Dopo aver esordito nel 1996 su Giovani Marmotte, aveva iniziato a scriversi le storie da se intorno al 2002. Della sua attività di scritura, la maggior parte è stata come autore completo, ma già in quel periodo alcune delle sue sceneggiature veniva affidate al altri disegnatori. Poi, dal 2011 in poi (ultimo anno della sua collaborazione con Topolino) l'autore rimase nel dimenticatoio, fino ale tavole di raccordo del Classici Disney #3 dedicato a Fantomius. Ora il direttore di Topolino, Alex Bertani, è riuscito a recuperare l'autore con una storia di quelle che stanno caratterizzando la sua gestione: la grande avventura in luoghi esotici. Che in questo caso si sposa anche con la grande Storia.
Il progetto di Cabella, infatti, mira a rinarrare con l'ottica e i personaggi disneyani la famosa spedizione Endurance (anche nota come Imperial Trans-Antarctic Expedition), che aveva l'obiettivo di attraversare a piedi l'Antartide.
La sepdizione, durata poco meno di 3 anni in totale (l'equipaggio dell'Endurance concluse nell'agosto del 1916, quello dell'Aurora nel gennatio del 1917), partì poco prima della prima guerra mondiale, il 9 agosto del 1914.
In particolare, ad affiancare Shackleton, c'erano il suo secondo, Frank Wild, che lo aveva accompagnato durante la spedizione precedente, la Nimrod Expedition, e il capitano Frank Worsley. I tre, nella storia di Cabella, vengono rispettivamente interpretati da Topolino, che diventa Topleton, da Basettoni, ovvero Basetild, e da Pippo, che interpreta il comandante Pippsley, ottenendo così un grado superiore rispetto al suo equivalente storico.
Gli altri due personaggi importanti nella storia di Cabella e Mottura sono il fotografo Gancy, che nella realtà era Frank Hurley, e il carpentiere McOrace, il cui ruolo sulla Endurance era ricoperto da Harry McNish.
Per ora Nei ghiacci è solo l'inizio di ciò checi attende, una spedizione dura, difficile e drammatica, in cui l'uomo sfida le intemperie e un ambiente decisamente ostile come il Polo Sud.
Bucoliche emozioni
L'articolo di oggi è stato letteralmente cannibalizzato da Shackleton e dal suo omologo disneyano Topleton, per cui cercherò di essere il più rapido possibile con le due storie seguenti: La panchina ispiratrice e Amici miei.Più bucolica, invece, è Amici miei di Giorgio Fontana e Carlo Limido. La storia, che fa parte di Topolino: le origini, racconta di un picnic che Topolino fa insieme con Pippo e Paperino nel corso dell'ultimo giorno di quest'ultimo a Paperopoli. L'appassionato di animazione disneyana non può non pensare a La roulotte di Topolino, divertente corto del 1938, ma questo crea delle aspettative sulla storia che vengono prontamente disattese, in particolare rispetto all'efficacia delle gag proposte da Fontana. La trama, infatti, si sviluppa molto di più nella direzione del rapporto degli abitanti di città con la natura "selvaggia" e poi di Topolino con i suoi amici, così diversi tra loro ma anche così uniti. Questo da modo a Limido di mostrare tutta la sua abilità al disegno, ma lascia un po' l'amaro in bocca in chi, invece, si sarebbe aspettato qualcosa di più divertente. Per fortuna, come annunciato nell'editoriale del direttore, l'impostazione della serie sta per cambiare. Speriamo in meglio.
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