Squadra antibufala
Utilizzando un tema molto in voga in questo momento, quello delle fake news, Sergio Badino costruisce una storia molto divertente e, per impostazione, molto simile a una tipica storia della serie di Topolino Comics&Science. Cerchi nel grano, ufo, grandi complotti mondiali con a capo i magnati più ricchi: notizie non verificate e affrontate da media e pubblico con sufficienza, seguendo la "notizia" per un tempo sufficientemente lungo da fare audience, ma non abbastanza per smentire le falsità. In questo contesto Qui, Quo, Qua conoscono a scuola Mike Nolies (nolies letteralmente niente bugie) che gli fornisce preziosi consigli, validi per chiunque e non solo per i più giovani:
Se sentite notizie che vi sembrano strane o infondate, verificatele* prima di diffonderle!I tre paperini si ritrovano ad affrontare in prima persona le fake news quando queste rischiano di travolgere lo zio Paperone: in questo modo Badino mostra in maniera esemplare come funziona il sistema: si inizia a porre con insistenza una domanda innocua, che però viene ammantata da implicazioni poco chiare (nel caso di Paperone si passa da una domanda sulla sua privacy, all'assunto che, non volendo rispondere, abbia qualcosa di losco da nascondere); poi qualunque dettaglio viene utilizzato per dimostrare le proprie tesi, interpretando immagini sfocate o zoom di crepe e macchie come prova di loschi intenti.
Chiedete agli adulti! Fate una ricerca! Approfondite! Confrontate le fonti!
Non accontentatevi!** Cercate altri siti, libri o articoli di giornale che parlino dello stesso argomento in modo da poter raffrontare le versioni!
Paperone risolve la faccenda da par suo, guadagnandoci anche, ma non tutti hanno i mezzi e le possibilità per ribaltare l'esito delle fake news: l'unica arma in questo momento è la conoscenza e la consapevolezza.
Ad affiancare Badino c'è un sempre ottimo Nico Picone, il cui tratto si è ormai stabilizzato su linee più rotonde e morbide, con personaggi leggermente più tozzi, rispetto al suo punto di riferimento, Stefano Intini.
Una notte al deposito
Bruno Sarda, colonna del Topolino a cavallo tra anni Novanta e primo decennio del III millennio, è stato uno dei pochi autori che ha provato a modificare sostanzialmente le dinamiche tra Paperino e Gastone aggiungendo alla ricetta anche la variabile Paperoga. Se da un lato ciò ha reso un po' più razionale quest'ultimo personaggio, dall'altro ha creato un terzetto di personaggi che, nel complesso, funzionavano molto bene insieme. I risultati migliori di questa linea narrativa sono, indubbiamente, le due parodie Tre paperi è un bebè del 1989 disegnata da Massimo De Vita e Il pendolo di Ekòl del 1991 disegnata da Franco Valussi. E Sarda torna sul luogo del delitto affiancato da Umberto Fizialetti con un'altra storia dal gusto parodico, 3 paperi, un deposito e... tanta fifa che ha non poco a che spartire con la famosa Una notte al museo.Nel caso specifico Paperone convoca i suoi tre nipoti per far fronte a un'emergenza: Battista ha deciso di andare in ferie e non tornare sui suoi passi nonostante il suo capo debba partire per un impegno inderogabile. A quel punto Paperone decide di affidare per una notte la difesa del deposito ai suoi tre nipoti, con la speranza che la combinazione delle loro particolari caratteristiche impedisca loro di combinare dei danni. Nodo centrale della storia diventa, però, la famosa Stanza dei cimeli, i cui tesori iniziano ad animarsi all'improvviso, attaccando i tre nipoti. Non è difficile immaginare chi ci sia dietro l'attacco, né l'esito finale dello stesso, ma nel complesso la storia risulta bella e divertente, dotata di un buon ritmo e ottimamente disegnata da Fizialetti, grazie a un tratto più gentile rispetto a quello squadrato di Lavoradori, cui in molti punti è facilmente accostabile.
Forse unico difetto è ancora la rappresentazione un po' antiquata di Paperone, ma questa è sostanzialmente condivisa da tutti gli autori disneyani.
Un paio di anteprime
Dedico l'ultima parte di questo articolo alle anteprime alle nuove storie di Wizards of Mickey e PKNE che chiudono il numero. Le due saghe, però, non verranno pubblicate su Topolino (come aveva anche anticipato Alex Bertani in quel di Cartoomics), ma su delle uscite apposite, denominate Topolino Fuoriserie. In particolare sul primo numero, in uscita a fine ottobre, ecco PK - Un nuovo eroe di Roberto Gagnor e Alberto Lavoradori, che così torna sul luogo del delitto: il numero 0 dell'ormai storico PKNA era, infatti, firmato dalla sua matita.Il prologo, per sua stessa definizione, introduce alcuni elementi della storia: Paperopoli sta per essere colpita da un'astronave aliena fuori controllo, così Uno spedisce Paperinik nello spazio per intervenire. L'eroe salva la città ma sparisce. Le premesse per una nuova, esaltante era narrativa ci sono tutte, ma il pensiero corre inevitabilmente a Pikappa, la terza serie del Paperinik spillato che, nonostante le buone idee, non ebbe molta fortuna e che aveva proprio nel tema cosmico uno dei suoi presunti punti di forza. C'è però da dire che Gagnor, in queste prime 6 pagine, sembra aver affrontato la sfida con un piglio molto differente rispetto alle sue solite storie su Topolino che fa ben sperare non solo per questa prima avventura del nuovo corso, ma anche per il seguito.
Il prologo a Blackout, che sucirà sul secondo numero di Topolino Fuoriserie, vede come team creativo Matteo Venerus, che ormai da alcuni anni ha preso in mano le sorti di WoM, ed Emmanuele Baccinelli. L'idea della nuova storia è abbastanza semplice: la magia sta subendo dei black out e bisogna ricaricarla. Mentre i disegni di Baccinelli sono belli e accurati e ricordano sempre di più quelli del miglior Giovan Battista Carpi, lo stile di Venerus, si spera per la brevità del prologo (8 pagine), risulta un po' troppo semplicistico, soprattutto nella gestione dei personaggi di contorno, che forse, vista la brevità, sarebbe stato meglio non utilizzare.
Ad ogni buon conto non resta che attendere con curiosità l'arrivo in edicola di queste due nuove avventure per due delle saghe più di successo di Topolino degli ultimi anni.
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