In questi giorni si discute parecchio di Amazon, il noto shop online che spesso permette di ottenere a prezzi molto competitivi sia i prodotti di mercato sia, in alcuni casi, persino quelli fuori mercato. Il successo del sito in questo 2020, però, è stato ancora più travolgente, nonostante il contagio mondiale del covid19. O forse proprio grazie a esso.
Gli ordini online, infatti, sono aumentati un po' per tutti, ma il giro d'affari di Amazon è aumentato e non di poco, ma il lato oscuro di questo aumento di introiti è la gestione della forza lavoro, quella presso i magazzini di smistamento e i corrieri che poi portano fisicamente a casa quanto la gente ordina. Peraltro Amazon ha anche portato a livello mondiale il concetto che si possa ordinare online anche i prodotti non essenziali, oltre a quelli essenziali (sebbene vorrei ricordare che qualunque prodotto od oggetto è non essenziale fino a che non ci serve sul serio, sebbene trovo sconcertante che posate e padelle, per esempio, o vestiti, siano considerati meno essenziali dei cellulari...).
L'obiettivo di questo articoletto, però, non è raccontare tutta la storia, ma segnalarvi qualcuno che l'ha fatto, abbastanza bene, concentrandosi però solo dall'ottica francese: d'altra parte Jean-Baptiste Malet e Benjamin Adam sono due autori francesi e in Carne da cartone, che può essere letto gratuitamente su La Revue Dessinee Italia, hanno raccontato la lotta dei lavoratori di Amazon contro la loro ditta e le condizioni di lavoro non sicure cui erano costretti. I due autori hanno raccolto alcune testimonianze in giro per il modo (Italia, Spagna su tutte, oltre al caso di Christian Smalls negli Stati Uniti), chiudendo la loro ricostruzione in una maniera dolce amara con la vittoria dei lavoratori francesi. Gli unici.
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