I sentieri del bosco
La storia racconta dell'importanza, in ottica umana ovviamente, dei sentieri all'interno dei boschi e di come questi vengano tracciati: i vecchi sentieri, infatti, sono sostanzialmente le linee di passaggio più utilizzate da chi i boschi, di campagna o montagna, li vive, ovvero gli esseri umani, ma anche gli animali stessi, cosa che manca nella storiella. Scritta proprio come un "viaggio di scoperta" tipico di un gruppo di bambini, c'ho ritrovato, come spesso succede con le storie della Camerini con Paperino Paperotto, un po' della mia infanzia nel paesello di montagna dove passavo tutte le estati (prima di trasferirci lì durante la mia adolescenza). Ai disegni troviamo un, per una volta, anonimo Luca Usai, sebbene il tratto risulti comunque adatto alla storia.
Dimmi la verità
Come se fosse all'inizio
Avevamo lasciato Paperino nel tipico dilemma che caratterizza la gestione gervasiana di Paperinik: gestire un attacco alla sua identità mascherata. In questo caso Gervasio inserisce una serie di riferimenti alle storie classiche scritte da Guido Martina, come spesso scritto su questo blog anacronoistico punto di riferimento per l'autore (ma non solo per lui), in particolare a La bella addormentata, in cui protagonista è l'omonimo quadro realizzato da un anonimo artista che diventa pietra del contendere tra Paperone e Rockerduck.
In questo caso Paperino si fa aiutare da Archimede Pitagorico, che in questa serie di storie conosce esplicitamente l'identità di Paperinik (e forse è l'unico ottimo risultato della gestione gervasiana), mettendo in piedi un depistaggio nei confronti della polizia molto martiniano. Il punto è che anche l'indagine, peraltro concentrata in questa seconda puntata, è terribilmente semplicistica, ancor più di molte indagini paperinikiane di Martina: Paperinik, infatti, sfonda porte e segue intuizioni senza alcun vero indizio, tranne quello trafugato alla polizia. In questo caso Gervasio spreca l'opportunità di un'irruzione all'interno della stazione della polizia paperopolese che sarebbe stata molto interessante da leggere.
Le ultime righe per Cesarello: rispetto alle ultime uscite in quel di Topolinia, in questa occasione il disegnatore risulta molto poco efficace nel tratteggiare i personaggi paperi, con il disegnatore che sembra non riuscire a trovare un punto di riferimento fisso. I personaggi migliori, infatti, risultano soprattutto quelli secondari dalle fattezze canine, mentre tra i paperi gli unici che ho trovato realmente gradevoli sono Sheriduck e Rockerduck.
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