Stomachion

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lunedì 27 marzo 2023

Topolino #3513: Un ritorno attorno al fuoco

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All'improvviso mi sono ricordato di questa recensione in sospeso
Un gran bel numero, il #3513, a modo suo celebrativo. Si presenta come un flipbook, e ognuno dei due lati celebra un evento. Il "fronte", con la copertina di Paolo Mottura, ci introduce a una nuova storia della serie de I racconti attorno al fuoco, mentre il "retro", con la copertina di Ivan Bigarella ci introduce alla seconda storia di One upon a Mouse... in the futur, serie che celebra i 100 anni della Disney.
Mentre a quest'ultima dedicherò un video in compagnia di Andrea Bramini, mi sembra giusto spendere invece qualche parola in più per La leggenda del console Paolo e della tenace Lucilla, storia sceneggiata da Tito Faraci a partire da quel che era rimasto di un layout di Rodolfo Cimino. Faraci sembra compiere un buon lavoro: confrontando le battute pubblicate con le poche originali presenti nell'articolo con le interviste, lo sceneggiatore ha alleggerito e reso più scorrevoli i dialoghi, anche se probabilmente questi erano ancora in una fase abbastanza iniziale. C'è da dire che, però, si ha la sensazione che manchi una tavola, visto che tra pagina 17 e pagina 18 manca qualcosa che permetta di capire come si è arrivati da Paperino e Paperone che dormono della grossa ai due che vengono inseguiti da Nonna Papera.
Anche Giampaolo Soldati, cui sono stati assegnati i disegni della storia, compie un ottimo lavoro di interpretazione sia nell'ambientazione storica (la nuova favola ciminiana è ambientata nell'antica Roma), sia nella caratterizzazione dei personaggi, senza dimenticare un tratto al tempo stesso gradevole, dettagliato ed espressivo.
In definitva: una bella storia nel segno di Cimino, ma con un carattere differente, suo personale.

domenica 30 maggio 2021

Topolino #3418: Sfide

Effettivamente è un numero ricco di sfide, iniziando dalla classica tra Rockerduck e Paperone che va in scena su Lo scontento miliardario di Pier Giuseppe Giunta per i disegni di Lucio Leoni. In questo caso lo sceneggiatore in una storia di media lunghezza riesce a mostrare ai lettori come l'essenza del rapporto tra Paperone e Rockerduck è sostanzialmente nel confronto e nella sfida che forniscono uno all'altro. Giunta, infatti, riesce a mettere prima Rockerduck e poi Paperone nella situazione di non avere alcun avversario, per poi riportare tutto allo status quo originario.

domenica 23 maggio 2021

Topolino #3417: Si parte!

E La ventiquattrore di Paperopoli prende ufficialmente il via con la seconda puntata. La storia di Alessandro Sisti mantiene la sua atmosfera giocosa e il ritmo veloce grazie alla solita rivalità tra Paperone e Rockerduck, con il terzo incomodo del Red Duckan di Gervasio, che da origine a una serie di gag divertenti. A queste fa da sfondo il non ancora chiaro piano dei Bassotti per approfittare dell'attenzione di tutta la città sulla gara automobilistica, mentre nel frattempo un altro antagonista della storia fa la sua mossa che porta al sorprendente finale di puntata, che non fa altro che confermare la sua identità, già intuibile dalla prima puntata. brBuona la prova di Mario Ferracina con il suo stile a metà tra Freccero e Mangiatordi.

domenica 29 novembre 2020

Topolino #3392: A zonzo per la campagna

Il Toplino #3392 presenta, come ormai consuetudine in questi ultimi tempi, un sommario molto interessante. Triviamo in apertura la conclusione della nuova storia di Gervasio su Paperinik e la saga di Sir Topleton: di quest'ultima scriverò Al Caffè del Cappellaio Matto. Tra l'altro, eccezionalmente per questa settimana, per il Caffè ho intenzione di pubblicare un secondo articolo lunedì dedicato alla nuova saga con Newton Pitagorico protagonista. Quindi questa settimana qui DropSea c'è un po' più di spazio per il resto del sommario. E partiamo con una deliziosa storiella della serie Paperino Paperotto:
I sentieri del bosco
Scritta da Valentina Camerini, si basa su un "soggetto" della classe dell'allora IC (anno scolastico 2019/20) della scuola media "Curzi" di San Benedetto del Tronto (il titolo dell'istituto è più lungo di così...) che ha vinto il premio del concorso 2019/20 organizzato dal FAI insieme con Topolino.
La storia racconta dell'importanza, in ottica umana ovviamente, dei sentieri all'interno dei boschi e di come questi vengano tracciati: i vecchi sentieri, infatti, sono sostanzialmente le linee di passaggio più utilizzate da chi i boschi, di campagna o montagna, li vive, ovvero gli esseri umani, ma anche gli animali stessi, cosa che manca nella storiella. Scritta proprio come un "viaggio di scoperta" tipico di un gruppo di bambini, c'ho ritrovato, come spesso succede con le storie della Camerini con Paperino Paperotto, un po' della mia infanzia nel paesello di montagna dove passavo tutte le estati (prima di trasferirci lì durante la mia adolescenza). Ai disegni troviamo un, per una volta, anonimo Luca Usai, sebbene il tratto risulti comunque adatto alla storia.

domenica 4 ottobre 2020

Topolino #3384: Italici

Questa settimana ho un po' sconvolto l'ordine d'uscita degli articoli per una serie di motivi. Innanzitutto c'è la Space Week, iniziata oggi, e che dal 1999 celebra l'inizio dell'era spaziale, che viene fatta iniziare con il lancio dello Sputnik. E poi ieri c'è stata la presentazione del libro di Laura Paganini, Il cosmo, per cui ho un po' modificato il mio pomeriggio e saltato la scrittura della recensione di ieri. Inoltre questo mi ha anche fatto optare per un rinvio della recensione de Il tesoro extrasolare a lunedì, inserendola così a tutti gli effetti nella Space Week.
Per tutti questi motivi degli articoli topolineschi esce solo la recensione qui su DropSea, iniziando dalla storia di copertina.
Italici paperi
La coppia Matteo Venerus-Emanuele Baccinelli si riforma, dopo l'unica uscita insieme nel Topolino Extra dedicato ai Wizards of Mickey (che non acquistai) sulle pagine della nuova serie Italici paperi.
In breve la storia racconta le avventure del piccolo villaggio di paperi che si trova nel centro Italia. Nel corso della lettura diventa abbastanza evidente che il riferimento principale della serie sarà Asterix e Obelix (anche considerando la presenza delle invenzioni "futuristiche" di Archimedio), ma anche un certo modo un po' allegro di intendere la storia, in stile Guido Martina.

domenica 27 settembre 2020

Topolino #3383: Invenzioni

Con Il libro degli errori si conclude Paperbridge, serie di Marco Gervasio che si concentra sull'approfondire il passato di John Quackett, studente universitario, prima di diventare Fantomius. Alla fine della serie scopriamo che questi cinque episodi non sono altro che la "prima stagione", ma già ci sono tutti gli elementi di base per lo sviluppo dei personaggi così come li ha raccontati Gervasio ne Le strabilianti impreve si Fantomius.
La storia deve innanzitutto risolvere il problema di Quackett sulla sua prima identità segreta, svelata da uno dei suoi amici della Confraternita dei Mascherati.
Gervasio stimola l'attenzione del lettore con un mix di azione e rompicapi, piuttosto banali c'è da dire, tanto da restare stupiti della difficoltà di risoluzione incontrata dai personaggi. Di questi uno in particolari risulta preso da Guido Martina, il classico sursum corda, che se la memoria non mi inganna è stato anche già utilizzato in un'altra occasione da Gervasio nel corso della serie di Fantomius.

domenica 6 ottobre 2019

Topolino #3332: I colori della scienza

Il Topolino attualmente in edicola è decisamente nel segno della scienza, non solo grazie a La Luna d'occasione di Alessandro Sisti e Francesco D'Ippolito, ma anche grazie alla storia di chiusura. Anche il resto del sommario presenta alcune storie notevoli su cui soffermarsi, come la prima puntata di una nuova doppia storia su Paperinik e un nuovo episodio di Paperino paperotto che dopo la scorpacciata adolescenziale dei numeri precedenti, conclusasi con l'ultima puntata di Young Donald Duck, riporta su Topolino l'infanzia di Paperino nella bucolica Quack Town.
Scienza, obiettivo comune
Nonostante lo stile narrativo un po' semplicistico, Matteo Venerus riesce nell'intento di costruire una storia intorno al messaggio centrale già espresso nel titoletto di questa sezione: la scienza è, o comunque dovrebbe essere l'obiettivo comune di tutto il genere umano.
Minni e i colori della scienza segna l'esordio delle Victorian Ladies, rinviato dopo la storia prevista ad agosto e poi cancellata per fare spazio all'omaggio di Topolino ad Andrea Camilleri.
La storia è raccontata come una sorta da Minni a Tip e Tap: protagonista è un'antenata vittoriana di Minni, Minni Seamouse, pittrice e naturalista, che parte per un viaggio di esplorazione scientifica insieme con Zapotech e con la botanica Trudy a bordo della Challenger, guidata da Mickey Jacktop con piglio autoritario e dispotico, come si conviene per i capitani dell'epoca.
I punti interessanti nella storia sono effettivamente vari. Iniziamo dalla nave: effettivamente è esistita una nave vittoriana con quel nome, la HMS Challenger, nave britannica varata il 13 febbraio del 1858. Questa, per conto della Royal Society compì una spedizione scientifica, nota come Spedizione Challenger, tra il 1872 e il 1876 che compì una serie di interessanti osservazioni naturalistiche che gettarono le basi della moderna oceanografia. In particolare la spedizione si avvalse di due capitani, tre naturalisti e due oceanografi, ovviamente tutti maschi. Infatti, per quanto il mestiere di naturalista ha visto la presenza di molte donne, erano poche quelle che si mettevano in viaggio in giro per il mondo, come ad esempio la tedesca Amalie Dietrich, che portò a termine alcune osservazioni sul campo in Australia.

domenica 26 maggio 2019

Topolino #3313: La scelta migliore è scomparire

Forse per via dell'attesa Topolino #3313 è risultato una parziale delusione un po' in tutte le storie del sommario. Questa settimana, non solo per festeggiare il towel day ma anche a causa degli impegni alla Altec, le consuete recensioni qui su DropSea e sul Cappellaio Matto vengono entrambe pubblicate di domenica. Per cui restate sintonizzati per la recensione del terzo episodio de Il grande gioco geniale. Nell'attesa leggete l'esame, forse puntiglioso, della storia, in due parti, che a quanto pare pone fine alla serie Sezione scomparsi.
Tutta questione di dettagli
L'ultima avventura della serie ideata da Giorgio Salati, pur restando fedele alle atmosfere da serial televisivo poliziesco impostate dallo sceneggiatore, risulta deludente e lascia la sensazione di essere stata scritta piuttosto male. Le perplessità iniziano sin da subito quando il commissario Basettoni avvisa la moglie Petulia che farà tardi, ma non attraverso una semplice telefonata, ma con una videochiamata sul portatile della moglie. Premettendo che tale mezzo di chiamata mi sembra comunque poco usato anche dai ragazzini, risulta abbastanza poco credibile immaginare Petulia una nerd così sfegatata da portarsi il portatile in cucina mentre spadella tra i fornelli, inoltre la brava moglie viene forzatamente utilizzata per introdurre delle gag che, al massimo, lasciano la sensazione di essere di fronte all'ennesimo personaggio femminile idiota e superficiale. Il principale interesse di Petulia, moglie di un poliziotto, è quello di portare la zuppa di cipolle o il piatto di spaghetti al marito, senza preoccuparsi della sua scomparsa né quando questi torna a casa, né quando il rapimento di Basettoni diventa di dominio pubblico grazie alla televisione: Petulia si rivela, così, molto superficiale e sarebbe stato molto più interessante provare a metterla nel panico o a mostrare i motivi per mantenersi calma e tranquilla.
Altro dettaglio che nel complesso risulta fuori posto è la trasformazione di termini come internet e bluetooth in toponet e bluefoot di fronte ad altri che mantengono le loro espressioni usuali, come smartphone e gps. Il senso umoristico delle prime trasformazioni viene così perso dall'affiancamento dei termini usuali: né internetbluetooth hanno una qualche valenza commerciale e sono termini entrati nell'uso comune e dunque, se uno sceneggiatore vuole storpiare le denominazioni in questo caso tecnologiche, sarebbe più efficace farlo con tutte anziché lasciarne alcune intatte.

sabato 4 agosto 2018

Topolino #3271: numero da spiaggia

Con una definizione azzeccata, ma non nella sua accezione positiva, il direttore Valentina De Poli si riferisce a Topolino #3271 come a un numero da spiaggia. Il numero in edicola, in effetti, non presenta nulla di particolarmente eccezionale a parte la storia dedicata al compleanno di Paperoga.
Buon compleanno, Paperoga!
Paperoga, in origine Fethry Duck, venne ideato per il mercato estero da Dick Kinney e Al Hubbard. Personaggio decisamente sopra le righe, da spesso il tormento a Paperino con idee e progetti strambi, spesso ispirati dalla lettura di improbabili manuali o da corsi per corrispondenza dai titoli inusitati. Proprio questo elemento così travolgente e al limite del logico viene magistralmente catturato in Tipico di Paperoga di Giorgio Salati e Lorenzo Pastrovicchio.
I due autori riescono a cogliere l'anima dinamica e travolgente del personaggio e mostrano letteralmente il contenuto della sua testa con uno schedario straripante di fogli archiviati in cassetti che non riescono a restare chiusi!
Paperino per la prima volta (e come si scoprirà alla fine proprio come regalo di compleanno) aiuterà il cugino a portare a compimento uno dei suoi progetti: una macchina in grado di suonare tutti gli strumenti di un'orchestra. Non deve stupire tale scelta, vista la passione di Salati per la musica (ricordo che lo sceneggiatore è anche un musicista).
A completare il tutto ecco un bravissimo Pastrovicchio che, nonostante sia lontano dalle storie spettacolari di PK, riesce con efficacia a mostrare le espressioni dei personaggi di fronte al progetto di Paperoga, che viene spettacolarmente rappresentato dal disegnatore come una sorta di papero vitruviano. Un piccolo gioiello all'interno di un numero sostanzialmente dimenticabile.

domenica 25 marzo 2018

Topolino #3252: Sezione scomparsi e altre storie

Mentre prosegue L'orizzonte degli eventi di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio (su cui spero di poter scrivere un articolo a fine serie), il resto del sommario di Topolino propone un'interessante serie di avventure più o meno riuscite su cui spicca in particolare il quarto episodio della serie Sezione scomparsi.
Le apparenze ingannano
Ideata nel 2009 da Giorgio Salati per i disegni di Francesco D'Ippolito, riprende nel 2017 con Gus, per poi bloccarsi nuovamente fino all'uscita del terzo episodio su Topolino #3244 di fine gennaio e quindi con Il troppo stroppia del numero ancora in edicola.
La struttura è abbastanza standard e riprende l'incipit del noto serial televisivo Senza traccia: nel caso della serie disneyana abbiamo la prima pagina che narra brevemente le circostanze della scomparsa su cui andranno a indagare Basettoni insieme con Manetta, Rock Sassi e Sara Fox, personaggio ideato da Salati appositamente per questa serie e visualizzato da D'Ippolito con un aspetto che ricorda molto da vicino la Patty Ballesteros di Anderville.
Fondamentalmente Sezione scomparsi è un poliziesco/procedurale fatto di raccolta di prove e testimonianze sul campo, interrogatori e quant'altro con un ritmo serrato ma non ansiogeno che nel complesso riesce a restituire le atmosfere di Senza traccia su una rivista come Topolino. Il tratto forte e marcato nelle inchiostrazioni di D'Ippolito mostra molte influenze dovute a Stefano Turconi, anche nella scelta dei personaggi di contorno in un florilegio di animali antropomorfi lì dove la maggior parte dei disegnatori disneyani tende a utilizzare per lo più i cani antropomorfi.
Salati, infine, inserisce nell'ultimo episodio, Una questione di fiducia, alcuni elementi interessanti tipici dei serial televisivi che promettono sviluppi futuri decisamente appassionanti.

sabato 29 agosto 2015

Topolino #3118: misteri misteriosi

Come da consuetudine delle settimane precedenti, ecco la del numero di Topolino attualmente in edicola, assemblata integrando al testo utilizzato per la brevisione su LSB (che dovrebbe uscire domani) i commenti sul resto del sommario, che inizia con Paperink e il nipote ribelle.
A differenza di quanto scritto nel titolo tale nipote non è Paperino, ma Felipe De Donlon y Pesetas, nipote di Dona Manuela Danarosa, introdotta da Marco Bosco, sceneggiatore de Il nipote ribelle, e Giorgio Cavazzano in Paperinik un eroe al casello.
La storia, veloce e divertente, ruota intorno a Felipe e al suo desiderio di tenersi lontano dagli affari della zia, cercando al contempo di avvicinarsi il più possibile alla genuinità della gente comune. Sulla sua presenza e soprattutto sulla sua assenza gioca Bosco per muovere Paperinik, il tutto illustrato da Lorenzo De Pretto, con un tratto rotondo che è ancora alla ricerca di una sua strada, visto che in alcuni punti ricorda Romano Scarpa e Valerio Held, in altri Roberto Marini, in altri ancora i fratelli Pastrovicchio.
Segue Papere alla riscossa sempre di Marco Bosco e ancora una volta con Silvia Ziche, che giunge al quarto e penultimo episodio della saga. Per l'occasione i due autori iniziano a sciogliere un primo nodo narrativo, quello della talpa all'interno dell'ufficio di Nonna Papera, che insieme alle sue amiche decide di passare all'azione con un'operazione di controspionaggio.
Se dal punto di vista grafico Silvia Ziche propone alcune inquadrature cinematografiche, la storia, che per soggetto ricorda Il rapporto Pelican (1993) di Alan J. Pakula, è il tipico episodio di passaggio necessario per preparare il terreno al finale della settimana prossima.