In questo periodo, spesso, mi trovo sul tram ad ascoltare musica. Utilizzo la
app NewPipe (potete trovarla su F-Droid), che permette di ascoltare la musica su YouTube senza l'interruzzione degli
ads automatici di Goole. Per alcune caratteristiche particolari della
app, preferisco cancellare periodicamente la cronologia (la salva sul dispositivo) per non ingozzare troppo lo
smartphone e trovarmi con lo spazio occupato da svuotare d'urgenza prima di girare il prossimo video. E in questi giorni l'
album eletto a essere quello da ascoltare è
Omega, l'ottavo album in studio degli
Epica.
Uscito nel 2021, ne ho già scritto un paio di righe relativamente a
Code of life. Ad ogni buon conto, mentre lo riascoltavo, giusto stamattina facevo una considerazione in qualche modo discutibile. Ma fino a un certo punto, visto lo stile di scrittura dei
Draconian,
già protagonisti delle particelle musicali. Ovvero che in questi tempi moderni molti dei principali autori di
Metal, in particolare
symphonic metal, e più in generale gli "scrittori" di
concept album, stanno arricchendo il discorso filosofico in modi assolutamente unici rispetto alle epoche precedenti.
Ho voluto allargare il discorso ai
concept album essenzialmente per inserire anche
Arjen Anthony Lucassen, che è spesso protagonista, ultimamente, di questa serie grazie agli
Ayreon. Ovviamente Lucassen non è l'unico che veicola la sua visione del mondo attraverso la filosofia. In questo senso forse uno dei più filosofici, ma anche tra i più poetici autori
metal del momento è
Tuomas Holopainen,
leader dei
Nightwish, la
band con cui il
symphonic ebbe inizio (la storia è più complessa di così, ma concedetemi l'esagerazione in questa occasione!).
Come produzione di testi poetici e filosofici, però, non ci scherzano nemmeno
Simone Simons e
Mark Jansen, i due
leader degli
Epica, tornando così proprio a
Omega, da cui questo pensiero era partito.