta del corridoio era seduta una coppia, lui italiano con le mani libere, lei rumena con l'anello di fidanzamento al dito (il che già suggerisce l'idea che si è fatta lui riguardo il loro rapporto). Hanno passato il viaggio un po' battibeccando e soprattutto lui al telefono. A quanto pare il nostro sta cercando di impedire (o qualcosa del genere) il fallimento, anche se ho avuto la sensazione che non fosse il primo... Con la coppia dei due tweet che seguono siamo già sul treno Paola-Cosenza, quello che, come leggerete sotto, non è partito per un guasto non meglio specificato. A questo mastro Popinga risponde su GPlus con un suo vecchio post: Il treno da nessun dove!

Diario di viaggio: un globetrotter sale sul "regionale veloce" per Napoli centrale, mentre ancora si aspetta che il treno per CS venga messo in moto: sembra ci siano problemi di alimentazione!
(tweet originale | twitlonger) La discussione è proseguita soprattutto perché una ragazza, che si è fatta portare una delle due valigione dal primo al terzo binario da uno dei tipi di TreniItalia, ha provato a protestare con i responsabili della stazione a causa del disservizio (tra l'altro la stazione non ha scale mobili e l'unico ascensore non funziona da quando è stato installato!). A quanto pare, nel momento in cui ha minacciato di chiamare la polizia, i responsabili della stazione di Paola l'hanno anticipata, così i due poliziotti di stazione sono venuti al "minuetto" per parlare con la ragazza, decisamente alterata.
Non so come sia andata (la ragazza poi è salita normalmente sul treno, comprensibilmente arrabbiata), ma penso di ritrovarmi con quanto affermato da un tizio accanto a me mentre raccontava l'episodio al telefono. Il succo del suo discorso era semplicemente: Se invece di chiudere gli occhi iniziate a pretendere un maggior rispetto [immagino si riferisca al fatto che ci sia gente che viaggia gratis senza avere questo diritto] allora le cose forse funzionerebbero meglio. Non so se sia questo il problema, ma certo è uno dei tanti, perché implica una mancanza di rispetto di fondo nei confronti delle persone (a meno che non siano conoscenti o parenti o robe così).
E su questa fresca nota vi saluto, sperando presto di riprendere le usuali trasmissioni!

martedì 6 dicembre 2011

Avvisi ai viaggiatori

La foto è stata scattata da mia sorella sul Treno notte che da Milano si dirige verso la Calabria partito intorno alle 20:15. Ricordo ancora che domenica Moretti aveva affermato che i treni notte a lunga percorrenza sarebbero stati cancellati e messi solo nelle tratte che da Roma portano verso il sud, salvo metterli in periodi dell'anno specifici. Evidentemente il Natale, per Treni Italia, non è un periodo dell'anno durante il quale questo tipo di treni serva particolarmente.

mercoledì 28 luglio 2010

Vacanze alienanti

Cartolina trovata sul blog delle Cartoline orrende, il blog abbinato all'omonimo concorso indetto ogni anno da Leo Ortolani sulle pagine di Rat-Man Collection.

lunedì 10 maggio 2010

Resistere

E' l'unica cosa che mi viene in mente adesso, dopo la lettura notturna di questo post di Peppe. E questo è perché anche io sto provando a resistere. Certo ho il vantaggio di essere già fuori, non solo come un melone, ma anche fuori dalla Calabria.
E' assurdo pensare a questo come a un vantaggio, in fondo la Calabria è la mia/nostra regione, e non dovrebbe esserci nulla di meglio del posto in cui si è nati(1), però al momento non ho molta intenzione di tornare indietro, e sto provando a non farlo.

(1) Certo, a voler essere proprio pignoli, la Calabria mi ha seguito. Basta leggere A cento passi dal Duomo.

lunedì 29 marzo 2010

Incredibile

I dati sull'affluenza alle urne segnalati da Peppe Cardi alle 10 di ieri sera, sembrano confermate da quelli che si possono leggere anche su Repubblica, con un calo intorno al 5%. Sempre il sito di Repubblica, con aggiornamento alle 21:21, dava, in Calabria, per spogliate 370 sezioni su 2405, con Scopelliti in vantaggio di 40000 voti su Loiero. Nonostante la mancanza di ufficialità del dato, alle 7:30 Scopelliti era dato per neo-governatore della Calabria e le sue parole erano:
Da domani inizia la vera sfida: è un impegno difficile ma affascinante. Sarà una stagione esaltante, affronteremo con grande coraggio i problemi della Calabria. Questa è la nostra terra, abbiamo deciso di vivere qui, e questo grande risultato dimostra un punto di partenza. La Calabria adesso guarderà al Mediterraneo, allo sviluppo che potrà darci benessere proprio grazie alla nostra baricentricità nell'area Mediterranea

giovedì 11 marzo 2010

Voci fuori dal coro

In giro ci sono altri alieni e a volte si trovano in posti inusitati, quasi impossibili. E' il caso di Angela Napoli, che per difendere la legalità nella sua regione ha deciso di non andare a votare, per non legittimare quelli che alla fine saranno i beneficiari del voto, al di là delle vittorie di comodo.
Il gesto è condivisibile e assolutamente inusitato perché Angela Napoli è innanzitutto una calabrese, una delle regioni dove la compravendita dei voti, attraverso favori carrieristici e personali, in molte zone è norma, ma è anche una deputata del PdL.
Angela Napoli, dunque, in questa intervista a Il Fatto Quotidiano, si rivela come una persona che onestamente e sinceramente ha aderito a un progetto politico, quello di Berlusconi, ma che ne sta osservando gli aspetti negativi, non solo a livello locale, ma anche nazionale.
Non so se continuerà a fare politica nel PdL, a dire il vero non so nemmeno se continuerà a fare politica, almeno all'interno dei partiti, ma certo le sue accuse sulle liste calabresi sono pesanti e devono invitarci a riflettere: queste elezioni potrebbero essere molto importanti. Dovremmo veramente pensare ad una azione che renda illegittima l'attuale classe politica italiana, iniziando dai livelli locale e regionale: questa azione potrebbe essere proprio quella proposta da Angela Napoli, inusitata deputata del PdL.

venerdì 29 gennaio 2010

Cartolina dalla Calabria

Questa immagine della Calabria dall'alto sembra vecchia. Invece è l'invecchiamento di una immagine scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale con il Bakumatsu Koshashin Generator, seguendo i consigli di Creare Blog.
Buon divertimento!

venerdì 2 ottobre 2009

Lettura lenta

More about Una spedizione botanica in Calabria (1826)E' quella di Una spedizione botanica in Calabria di Michele Tenore, Giovanni Terrone, Luigi Petagna, edito da Rubbettino.
La lentezza della lettura un po' è dipesa dall'italiano utilizzato dagli studiosi (un italiano dei primi dell'Ottocento), ma anche da altre situazioni esterne che non è il caso di approfondire (visto che ormai sono alle spalle).
Se poi siete proprio curiosi, vi rimando a Marco Lupoi: il suo pensiero è fondamentalmente condivisibile.
Una recensione ragionata, invece, del saggio scientifico verrà pubblicata su SciBack, presumibilmente a inizio novembre.

martedì 9 dicembre 2008

Anime nere

Tutta quella violenza era nata perché un pezzente qualunque aveva avuto un posto di lavoro che don Peppino aveva riservato a un suo amico.
Forte della sua ideologia politica e legge alla mano, il padre di Luciano aveva ottenuto quel lavoro facendo esposti e denunce, costringendo lo Stato a far rispettare il diritto ed escludere dalla graduatoria chi lo precedeva in modo truffaldino, come andava dicendo orgoglioso, il pover'uomo, di questa sua vittoria.
Non c'era riunione di sezione nella quale non si autoelogiasse per il suo coraggio, il suo esempio. Quante vite distrusse quell'emerito coglione.
(da Anime Nere di Gioacchino Criaco)

Immagine di Anime nereE' con l'ultima frase che si potrebbe sintetizzare il pensiero dei protagonisti di Anime Nere, ma in fondo di buona parte della Calabria e dei calabresi: l'importante è farsi i fatti propri, non cercare di ottenere quello che spetta di diritto, soprattutto quando il tuo diritto viene strappato da un potente, che sia di città o di campagna poco importa.
La Calabria è una terra da sempre schiacciata, invasa: i calabresi sono diventati un popolo ospitale ma duro, che nei secoli ha imparato le scorciatoie legali ma più spesso illegali. La sua forma di ribellione al potere imposto non è mai stata una protesta di massa, ma è sempre stata delegata al brigantaggio: i briganti si sono spesso sostituiti ai governi che dovevano proteggere e sostenere piuttosto che sfruttare una terra ricca di risorse e uomini. Non dimentichiamo che molte delle produzioni odierne del nord Italia sono state strappate al sud e non grazie a concorrenza leale; non dimentichiamo che molti dei lavoratori del nord sono stati strappati al sud e ancora una volta non grazie a una concorrenza leale.
In una situazione del genere, in posti dove le alternative, per i giovani, sono poche, diventa inevitabile che i calabresi si dividano tra gli onesti che lavorano sodo, nella propria terra, o più spesso lontano da essa, e gli altri, quelli che vivono di sotterfugi, dell'aiuto del politico di turno, del doppio lavoro (quello legale nella forestale, ad esempio, e un secondo, non ufficiale nella migliore delle ipotesi), quelli che vivono delle sofferenze altrui: il pizzo, la droga, la violenza. I protagonisti di Anime Nere fanno parte di quest'ultimo gruppo, nonostante uno di loro se la cavi molto bene anche a scuola.
Leggendo il romanzo edito da Rubettino, si scoprono, poi, molti altri aspetti sulla nostra bella terra: le leggende profane che si sono fuse, nei secoli, con la fede nei santi, la bellezza della natura sconfinata, che riesce ad ammaliare e a incantare anche gli spiriti dei protagonisti (che in questo senso dimostrano di avere un'anima ambientalista molto profonda, forse ingenua, ma certo molto profonda).
Speriamo che la Calabria riesca a svegliarsi, a dimostrare di non essere solo la terra che ha generato i gruppi criminali più efficienti del mondo...

martedì 29 luglio 2008

Cicloturisti in Calabria

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Il cicloturismo, ma anche camping per biciclettari e mountain-biker sono molto diffusi nel nord d'Italia. Più difficile trovare cicloturisti in Calabria: tra strutture carenti (nel senso di una scarsa diffusione di bed & breakfast, almeno come struttura d'accoglienza iniziale) e strade non proprio curate e spesso troppo trafficate, c'è ben poco spazio per i ciclisti amatoriali che vorrebbero girare la Calabria sulle due ruote. Eppure qualcuno viene, soprattutto dal nord Europa, nonostante tutte le notizie negative sulla Calabria, nonostante le difficoltà di raggiungere la nostra regione attraverso i mezzi più utilizzati come l'aereo o il treno, questi cicloturisti dell'estero sono attratti dalle bellezze del nostro territorio, non sempre valorizzate quanto necessario, se non in troppo pochi centri turistici, almeno rispetto alla ricchezza ambientale e paesaggistica della Calabria. La possibilità di scoprire, quindi, lo stivale d'Italia è assolutamente necessaria, anche solo per comprendere in che stato versa la nostra regione. Probabilmente è con questa idea che alla Rubettino hanno deciso di proporre Cicloturisti in Calabria, libro che fa parte di una serie di cartonati che cercano di presentare ai lettori i punti di vista di alcuni autori, italiani e stranieri, su una delle più belle regioni d'Italia. In particolare in questo Cicloturisti, curato e introdotto da Vittorio Cappelli, vengono presentati due viaggi cilistici: il primo effettuato sul finire del XIX secolo (1897) da Luigi Vittorio Bertarelli, fondatore del Touring Club Italia (Diario di un cicloturista di fine Ottocento. Da Reggio Calabria ad Eboli), il secondo nel giugno 2006 (quindi poco più di due anni fa) dal giornalista Roberto Giannì (Sulle orme di Bertarelli. Dal Cilento a Reggio Calabria). Entrambi i viaggi durano 5 giorni: il primo è ispirato dal desiderio di conoscere una regione fin da allora discriminata dal distante nord Italia come passo fondamentale verso un'effettiva unificazione della nazione, il secondo è ispirato soprattutto da Bertarelli e diventa, poi, un modo alternativo di fare una fotografia dell'attuale regione. Luigi Vittorio Bertarelli, milanese, giunge in treno, dopo un viaggio di 36 ore dal capoluogo lombardo, fino a Reggio Calabria da cui inizia la sua risalita. Incontra la prima e di fatto unica zona industriale della regione, costituita da una serie di filande, senza dimenticare i campi coltivati. Bertarelli percorre la via principale della regione, quella che conduce fino a Roma: la via Popilia! Lungo questo percorso, spesso accidentato, il viaggiatore milanese osserva una natura stupenda e incontaminata che nulla ha da invidiare alle regioni del nord o a nazioni come la Svizzera o l'Austria. Inoltrandosi nel nostro territorio, però, osserva molta arretratezza e uno scarso sviluppo del territorio. Così scrive alla fine del primo giorno di viaggio: Il maggiorasco, abolito giuridicamente nel 1860, sopravvive negli usi, larvato colle scappatoie coonestate dalla legge; alle ragazze si assegnano doti su perizie false o esagerate, ai cadetti rassegnati si danno lucciole per lanterne; il primogenito ingoia tutto. Riguardo al territorio, invece: La terra è feracissima, coltivata male e non intensivamente: il concime per esempio neppure si sa che sia; spese per sementi non se ne fanno, gli aratri sono rudimentali, la lavorazione appena superficiale; l'allevamento del bestiame mal fatto, con razze miserrime, senza criteri razionali (per esempio neppur si hanno due distinte razze di bovi per lavoro e per macello) il caseificio poco meno che conosciuto, la viticoltura affidata all'ignoto e al caso. Osserva poi, senza commentarla (constatato comunque un diffuso analfabetismo) la propensione delle famiglie calabresi nel mandare i propri figli a studiare: I proprietari se hanno un figlio ne fanno avvocato; se ne hanno due uno è avvocato, l'altro medico; se tre l'ultimo è farmacista. Però: Ne avessero dieci nessuno studia per essere agricoltore. Nonostante questo nota una grande disponibilità da parte delle popolazioni locali (a fine giornata trova sempre una sistemazione per la notte, e nessuno vuole in cambio alcun pagamento) e una diffusa sicurezza (su questo tornerò più avanti). Nel suo toccare i vari paesini calabresi, nel terzo giorno, passa per Cosenza: Rieccomi in paese civile, commenta Bertarelli. Però: Cosenza, come tutte le città calabresi, offre ben poco d'interessante. Nella mia fermata d'un'ora, facevo però in tempo a notar questo: la pavimentazione è quasi dappertutto orribile: il bicicletto non vi può procedere che lentissimo. E conclude le osservazioni su Cosenza con un'invettiva generale sulla politica stradale italiana, che sin da allora era decisamente comune, nel bene e soprattutto nel male! La gente di Calabria, però, nonostante le risate e l'incredulità al passaggio del nostro cicloturista, decisamente si riscatta: Tocco i 400 metri e mi dirigo in dolce discesa verso Spezzano Albanese. Un carretto con un povero mulo e cinque persone sopra, corre davanti a me. Avverto perché sorveglino la bestia, ma non se ne dànno per intesi: non sanno neppure che i muli si spaventano colla bicicletta! Invece gridano e sghignazzano allegramente nel vedermi passare a fianco. Ma dietro di me odo il mulo, restato un momento indeciso, lanciarsi a un galoppo scomposto, mi arrivano delle grida di spavento, un urlo di donna, poi un tonfo sordo. Mi volto: il carretto è rovesciato in un piccolo fosso sul fianco della strada, col mulo e le persone a rifascio. Mi vien freddo, ma che fare? Mi fermo, scendo di sella e torno indietro, pronto ad adoperare, a seconda, le parole calmanti o il revolver per difendermi. [Bertarelli, e ne fa menzione spesso nel corso della narrazione, come da racconti pervenuti, si aspetta di trovare una diffusa realtà brigantesca, ma spesso a fine giornata nota come la sicurezza sia diffusa e come si possa girare tranquillamente con la borsa piena d'oro: l'illegalità è limitata (!) a contenziosi familiari che poco hanno a che fare con le rapine. NdG] Che lo avrebbe pensato? Quella buona gente visto che nulla c'era di rotto, né carro, né bestia, né persone, neppure inveiscono con male parole, ma si contentano di guardarmi trasognate come a dire: ma che diavoleria ci è capitata? E noi diciamo che i briganti sono in Calabria! Ciclisti, se un caso simile mi fosse capitato tra Milano e Monza? Rispondo io: un putiferio indipendentemente dai danni. Stessa cosa se fosse capitato oggi, anche in Calabria. Ad esempio: una mattina, verso le 11:30, sono all'autostazione. Sto scendendo da Piazza Bilotti (ex Piazza Fera) e sulla salita che porta alla piazza c'è fila in attesa che il semaforo diventi verde. All'improvviso un urto: un'auto che si sta accostando dall'autostazione alla fila non frena in tempo. Il passeggero (non il conducente!) scende come indemoniato e inizia a urlare: La macchina! La macchina! Quindi rientra e inizia a battersi sulle gambe in maniera convulsa e disperata. Perplesso (l'auto urtata non ha subito nessun danno apprezzabile) me ne vado verso via Popilia. Certo, questo è un caso decisamente estremo, ma in fondo reazioni scomposte a incidenti del genere sono frequenti anche qui nel sud, dove al tempo di Bertarelli di auto se ne vedevano decisamente poche (una in tutto il viaggio!). Nel complesso le impressioni di Bertarelli sono buone: la Calabria è una bella regione ricca di paesaggi stupendi da visitare, in particolare in bicicletta e nonostante le strade. In teressante, comunque, e con questo concludo, alcune osservazioni fatte dal viaggiatore una volta giunto a Lagonegro: il paese è da anni di una sicurezza completa e generale, non vi si fanno che risse e vendette affatto accidentali e neppure numerose, furti campestri, ma non molti, raro l'abigeato; il contadino sta discretamente (è un proprietario che lo dice, ma io mi chiedo sempre come si spieghi l'emigrazione). Se questa è l'idea di sicurezza in Calabria sul finire del XIX secolo, chissà quale era quella del nord Italia: la sensazione è che non fosse di molto diversa a come è adesso, e che tutto il parlare di sicurezza di qua e di là sia solo un assedio mediatico alla ricerca della notizia, pur restando vero il fatto che negli ultimi anni si è assistito ad un complessivo cambiamento della criminalità. In pratica quella organizzata e affaristica si è spostata a Milano e dintorni, lasciandoci solo piccoli gruppi che curano affari minori, o bande di giovani e giovinastri, a volte italiani, a volte extra-comunitari. Non sono però queste le cose notate da Giannì, che trova ancora una regione costituita da gente ospitale e cordiale, ma soprattutto trova un territorio che non viene opportunamente sviluppato e valorizzato dai suoi amministratori. Non solo una diffusa ediliza incontrollata e probabilmente abusiva, ma anche nota uno scarso interessa nel valorizzare percorsi ciclistici che pure sono battuti, come ad esempio il vecchio percorso utilizzato da Bertarelli (Giannì, nella sua discesa verso Reggio - il giornalista napoletano, infatti, decide di percorrere la strada inversa rispetto al suo predecessore milanese - incontra alcuni cicloturisti stranieri). Una regione bloccata dall'abusivismo, il soldo facile, da politicanti deboli e interessati alla poltrona (salvo rare eccezioni), che ha smantellato la rete delle Ferrovie della Calabria, il cui traffico è oggi quasi esclusivamente su gomma, tranne in alcune zone che vengono ancora gestite dall'azienda di trasporto regionale. Così, proprio a causa di questo disimpegno, aggiungo io, la stazione centrale di Cosenza, quella di Vaglio Lise, continua a languire, continua ad essere sempre più un centro periferico per Treni Italia, nonostante le proteste dei lavoratori, nonostante che al nord molte stazioni periferiche vengono di fatto gestite da aziende locali, che tengono in piedi stazioni altrimenti inutilizzate, spesso con risultati migliori rispetto all'azienda nazionale.

sabato 7 giugno 2008

Stipaturi Network: Tirocini di ricerca

Nel 2007 la Regione Calabria bandisce un certo numero di tirocini di ricerca, per dare la possibilità ai giovani calabresi di sviluppare dei percorsi di ricerca e perché la vera carta vincente per lo sviluppo di questa regione è la ricerca, come da parole di Principe. A tutt'oggi nulla si sa sui finanziamenti stanziati, i nostri giovani lavorano gratis e, in queste condizioni, ben poco sviluppo si vede all'orizzonte (in un certo senso al momento mi considero un fortunato per il fatto di non aver neanche provato a fare la domanda... certo sapevo dei problemi avuti da mia sorella per ricevere i fondi della Regione per il suo master...).
Su Stipaturi vi proponiamo una interessante lettura: la lettera del Comitato dei Tirocinanti Calabresi: il testo può essere letto sul nostro blog calabrese (non siamo noi a vergognarci di essere calabresi, ma altri a doversi vergognare di esserlo!).

lunedì 10 marzo 2008

Sei calabrese se...

...pur nn avendo un lavoro e un euro in tasca offri il caffè al bar ai tuoi amici!

...quando ti lamenti sempre della tua città e quando sei fuori la vanti come se fosse il paese delle meraviglie!!!

..quando vivi fuori, almeno 1 volta al mese ricevi il pacco che ti manda tua madre da giù con tutte le cose tipiche!

... ami la tua terra e ti fai le vacanze nei tuoi posti di mare ...pur vivendo al Nord da dieci anni, non hai perso una virgola del tuo meraviglioso accento!!( puru ca tutti ti pijjianu po' culu!) ...se trovi un portafoglio per terra e te futti tutti li sordi..(e puru u borsellinu si è bonu) ...se parcheggi la macchina in quinta fila e dopo ti lamenti pure perché ti hanno fatto la multa ...se per fare 100 metri prendi la macchina!!!!

...se già quando hai un anno sai ballare la tarantella e suonare il tamburello ... se hai la marmitta modificata e i neon blu nella macchina .. se vai allo stadio con la macchina piena di gente vestita amaranto, con la sciarpa dietro Forza Reggina, e canti CHI NON SALTA MESSINESE E'!!

...abiti in un paesino di 4000 abitanti e conosci tutti ...se ad ogni rumore che senti ti affacci a vedere chè è successo ...sei calabrese se parli con tutti e gridi anche se la persona a cui parli ti sta a 10 cm di distanza ...se vai al militare perché non sai che fare del tuo futuro ...se dopo 3 ore che conosci una persona la inviti a casa tua per le vacanze estive ...se parcheggi la macchina ai parcheggi abusivi e per te è tutto normale ...se al parcheggiatore abusivo dai 50 cent quantu mi to cacci davanti ...se trovi normale vedere 3 ragazzi che vanno in giro tutti su uno scooter ...se almeno una volta nella vita sei stato raccomandato!!!

...se quando vai in macchina alzi la musica a palla ...se commenti quello di prima con la frase:KI ZARRU!!

...se quando incontri fuori un tuo concittadino che non avevi mai cagato in città,ci parli come se usciste insieme da una vita!

...quando dici di non essere permaloso e ti incazzi ad ogni appunto che ti fanno!

...quando vivi al nord e almeno una volta al giorno ti viene nostalgia della tua terra e della sua gente!

...se ridi anche nelle situazioni drammatiche e fai divertire la gente ...se vai al Nord per lavorare per la tua famiglia ...se ti fai in quattro per fare un favore ad un amico ...se lavori a nero pure tutta la vita ...se passi l´estate tra disco e sagre di paese ...se il sabato sera vai a ballare solo se hai gli omaggi ...se hai sempre un sorriso e un consiglio per gli amici ...se ti chiamano "terrone" al Nord e non ti offendi, anzi...

...se hai un soprannome che ti danno gli amici del paese ...se in estate la prima volta che ti abbronzi, ti ustioni e spelli Ma sei calabrese soprattutto quando non ti vergogni della tua terra e ricordi sempre il luogo dove sei nato. Quando la esalti per il mare e la buona cucina, per il caldo anche d´inverno, per l´ospitalità della gente e per tutte le bellezze che la rendono una terra splendida!!!

P.S.: Ci sono giorni in cui ti chiedi: e oggi cosa posto? E ci sono giorni in cui la risposta ti arriva così, senza preavviso, via e-mail!!! Buon divertimento, con un post dedicato a tutti i calabresi, quelli che sono in Calabria e quelli che lavorano fuori dalla nostra bella regione!