Stomachion

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sabato 8 giugno 2024

Paperinik #89: In incognito

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Non so come, non so perché, ma nonostante il numero l'abbia letto per tempo, la recensione arriva solo con l'uscita del numero successivo, il #90. che peraltro ho già acquistato. E se non fosse per Diary of wacky knight, probabilmente non l'avrei nemmeno scritta. Andiamo, però, con ordine: Il folletto fantasma di Riccardo Pesce e Alessandro Pastrovicchio, da un lato prosegue con la storia dell'invasione del castello di Duckmelot da parte di Amelia e Rockerduck, una situazione che si fa sempre più spinosa e alla quale solo Fox Knight prova a opporsi, mentre dall'altro prosegue il viaggio in incognito di Re Paperone nel suo regno. E in effetti anche sir Paperinbik è in incognito, visto che il problema che Paperone e nipoti incontrano viene risolto dal cavaliere quando Paperino resta solo e libero di potersi trasformare.

domenica 27 ottobre 2019

Topolino #3335: A caccia di fake news

Se il piatto forte del numero è il prequel de Il cimiero vichingo, il resto del sommario non è da meno con un paio di storie divertenti e interessanti.
Squadra antibufala
Utilizzando un tema molto in voga in questo momento, quello delle fake news, Sergio Badino costruisce una storia molto divertente e, per impostazione, molto simile a una tipica storia della serie di Topolino Comics&Science. Cerchi nel grano, ufo, grandi complotti mondiali con a capo i magnati più ricchi: notizie non verificate e affrontate da media e pubblico con sufficienza, seguendo la "notizia" per un tempo sufficientemente lungo da fare audience, ma non abbastanza per smentire le falsità. In questo contesto Qui, Quo, Qua conoscono a scuola Mike Nolies (nolies letteralmente niente bugie) che gli fornisce preziosi consigli, validi per chiunque e non solo per i più giovani:
Se sentite notizie che vi sembrano strane o infondate, verificatele* prima di diffonderle!
Chiedete agli adulti! Fate una
ricerca! Approfondite! Confrontate le fonti!
Non accontentatevi!** Cercate altri siti, libri o articoli di giornale che parlino dello stesso argomento in modo da poter raffrontare le versioni!
I tre paperini si ritrovano ad affrontare in prima persona le fake news quando queste rischiano di travolgere lo zio Paperone: in questo modo Badino mostra in maniera esemplare come funziona il sistema: si inizia a porre con insistenza una domanda innocua, che però viene ammantata da implicazioni poco chiare (nel caso di Paperone si passa da una domanda sulla sua privacy, all'assunto che, non volendo rispondere, abbia qualcosa di losco da nascondere); poi qualunque dettaglio viene utilizzato per dimostrare le proprie tesi, interpretando immagini sfocate o zoom di crepe e macchie come prova di loschi intenti.
Paperone risolve la faccenda da par suo, guadagnandoci anche, ma non tutti hanno i mezzi e le possibilità per ribaltare l'esito delle fake news: l'unica arma in questo momento è la conoscenza e la consapevolezza.
Ad affiancare Badino c'è un sempre ottimo Nico Picone, il cui tratto si è ormai stabilizzato su linee più rotonde e morbide, con personaggi leggermente più tozzi, rispetto al suo punto di riferimento, Stefano Intini.

domenica 26 maggio 2019

Topolino #3313: La scelta migliore è scomparire

Forse per via dell'attesa Topolino #3313 è risultato una parziale delusione un po' in tutte le storie del sommario. Questa settimana, non solo per festeggiare il towel day ma anche a causa degli impegni alla Altec, le consuete recensioni qui su DropSea e sul Cappellaio Matto vengono entrambe pubblicate di domenica. Per cui restate sintonizzati per la recensione del terzo episodio de Il grande gioco geniale. Nell'attesa leggete l'esame, forse puntiglioso, della storia, in due parti, che a quanto pare pone fine alla serie Sezione scomparsi.
Tutta questione di dettagli
L'ultima avventura della serie ideata da Giorgio Salati, pur restando fedele alle atmosfere da serial televisivo poliziesco impostate dallo sceneggiatore, risulta deludente e lascia la sensazione di essere stata scritta piuttosto male. Le perplessità iniziano sin da subito quando il commissario Basettoni avvisa la moglie Petulia che farà tardi, ma non attraverso una semplice telefonata, ma con una videochiamata sul portatile della moglie. Premettendo che tale mezzo di chiamata mi sembra comunque poco usato anche dai ragazzini, risulta abbastanza poco credibile immaginare Petulia una nerd così sfegatata da portarsi il portatile in cucina mentre spadella tra i fornelli, inoltre la brava moglie viene forzatamente utilizzata per introdurre delle gag che, al massimo, lasciano la sensazione di essere di fronte all'ennesimo personaggio femminile idiota e superficiale. Il principale interesse di Petulia, moglie di un poliziotto, è quello di portare la zuppa di cipolle o il piatto di spaghetti al marito, senza preoccuparsi della sua scomparsa né quando questi torna a casa, né quando il rapimento di Basettoni diventa di dominio pubblico grazie alla televisione: Petulia si rivela, così, molto superficiale e sarebbe stato molto più interessante provare a metterla nel panico o a mostrare i motivi per mantenersi calma e tranquilla.
Altro dettaglio che nel complesso risulta fuori posto è la trasformazione di termini come internet e bluetooth in toponet e bluefoot di fronte ad altri che mantengono le loro espressioni usuali, come smartphone e gps. Il senso umoristico delle prime trasformazioni viene così perso dall'affiancamento dei termini usuali: né internetbluetooth hanno una qualche valenza commerciale e sono termini entrati nell'uso comune e dunque, se uno sceneggiatore vuole storpiare le denominazioni in questo caso tecnologiche, sarebbe più efficace farlo con tutte anziché lasciarne alcune intatte.

domenica 3 giugno 2018

Topolino #3262: Nel segno di Giada Perissinotto

Il numero 3262 di Topolino, dedicato sin dalla copertina a Roberto Bolle e alla sua controparte paperopolese, vede come mattatrice la bravissima Giada Perissinotto, presente con ben due storie nelle quali mostra, per l'ennesima volta, tutta la sua abilità nel rendere al meglio i personaggi.
Dal ballo al cinema
Le pieghe dei vestiti, le movenze dei personaggi, il tratto in generale: tutto risulta fluido e in alcuni casi al limite del realismo nonostante il tratto sostanzialmente rotondo della disegnatrice. Le due storie della Perissinotto si distinguono, però, per l'inchiostrazione, più leggera in quella d'apertura, Il problema ballerino su testi di Gaja Arrighini, più marcata e corposa ne Il bestio di Amicizity su testi di Roberto Gagnor per la serie de La storia del cinema di Topolino. Entrambe le scelte risultano, però, efficaci e funzionali ai soggetti dei due sceneggiatori.
La Arrighini, infatti, ispirandosi all'iniziativa On dance. Accendiamo la danza ideata da Roberto Bolle, porta il balletto tra le strade di Paperopoli con un soggetto squisitamente barksiano. L'intera città, come in alcune delle storie cittadine del Maestro dell'Oregon, si lascia coinvolgere in feste, concorsi, passioni momentanee, come quella del ballo lanciata da Bolle Duck. Ovviamente anche il solito triangolo si lascia trascinare dalla nuova moda cittadina: Paperina, Paperino e Gastone si fanno, infatti, coinvolgere dalla tempesta (anche letterale, come si vedrà) danzatoria insieme con il quarto incomodo, Paperinik!
La storia diventa, nella sua fase centrale, divertente e travolgente, con alcune pagine particolarmente efficaci anche grazie al tratto e alla costruzione della tavola adottati dalla disegnatrice.

martedì 10 aprile 2018

Topolino #3254: l'irraggiungibile saltatore e altre storie

Sul numero attualmente in edicola che già domani in alcune parti d'Italia verrà sostituito dal numero che sancisce il nuovo restyling di Topolino, si conclude L'orizzonte degli eventi, saga pikappica scritta da Francesco Artibani per i disegni di Lorenzo Pastrovicchio. L'articolo su questa nuova storia verrà molto probabilmente pubblicato a ridosso della ristampa di lusso prevista per i primi di maggio, per cui anche questa settimana mi concentrerò sul resto del sommario (o quanto meno su una sua porzione) iniziando dalla storia conclusiva.
Paperino a caccia di rane
Due autori oggi classici come Carlo Panaro e Alessandro Del Conte si riuniscono per narrare una deliziosa avventura, L'irraggiungibile saltatore, che unisce ispirazioni differenti in una storia che al vecchio lettore da la sensazione di essere un collage comunque gradevole ed efficace.
Paperino e nipotini, infatti, si ritrovano nelle paludi alla ricerca di un ranocchio saltatore da fotografare per un concorso naturalistico. Alla fine la storia si concluderà con la più classica delle sfide saltatorie tra ranocchi, ma nel mezzo ecco un galone abbandonato, che si scopre essere un deposito provvisorio per Paperon de' Paperoni, e l'incontro con gli immancabili Bassotti, sempre alla ricerca di un modo per arricchirsi.
L'ispirazione generale della storia sembra venire da alcuni classici, su tutti le barksiane Paperino e le rane e soprattutto Il saltatore Catapulta. Non è da escludere nemmeno un'ispirazione proveniente dall'italiana Il saltarana di Guido Martina e giorgio Bordini, ma è fuor di dubbio che Panaro opera una trasformazione dei soggetti per adattarli alla sensibilità moderna: dalla caccia per scopo manducatorio o per l'ottenimento della vittoria in una gara, si passa alla "caccia fotografica", mentre il rapporto con la rana, essenzialmente conflittuale, diventa di amicizia e rispetto.
In tutto questo si aggiunge l'evoluzione di Del Conte, che ingentilisce ulteriormente il tratto, arrotondandolo in particolare nei primi piani di Paperino, nella figura di Zio Paperone e soprattutto nelle forme dei Bassotti, che risultano esageratamente "pupazzeschi". D'altra parte Del Conte ha collaborato con Romano Scarpa ne La macchina giocografica, sempre su testi di Panaro, ricca di pupazzi.