Grazie alla frequentazione del
Mercato della Terra con mia sorella abbiamo iniziato a consumare sempre più spesso gli alimenti di stagione, scoprendo anche alcune verdure decisamente molto interessanti. Tra queste c'è la senape, che un po' come altri alimenti, associamo alla salsa di senape, che poi è il prodotto finito, per lo più realizzato con i semi.
Mentre la salsa che vediamo di solito ha una colorazione "calda" e abastanza carateristica, tanto da meritare il nome di
colore senape, le foglie della pianta hanno una più usuale colorazione verde, con qualche sfumatura rossa (ma sembra che in giro ci siano anche foglie rosse). Se proviamo a bollire le foglie della senape, otteniamo una colorazione tendente al blu, come potete (più o meno) notare nella foto qui sotto, scattata sotto una lampadina a risparmio energetico:
Se invece scattiamo la foto dello stesso pentolino con la stessa acqua dove sono state bollite le foglie di senape sotto l'illuminazione di una lampadina da cucina, una di quelle sotto la cappa (una cucina all'incirca degli anni Ottanta, con lampadine che
non emettono luce bianca), otteniamo una colorazione più calda:
Questo è il modo migliore per vedere come i colori che osserviamo non sono dei dati "oggettivi" sugli oggetti, ma variano in funzione della luce che li colpisce. Il colore, infatti, è legato alla frequenza della luce che, dopo essere stata riflessa dalla superficie dell'oggetto, colpisce i nostri occhi. E dunque la stesa frequenza di partenza della luce modifica il colore che percepiamo. D'altra parte la maggior parte dei colori hanno ricevuto un nome grazie all'illuminazione del Sole, la nostra stella, che abbiamo chiamato
luce bianca: gli stessi oggetti, illuminati da una stella di colore diverso, avrebbero un colore differente.
P.S.: le foglie della senape le ho bollite non per mostrare questo effetto, ma per realizzare una crema, che invece ha ottenuto una colorazione verde.
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