Stomachion

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lunedì 5 maggio 2025

Napoleone e la scienza

In questi tempi piuttosto burrascosi, si potrebbe avere la tentazione di associare alcuni politici megalomani (due in particolare, direi) al buon Napoleone Bonaparte. Alcuni anni fa (devo dire che da un po' di tempo a questa parte ciò non succede), in molti prodotti di fiction (film, serie televisive, fumetti, ecc...) quando si voleva dare al lettore un'idea della follia e della megalomania di un pazzo o, in maniera più soft, di un dato personaggio, lo si accostava proprio a Bonaparte, a voler sottolineare proprio l'esaltazione del personaggio stesso. Eppure Bonaparte non era sicuramente un pazzo (forse un po' megalomane, lo concedo!), e, a differenza dei due di cui sopra, aveva anche una profonda e sincera passione per la scienza.

giovedì 9 gennaio 2025

Cioccolata: tutta salute!

In realtà, più che la cioccolata, è il cacao a essere in un certo senso... salutare! Per esempio, nel 2010, nell'abstract di questo articolo (dal titolo troppo lungo che mi stavo annoiando solo a leggerlo!), troviamo:
In patients with coronary artery disease medically managed according to currently accepted guidelines, we tested whether a 1-month dietary intervention with flavanol-containing cocoa leads to an improvement of endothelial dysfunction and whether this is associated with an enhanced number and function of circulating angiogenic cells.
In un certo senso qualcosa del genere viene confermata anche in Cocoa flavanols: effects on vascular nitric oxide and blood pressure:
Cocoa derived products, rich in flavanols, have been thoroughly studied and demonstrated to be efficient improving endothelial function and decreasing blood pressure in humans and animals.
Come ricorda Science, il cioccolato, però, rpesenta un alto contenuto di grassi che in qualche modo controbilanciano gli effetti positivi del cacao. Nel 2016, però, un gruppo di ricercatori ha sviluppato un sistema che, utilizzando i campi elettrici, ha sviluppato un sistema che ridurrebbe i grassi all'interno della cioccolata:
Chocolate is one of the most popular food types and flavors in the world. Unfortunately, at present, chocolate products contain too much fat, leading to obesity. Although this issue was called into attention decades ago, no actual solution was found. To bypass this critical outstanding problem, two manufacturers introduced some low-calorie fats to substitute for cocoa butter. Somehow, their fats are forbidden in most countries. Here we show that, by applying an electric field to liquid chocolate in the flow direction, we aggregate the suspended particles into prolate spheroids. This microstructure change reduces the viscosity in the flow direction and enables us to reduce the fat level by 10–20%. A new class of healthier and tastier chocolate should come soon.

mercoledì 24 aprile 2024

WikiRitratti: Claudine Picardet

Chimica, mineralogista, metereologa e traduttrice scientifica, Claudine Picardet nacque a Digione il 7 agosto del 1735, figlia maggiore del notaio François Poulet de Champlevey, per poi sposare nel 1755 l'avvocato Claude Picardet. In effetti fu proprio il matrimonio con quest'ultimo che le aprì le porte della scienza: il marito, infatti, fu membro prima della Table de marbre e in seguito dell'Académie royale des sciences, arts, et belles-lettres di Digione.
E' nota soprattutto per le molte traduzioni di lavori scientifici dallo svedese, inglese, tedesco e italiano al francese. In particolare era particolarmente nota e apprezzata la sua traduzione dei lavori del chimico Carl Wilhelm Scheele come ben ricordato in questo passo tratto da Travels in France During the Years 1787, 1788, 1789 di Arthur Young:
Madame Picardet è tanto gradevole nella conversazione quanto istruita; una donna molto gradevole e spontanea; ha tradotto Scheele dal tedesco e in parte Mr. Kriwan dall'inglese; un tesoro per Mounsier de Morveau, poiché è capace e disposta a conversare con lui di argomenti di chimica e di qualunque altro che tenda a istruirlo o compiacerlo.

domenica 3 dicembre 2023

Vite di scienza #7: Premi Nobel 2023

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Ritorna il podcast Ritratti. Vite di scienza, con un settimo episodio speciale dedicato ai premi nobel per la fisica e per la chimica 2023. D'altra parte l'uscita dell'episodio va a ridosso con la "settimana da Nobel" che va dal 6 al 12 dicembre, durante la quale verranno effettivamente consegnati i premi Nobel. Per intanto eccovi il nuovo episodio, anche per questa volta solo su YouTube nell'attesa che trovi una nuova casa tradizionale al podcast:

sabato 25 giugno 2022

John Byrne e George Perez: L'appuntamento del secolo

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Più o meno contemporaneamente all'inizio del Superman di John Byrne, un altro grande fumettista iniziava a curare come autore completo l'altra colonna della trinità DC Comics. Nel 1987, infatti, dopo aver magistralmente disegnato Crisis on Infinite Earths George Perez prendeva in mano la serie dedicata a Wonder Woman, che, come Superman, ripartiva dal primo numero.
I due personaggi si sarebbero incontrati, sostanzialmente per la prima volta nell'era post-Crisis nel corso del crossover Legends durante il quale Darkseid prova a prendere il controllo della Terra e a distruggere la reputazione dei suoi campioni. Perez, ad ogni modo, non affronta il tema del rapporto tra Wonder Woman e Superman fino a Wonder Woman #15, che si apre con un sogno di Diana in cui Superman compare come una sorta di dio, ammantato di una luce così forte da squarciare le nubi, mentre il mantello drappeggia intorno a lui come il mantello di Hermes (non l'ho scelto a caso). Il sogno finisce con i due che si baciano e Diana che si sveglia di soprassalto. Perez in quel periodo si fa assistere al disegno da altri artisti: realizza il soggetto e il layout delle pagine, mentre (evidentemente realizza in forma disegnata) la sceneggiatura è affidata a Len Wein, ma in particolare proprio questa scena iniziale Perez decide di realizzarla in prima persona. Capiremo a breve come mai.
Ad ogni modo su questo e sul successivo #16 inizia una storia in due parti con la sfida contro Silver Swan, versione post-Crisis di un personaggio ideato da Roy Thomas e Curt Swan nel 1982 sulle pagine di Wonder Woman #288. Alla fine della storia in due parti Perez in qualche modo chiude il cerchio raccontando di come la giovane Diana ottiene un primo appuntamento con Superman. L'ultima pagina dell'albo, però, mostra un Olimpo sotto attacco, mentre Hermes svolazza tra le colonne evitando i colpi. Almeno fino a che non viene abbattuto da uno di essi e cade sul suolo olimpico privo di sensi.
Per capire cosa è successo a Hermes e all'Olimpo e, soprattutto, come andrà il primo appuntamento tra Superman e Wonder Woman bisogna andare su una delle testate a fumetti più longeve del panorama supereroistico: Action Comics #600.

giovedì 24 dicembre 2020

Topolino #3396: Natale a Paperopoli

A volte succede: ho saltato il Topolino della settimana scorsa, dedicandomi solo alla storia matematica di Giorgio Fontana e Nicola Tosolini. Torno, però, questa settimana con leggero anticipo sul solito visto il tema natalizio del numero, in questa occasione particolarmente snello con appena 4 storie, ma tutte di una buona qualità.
Il Topolino #3396 si caratterizza, poi, per una particolarità: le tre storie ambientate a Paperopoli sono tutte realizzate per avere al loro interno riferimenti alle altre storie del numero, un modo interessante per dare ai lettori la sensazione di contemporaneità tra le vicende narrate sul numero. La storia ambientata a Topolinia, invece, è la seconda parte de Le piccole verità del Natale, ultimo capitolo della trilogia di Mr. Vertigo. Visto che di questa storia me ne occuperò in altri lidi (domani, ad ogni modo), immergiamoci subito nell'atmosfera natalizia paperopolese, seguendo per una volta l'ordine del sommario (di solito non lo seguo mai!).
Lo spirito del Natale
Questo è (o dovrebbe essere) un Natale particolare, relativamente chiusi in casa, a cercare nei giorni precedenti di non affollare troppo supermercati e negozi combinando acquisti intelligenti con shop online. In una situazione usuale, però, il Natale sarebbe stato una festa affollata, con la gente in giro a riempire negozi, tra folle difficilmente gestibili e stress da acquisti (di regali, cibo per cenoni e pranzi, dolci e quant'altro). Ed è proprio in una situazione del genere che si trova Paperino ne Il Natale da saltare di Blasco Pisapia.
Il nostro, infatti, tra il vicino Mr. Jones, le spese varie, gli addobbi, la beneficienza, si lascia influenzare dalle solite battute anti-festaiole di Paperone e decide di non festeggiare il Natale, almeno fino all'arrivo a Paperopoli di una vecchia conoscenza dello zione dei tempi del Klondike!
La bellezza della storia di Pisapia sta in un elemento molto semplice: essere riuscito a recuperare lo spirito del Natale sul Monte Orso aggiornandolo ai tempi moderni, con l'ovvia critica alla commercializzazione di una festa che invece dovrebbe essere anche (e soprattutto) altro, come ben riassunto da una delle battute di Doretta:
Trascorreremo una bella serata scintillante di luci e di calore familiare!
Nella storia di Pisapia sono anche presenti i riferimenti alle altre due storie paperopolesi del numero, in particolare la solita scorribanda (più o meno) scientifica di Newton Pitagorico, segno che ormai il personaggio è tornato con grande efficacia sulle pagine di Topolino.

venerdì 10 luglio 2020

L'estasi dell'oro

Candidato a ben 6 premi Oscar, alla fine ottiene l'ambita statuetta solo nell'ultima occasione, nel 2016, per The Hateful Eight. Non sto "parlando" di Quentin Tarantino, regista di quel film, ma di Ennio Morricone. La cosa risulta un po' strana, non solo per via di una carriera costellata di successi, ma soprattutto perché l'Academy non gli tributò neanche il premio alla carriera. Da pochi giorni la cosa ha, ormai, cessato qualunque importanza, visto che il grande compositore italiano ci ha lasciati, il 6 luglio del 2020.
Le colonne sonore per cui è, però, più noto sono quelle dei film di Sergio Leone, in particolare L'estasi del'oro (o The ecstasy of gold) per il capolavoro Il buono, il brutto, il cattivo del 1966.

sabato 27 giugno 2020

Le grandi domande della vita: Operare con i quanti

Continuo a farmi ispirare dalle domande rivolte a Gabriella Greison (trovate il link alla sua pagina all'interno di questo post di Stefano Marcellini) anche in questa nuova puntata de Le grandi domande della vita.
Le basi quantistiche del computer classico
In questo periodo si parla molto di computer quantistico, e questo genera indubbiamente confusione, ma anche curiosità, tanto che alla fine ci si potrebbe legittimamente chiedere quanta meccanica quantistica c'è nei computer che usiamo goni giorno.
Tutto inizia nel 1949 quando il fisico Werner Jacobi, al tempo al lavoro nei laboratori della Siemens, brevettò un primo circuito integrato, costituito da cinque transistor.
Il transistor è un dispositivo basato sui semiconduttori. Questi ultimi sono dei materiali particolari, che hanno delle proprietà, come suggerisce il loro nome, intermedie tra conduttori e isolanti.
Ed è qui che entra in gioco la meccanica quantistica, perché ci fa capire in che modo funzionano i semiconduttori. Ne scrissi in occasione del premio Nobel per la fisica del 2014, per cui qui mi limito semplicemente a riassumere un po' la situazione. Esistono due bande particolari negli elementi chimici che ci permettono di distinguere tra metalli e isolanti, la banda di conduzione e quella di valenza. Mentre negli isolanti queste due bande sono nettamente separate, nei metalli la banda di conduzione è attraversata dal così detto livello di Fermi, che assume una certa importanza proprio nei semiconduttori.
In questi materiali, infatti, una tra la banda di valenza e quella di conduzione è più vicina al livello di Fermi rispetto all'altra, permettendo così più facilmente agli elettroni di quella banda di saltare verso l'altra tramite il gradino intermedio del livello di Fermi.

lunedì 9 dicembre 2019

Il cielo e la chimica dell'universo

Per questo mese di dicembre l'Osservatorio Astronomico di Brera chiude il 2019 con due proposte interessanti, l'ultima conferenza del ciclo dei Cieli di Brera e un evento organizzato insieme con la Royal Society of Chemistry - Italia. Iniziamo con:
Fast Radio Burst e molto altro: il cielo osservabile da SKA:
Lo Square Kilometre Array (SKA) sarà il più grande radiotelescopio per l'osservazione del cielo alle basse frequenze dello spettro elettromagnetico. Attraverso l'utilizzo simultaneo di migliaia di antenne localizzate in Australia e in Sud Africa, gli astronomi potranno osservare le diverse fasi di formazione ed evoluzione delle sorgenti luminose, a partire dall'"alba del cosmo", epoca, ad oggi, totalmente inesplorata. Chiara Ferrari, astronoma all’Osservatorio della Costa Azzurra, ci accompagnerà attraverso una panoramica dello sviluppo di questo progetto mondiale, illustrando alcune scoperte recenti nel campo della radioastronomia (come i Fast Radio Burst) che ne anticipano l'enorme potenziale scientifico.
Vediamo chi è Chiara Ferrari: direttrice di SKA-France e rappresentante scientifica per la Francia al Board dell'Organizzazione SKA. Ha conseguito la Laurea in Astronomia all'Università di Bologna nel 1999 ed il Dottorato di Ricerca all'Università di Nizza nel 2003. Dal 2008 ha una posizione permanente all’Osservatorio della Costa Azzurra. Interessata da anni allo studio della formazione delle grandi strutture dell’Universo ed all'emissione radio diffusa ad esse associata, è oggi fortemente implicata nella preparazione tecnica e scientifica dello Square Kilometre Array (SKA).
Per chi non potrà essere fisicamente a Brera, è possibile seguire la conferenza in streaming su YouTube.
L'altro evento, invece, è la Christmas Lecture della Royal Society of Chemistry dal titolo Polvere di stelle. La chimica dell'universo:
Quanta chimica c'è intorno a noi? La sezione italiana della Royal Society of Chemistry, in collaborazione con l'INAF-Osservatorio Astronomico di Brera, organizza all'Università degli Studi di Milano una delle sue celebri Christmas lecture per scoprire la chimica che c'è nelle stelle.
Ilaria Arosio e Gabriele Ghisellini ci spiegheranno dove hanno origine gli elementi chimici che compongono ciò che ci circonda, partendo dalle prime pioniere di questi studi fino alle più recenti ricerche nell'ambito dell'astrofisica.
Ingresso libero fino a esaurimento posti, previa compilazione del form.

domenica 17 novembre 2019

Topolino #3338: La musica salverà la Terra

Anche questa settimana le due recensioni Topoline escono lo stesso giorno, la domenica. E anche questa settimana resta esclusa dalla rassegna su DropSea Ingorgopoli, anche se la recensione non prevede alcuna presenza di matematica e che ovviamente potrà essere letta Al Caffè del Cappellaio Matto.
Immergiamoci, dunque, nelle atmosfere di un numero che riserva delle chicche interessanti ben oltre il sommario delle storie presenti.
Il suono del silicio
Abbiamo già visto alcune delle proprietà del silicio, che gioca un ruolo fondamentale all'interno della storia ideata da Claudio Sciarrone. In particolare in questo terzo episodio di Foglie rosse il pezzo di silicio che Phil ha con se proveniente dal ponte quantistico che il suo popolo stava costruendo per conto degli sgharooz si attiva ogni qual volta viene suonata della musica a sua portata.
E' interessante, in questo caso, osservare come negli anni scorsi sono stati comunicati i risultati di alcune ricerce che legano il comportamento del silicio con le vibrazioni: ad esempio nel 2009 un gruppo di ricerca del Caltech ha affermato di essere riuscito a costruire una microbarretta di silicio in grado di convertire la luce in vibrazioni e viceversa, mentre nel 2017 un gruppo di ricerca australiano dell'università del Queensland sembra sia riuscita a ottenere un chip al silicio in grado di ricavare energia dalle vibrazioni (oltre ad aver sviluppato un sistema per utilizzare gli algoritmi quantistici sui chip al silicio).
Indipendentemente dalle effettive verifiche sperimentali su queste ricerche (non mi sono messo a cercarle), vorrei anche osservare che i cristalli di silicio utilizzati per il ponte quantistico hanno una forma esagonale (anche se non regolare), come la struttura cristallina del carburo di silicio, un materiale ceramico composto da silicio e carbonio. Ha una durezza molto elevata, intermedia tra il corindone e il diamante, e per questo è uno dei materiali superduri. Inoltre, pur essendo molto raro sulla Terra, è molto diffuso nello spazio, dove si trova all'interno della polvere stellare che si trova intorno alle stelle ricche di carbonio. Dunque non è così strano che lontano dalla Terra sia stato possibile costruire un ponte quantistico.

venerdì 8 novembre 2019

Il catalizzatore

Il Griffith Observatory di Los Angeles venne fondato dal filantropo Griffith Jenkins Griffith. Inaugurato il 14 maggio del 1935 dopo due anni di lavoro, è sede di attività di ricerca e divulgative e nel 2010 ha anche ospitato gli MTV Music Video Awards. Sul palco costruito di fronte alla facciata dell'Osservatorio, tra gli altri, si sono esibiti anche i Linkin Park, iniziando la loro esibizione con The catalyst, penultimo pezzo di A thousand suns, concept album uscito quello stesso anno e di cui avevo già scritto qualcosa a proposito di Waiting for the end.

domenica 3 novembre 2019

Topolino #3336: Altrimondi possibili

Il numero in edicola, uscito nella settimana di Lucca Comics&Games, presenta un gruppo di storie che, nonostante non siano evidentemente accostabili, in realtà hanno molto in comune. Infatti sia Il cavatappi spaziotemporale, sia il primo episodio di Foglie rosse, sia Paperoga, Teneroga, Tenebroga! parlano di altri mondi, seppure in maniera differente. Avendo già approfondito la storia della serie Topolino Comics&Science, in questa sede mi occuperò delle altre due.
Minaccia alla Terra
Ha un che di spielbergiano il soggetto di Foglie rosse, esordio come autore completo per Claudio Sciarrone: una razza di rettili antropomorfi con tre occhi, dopo aver invaso un pianeta di scienziati pacifici che assomigliano ai guardiani di Oa, ma con molti più capelli, si appresta a invadere la Terra per sfruttare le riserve di silicio del pianeta.
Con numero atomico 14, il silico è l'elemento chimico subito sotto al carbonio e ne condivide una struttura molto simile, anche se leggermente più compatta. Non a caso in molti romanzi di fantascienza vengono considerate forme di vita basate sul silicio e non sul carbonio, come quelle che conosciamo sul nostro pianeta. In questo caso presenta alcuni inconvenienti che lo rendono meno efficace del carbonio, ma ad ogni modo, strettamente parlando con il soggetto di Foglie rosse, il silicio è presente nella crosta terrestre con una percentuale di circa il 27.7% e dopo l'ossigeno è il secondo elemento più abbondante. E' molto probabile che pianeti rocciosi possano avere un'abbondanza di silicio simile a quella della Terra, considerando che l'ammasso della Vergine presenta un'abbondanza molto simile a quella del nostro Sistema Solare(1), ma ovviamente ciò, per ora, è un elemento più utile per racconti di fiction.
Ad ogni modo, tornando alla trama della storia, uno degli scienziati di HJX9HY fugge dagli Sgharooz e si rifugia sulla Terra, dove incontra Tip, Tap e la loro rock band, una situazione non molto differente rispetto a quella in E.T., ma con l'aggiunta del pericolo invasione.
Questo primo episodio, che presenta la storia e i personaggi, scivola via con una narrazione stilisticamente kingiana e un ritmo cinematografico. Sciarrone mescola scene inquietanti con dialoghi brillanti e leggeri e fornisce, per ora, una rappresentazione abbastanza umoristica dei presunti invasori, gli Sgharooz. In attesa di vedere come verrà sviluppata la vicenda negli episodi successivi, per ora questo primo episodio non può che essere promosso a pieni voti!

mercoledì 23 ottobre 2019

Un report sul caffè

Sono incappato nell'ennesima discussione sulla più o meno superficialità con cui Report tratta argomenti più o meno scientifici. In questo caso la puntata è quella del 21 ottobre e sul servizio dedicato al caffè, che non è la mia bevanda preferita. La curiosità di capire cosa è accaduto, mi ha spinto a recuperare la puntata on-line. C'è molta gente in giro che potrebbe tranquillamente fornirvi più informazioni di me, ma non è difficile trovare una composizione chimica del caffè dove è evidente la presenza di almeno un metallo al suo interno:
L'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione riporta questa composizione riferita a 100 grammi di parte edibile di caffè tostato: carboidrati 28,5 g; lipidi 15,4 g; proteine 10,4 g; acqua 4,1 g; potassio 2020 mg; fosforo 160 mg; calcio 130 mg; sodio 74 mg; ferro 4,1 mg; niacina 10,00 mg; riboflavina 0,20 mg. L'apporto energetico riferito a 100 grammi è di 287 kcal ossia 1201 kJ.
La cosa, in qualche modo, non dovrebbe sembrare strana, visto che i metalli sono tutto intorno a noi ed effettivamente le concentrazioni dei metalli trovate nel caffè sono compatibili con le concentrazioni dei metalli presenti in natura, pur con le opportune variazioni che possono dipendere dalla composizione del terreno, come ricorda un produttore di caffè biologico italiano, o dalla quantità di pesticidi utilizzate.
La cosa che, però, mi ha stupito arriva nel finale, quando il giornalista in studio a un certo punto osserva:
Simpatico il prof.Foresta. Ha scoperto che le cialde di plastica rilasciano degli ftalati, in dosi sotto la soglia di rischio, che lui stesso peraltro critica, tuttavia continua a berlo con il sorriso sulle labbra, con la consapevolezza. Cosa che vorremmo fare anche noi, ma in mancanza di etichette, continuiamo a farlo al buio.
La cosa più stupefacente è che questa consapevolezza di cui parla il giornalista qui sopra me la sono costruita a scuola, grazie alla fisica e alla matematica che mi hanno dato uno strumento potente come gli ordini di grandezza, e alla chimica stessa, che mi permette di non perdermi troppo all'interno di informazioni che sono lontane dal mio lavoro.
Ecco: alla fine il servizio di Report mi ha insegnato qualcosa che sapevo già, l'importanza della scuola nel fornirci gli strumenti per leggere il mondo che ci circonda. Basta essere più attenti a lezione!
P.S.: qui sotto il miglior video mai fatto sul caffè!

venerdì 11 ottobre 2019

Litio, il nucleo santo

Ci sono due canzoni, profondamente differenti una dall'altra, che hanno come titolo il terzo elemento della tavola periodica, e sono Lithium degli Evanescense dall'album Open Door e Lithium dei Nirvana dall'album Nevermind.
Poiché il litio viene utilizzato in medicina, soprattutto per il disturbo bipolare dell'umore, ma presenta anche una serie di controindicazioni, come un effetto sedativo (motivo per cui un malato bipolare che ho conosciuto ha avuto molte difficoltà nell'assumere le medicine per controllare il suo disturbo) e in un certo senso viene utilizzato in entrambe le canzoni come sinonimo di droga.
In particolare nella canzone scritta da Kurt Cobain, secondo Michael Azerrad, il testo si riferisce alla religione come oppio dei popoli di Karl Marx. In effetti questi versi sembrano inequivocabilmente andare nella direzione indicata da Azerrad:
We've broken our mirrors
Sunday morning is everyday for all I care
And I'm not scared
Light my candles in a daze
'Cause I've found god
Invece la canzone scritta da Amy Lee, a differenza di quanto alcuni pensavano (un riferimento all'uso del litio come droga) è una canzone sull'infelicità e la depressione, come abbastanza evidente dalla stanza d'ingresso:
Lithium, don't want to lock me up inside
Lithium, don't want to forget how it feels without
Lithium, I want to stay in love with my sorrow
Oh, but, God, I want to let it go
Visto, però, che il litio è stato il protagonista del Premio Nobel per la Chimica 2019, andiamo a vedere alcune delle proprietà di questo elemento.

venerdì 2 agosto 2019

Boom-Lay

Nati nel 2001, gli Shinedown sono considerati una rock band alternativa, con influenze da vari generi, come l'hard rock, il metal, il grunge. Se contiamo le influenze citate dal gruppo e dal suo cantante, Brent Smith, troviamo anche artisti che si potrebbero considerare ben lontani dai generi citati sopra, come Otis Redding o Ella Fitzgerlad. Molti fan hanno anche trovato una certa somiglianza con gli Imagine Dragons, in particolare ascoltando l'ultimo album degli Shinedown, Attention Attention del 2018. Considerando che gli Imagine Dragons sono nati nel 2008, quindi dopo gli Shinedonw, è forse più probabile che i due gruppi, avendo molte influneze comuni, siano giunti a una medesima sintesi musicale, ipotesi non così improbabile non solo dal punto di vista cronologico, ma anche includendo tra gli elementi a disposizione il fatto che lo stile di canto di Smith non è molto differente da quello di Dan Reynolds, leader degli Imagine.
Se però sono qui a scrivere degli Shinedown non è solo perché trovo le loro proposte musicali interessanti, ma soprattutto per un singolo particolare che il gruppo ha scritto nel 2010 per un film di genere action che ha visto, in un'unica pellicola, alcuni dei più famosi attori del genere: The expendables, giunto in Italia come I mercenari.

mercoledì 31 luglio 2019

Primo Levi e l'elettrolisi dell'acqua


Primo Levi da giovane - via wikipedia
Oggi 31 luglio ricorre il centenario della nascita di Primo Levi, chimico e soprattutto scrittore. Viene ricordato soprattutto per Se questo è un uomo e più in generale per il suo impegno nel ricordare la deportazione degli ebrei durante il periodo del fascismo. La chimica entrò nei suoi scritti in maniera più o meno timida, ma ebbe un ruolo particolare, quasi fondamentale ne Il sistema periodico, suo quinto libro uscito nel 1975, una raccolta di racconti, 21, i cui titoli erano altrettanti elementi della tavola periodica. Buona parte di questi racconti hanno alcuni elementi biografici, e in particolare vi propongo un estratto da Idrogeno dove Primo Levi, insieme con l'amico Mario Piacenza, qui chiamato Enrico, utilizzano il laboratorio casalingo del fratello maggiore di Piacenza per svolgere alcuni esperimenti, prima con il vetro e alla fine con l'idrogeno: l'elettrolisi dell'acqua, come ricorda lo stesso Levi nel testo che segue:

domenica 21 aprile 2019

Topolino #3308: Il dominio dell'acqua

Il numero di Topolino attualmente in edicola presenta, sin dalla copertina, la nuova storia evento di Casty. Anticipata da un'intervista all'autore pubblicata sul numero della settimana scorsa, Il mistero di acquadombra ha come coprotagonista l'acqua.
La forma dell'acqua

Ben prima di essere un film di Guillermo del Toro, La forma dell'acqua, almeno per noi italiani, è un romanzo di Andrea Camilleri, quello che ha segnato l'esordio letterario di Montalbano, per intenderci. All'interno delle vicende, uno dei protagonisti afferma un principio basilare che identifica l'acqua e tutti i fluidi newtoniani: l'acqua assume la forma del contenitore che la contiene. Sebbene tale affermazione potrebbe non essere completamente esatta(1), almeno a livello molecolare, lo è nella vita di tutti i giorni. Sarebbe, però, possibile riuscire a dare all'acqua qualunque forma si vuole?
Per rendere l'acqua, $H_2 O$, più malleabile, la si potrebbe sostituire con un liquido non newtoniano. In questo caso andrebbe messa in soluzione con il salicilato di sodio, $NaSal$, e l'esadediltrimetilammonio bromuro, abbreviato in CTAB, noto anche come $C_{16}H_{33}N(CH_3)_3Br$, che è idrofobico. Questa soluzione, però, non permette di modificare la forma dell'acqua usuale, come invece avviene nell'avvincente storia di Casty. Per ottenere tale obiettivo può venire in aiuto la nanotecnologia, ad esempio grazie a particolari nanotubi(2). Questo vuol dire che, riuscendo a modificare i nanotubi all'interno dell'acqua, è possibile modificare la forma dell'acqua stessa, proprio come fa Aquadombra nella storia di Casty.

venerdì 25 agosto 2017

Palloni effervescenti


Primo piano del geyser di El Tatio a San Pedro de Atacama, Cile. Foto di: Andres Gottlieb
Proseguono i lavori sull'astroEDU italiano. Le attività, traduzione di quelle già presenti nella versione in inglese, iniziano ad aumentare. Di seguito un estratto della seconda attività che ho avuto il piacere e l'onore di tradurre:
Quando si aggiunge l’acqua a tavolette effervescenti o al lievito in polvere, si formano delle bolle: viene prodotto un gas. Si può utilizzare questo gas per gonfiare un pallone senza soffiarci all’interno. Che genere di gas è quello prodotto? Raccogliamolo e analizziamolo attraverso alcuni esperimenti.
Anidride carbonica
L'anidride carbonica (CO2) o biossido di carbonio, non è solo uno dei più importanti gas serra, ma si trova tutto intorno a noi: nell'aria (0,0388 % vol)(1) che respiriamo; nell'aria che espiriamo (4 % vol). Si trova anche nelle bibite gassate; nelle torte, che crescono grazie alla CO2 prodotta dal lievito in polvere; e quando viene fatto bruciare un composto organico come la paraffina, la carta, il legno o il petrolio. Sia i geyser sia il vapore possono essere prodotti dall’anidride carbonica. Nella forma liquida, è utilizzata negli estintori e come refrigerante nell’industria del cibo (ad esempio per conservare e trasportare i gelati).
Ad alte concentrazioni, la CO2 può diventare pericolosa per gli umani e gli altri animali, ma è anche una sorgente di vita: durante la fotosintesi, le piante utilizzano CO2 e luce per produrre zucchero, amidi, grassi e proteine, così come l’ossigeno di cui abbiamo bisogno per sopravvivere.

venerdì 2 giugno 2017

Le grandi domande della vita: zero in condotta

Ci avete mai fatto caso che lo zero e l'uovo rotto nel piatto hanno qualcosa in comune? Io no, mai, e continuo a non trovarci nulla di così in comune, nonostante quello che ho scritto per la puntata odierna:
Sei uno zero!
Il fattoriale di un numero intero è il prodtto di tutti i numeri compresi tra il numero stesso e uno. Ad esempio: \[5! = 5 \cdot 4 \cdot 3 \cdot 2 \cdot 1 = 120\] In una lettera a Christian Goldbach datata 26 otobre 1729, il matematico svizzero Daniel Bernoulli provava a generalizzare il fattoriale ai numeri reali(1): \[x! = \lim_{n \rightarrow \infty} \left ( n + 1 + \frac{x}{2} \right )^{x−1} \prod_{i=1}^n \frac{i+1}{i+x}\] Come spesso succedeva ai problemi di quell’epoca, non passò poco tempo che la questione finì nelle mani di Leonard Euler. In un aprima lettera(1) a Goldbach del 13 ottobre 1729, Euler diede una prima definizione della futura funzione Gamma: