Se il piatto forte del numero è
il prequel de Il cimiero vichingo, il resto del sommario non è da meno con un paio di storie divertenti e interessanti.
Squadra antibufala
Utilizzando un tema molto in voga in questo momento, quello delle
fake news,
Sergio Badino costruisce una storia molto divertente e, per impostazione, molto simile a una tipica storia della serie di
Topolino Comics&Science. Cerchi nel grano, ufo, grandi complotti mondiali con a capo i magnati più ricchi: notizie non verificate e affrontate da
media e pubblico con sufficienza, seguendo la "notizia" per un tempo sufficientemente lungo da fare
audience, ma non abbastanza per smentire le falsità. In questo contesto Qui, Quo, Qua conoscono a scuola Mike Nolies (
nolies letteralmente
niente bugie) che gli fornisce preziosi consigli, validi per chiunque e non solo per i più giovani:
Se sentite notizie che vi sembrano strane o infondate, verificatele* prima di diffonderle!
Chiedete agli adulti! Fate una ricerca! Approfondite! Confrontate le fonti!
Non accontentatevi!** Cercate altri siti, libri o articoli di giornale che parlino dello stesso argomento in modo da poter raffrontare le versioni!
I tre paperini si ritrovano ad affrontare in prima persona le
fake news quando queste rischiano di travolgere lo zio Paperone: in questo modo Badino mostra in maniera esemplare come funziona il sistema: si inizia a porre con insistenza una domanda innocua, che però viene ammantata da implicazioni poco chiare (nel caso di Paperone si passa da una domanda sulla sua
privacy, all'assunto che, non volendo rispondere, abbia qualcosa di losco da nascondere); poi qualunque dettaglio viene utilizzato per dimostrare le proprie tesi, interpretando immagini sfocate o zoom di crepe e macchie come prova di loschi intenti.
Paperone risolve la faccenda da par suo, guadagnandoci anche, ma non tutti hanno i mezzi e le possibilità per ribaltare l'esito delle
fake news: l'unica arma in questo momento è la conoscenza e la consapevolezza.
Ad affiancare Badino c'è un sempre ottimo
Nico Picone, il cui tratto si è ormai stabilizzato su linee più rotonde e morbide, con personaggi leggermente più tozzi, rispetto al suo punto di riferimento,
Stefano Intini.