Stomachion

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domenica 27 ottobre 2019

Topolino #3335: A caccia di fake news

Se il piatto forte del numero è il prequel de Il cimiero vichingo, il resto del sommario non è da meno con un paio di storie divertenti e interessanti.
Squadra antibufala
Utilizzando un tema molto in voga in questo momento, quello delle fake news, Sergio Badino costruisce una storia molto divertente e, per impostazione, molto simile a una tipica storia della serie di Topolino Comics&Science. Cerchi nel grano, ufo, grandi complotti mondiali con a capo i magnati più ricchi: notizie non verificate e affrontate da media e pubblico con sufficienza, seguendo la "notizia" per un tempo sufficientemente lungo da fare audience, ma non abbastanza per smentire le falsità. In questo contesto Qui, Quo, Qua conoscono a scuola Mike Nolies (nolies letteralmente niente bugie) che gli fornisce preziosi consigli, validi per chiunque e non solo per i più giovani:
Se sentite notizie che vi sembrano strane o infondate, verificatele* prima di diffonderle!
Chiedete agli adulti! Fate una
ricerca! Approfondite! Confrontate le fonti!
Non accontentatevi!** Cercate altri siti, libri o articoli di giornale che parlino dello stesso argomento in modo da poter raffrontare le versioni!
I tre paperini si ritrovano ad affrontare in prima persona le fake news quando queste rischiano di travolgere lo zio Paperone: in questo modo Badino mostra in maniera esemplare come funziona il sistema: si inizia a porre con insistenza una domanda innocua, che però viene ammantata da implicazioni poco chiare (nel caso di Paperone si passa da una domanda sulla sua privacy, all'assunto che, non volendo rispondere, abbia qualcosa di losco da nascondere); poi qualunque dettaglio viene utilizzato per dimostrare le proprie tesi, interpretando immagini sfocate o zoom di crepe e macchie come prova di loschi intenti.
Paperone risolve la faccenda da par suo, guadagnandoci anche, ma non tutti hanno i mezzi e le possibilità per ribaltare l'esito delle fake news: l'unica arma in questo momento è la conoscenza e la consapevolezza.
Ad affiancare Badino c'è un sempre ottimo Nico Picone, il cui tratto si è ormai stabilizzato su linee più rotonde e morbide, con personaggi leggermente più tozzi, rispetto al suo punto di riferimento, Stefano Intini.

domenica 2 dicembre 2018

Topolino #3288: Alla ricerca del francobollo perduto

Nell'ultimo periodo è stato raro trovare un numero di Topolino soddisfacente quanto il #3288, che si apre con una bella storia a tema filatelico che però sarebbe stata perfetta anche per la serie de La storia dell'arte di Topolino.
Sulle tracce di Vincent Van Gogh
La leggenda filatelica, storia di apertura del numero, non solo rende omaggio allo sfortunato pittore Vincent Van Gogh, ma riunisce anche una coppia di maestri disneyani come Massimo Marconi e Massimo De Vita. La storia mette Topolino e Zapotec, quest'ultimo nel suo ruolo di direttore del Museo di Topolinia, sulle tracce dell'unica opera originale di Vincent Van Top. L'artista, non riuscendo a vendere i suoi quadri, andò via da Topolinia, spedendo però i suoi quadri al fratello Theo. Purtroppo gli originali delle sue opere andarono perduti nell'incendio della casa di Theo, a parte L'alba montana in possesso del nipote di Theo, Anton. Il quadro, però, non può più essere ceduto al museo, ma Anton in compensazione regala a Zapotec la collezione quasi completa di francobolli di Theo: proprio a partire da questa parte la ricerca di Topolino e Zapotec del perduto laboratorio artistico di Van Top.
La storia ha uno svolgimento semplice e lineare che permette al lettore di seguire la vicenda senza complicazioni, ma risulta in qualche modo scontata. La capacità di Marconi di proporre uno stile moderno e l'ottima gestione dei personaggi da un lato, mentre dall'altro i sempre efficaci disegni di De Vita, in quest'occasione in grado di spaziare agilmente dalle ambientazioni urbane a quelle montane, rendono nel complesso la storia gradevole da leggere, oltre che una delle migliori del numero.

domenica 3 giugno 2018

Topolino #3262: Nel segno di Giada Perissinotto

Il numero 3262 di Topolino, dedicato sin dalla copertina a Roberto Bolle e alla sua controparte paperopolese, vede come mattatrice la bravissima Giada Perissinotto, presente con ben due storie nelle quali mostra, per l'ennesima volta, tutta la sua abilità nel rendere al meglio i personaggi.
Dal ballo al cinema
Le pieghe dei vestiti, le movenze dei personaggi, il tratto in generale: tutto risulta fluido e in alcuni casi al limite del realismo nonostante il tratto sostanzialmente rotondo della disegnatrice. Le due storie della Perissinotto si distinguono, però, per l'inchiostrazione, più leggera in quella d'apertura, Il problema ballerino su testi di Gaja Arrighini, più marcata e corposa ne Il bestio di Amicizity su testi di Roberto Gagnor per la serie de La storia del cinema di Topolino. Entrambe le scelte risultano, però, efficaci e funzionali ai soggetti dei due sceneggiatori.
La Arrighini, infatti, ispirandosi all'iniziativa On dance. Accendiamo la danza ideata da Roberto Bolle, porta il balletto tra le strade di Paperopoli con un soggetto squisitamente barksiano. L'intera città, come in alcune delle storie cittadine del Maestro dell'Oregon, si lascia coinvolgere in feste, concorsi, passioni momentanee, come quella del ballo lanciata da Bolle Duck. Ovviamente anche il solito triangolo si lascia trascinare dalla nuova moda cittadina: Paperina, Paperino e Gastone si fanno, infatti, coinvolgere dalla tempesta (anche letterale, come si vedrà) danzatoria insieme con il quarto incomodo, Paperinik!
La storia diventa, nella sua fase centrale, divertente e travolgente, con alcune pagine particolarmente efficaci anche grazie al tratto e alla costruzione della tavola adottati dalla disegnatrice.