Stomachion

venerdì 12 novembre 2021

Il dolore di Sophia

Avevo già presentato i Draconian nel corso della lunga maratona di recensioni dedicate a Batman: Death Metal. Come già era successo in quell'occasione, continuo a proporvi pezzi tratti dall'ultimo album della band, Under a Godless Veil, un concept album dedicato ai Sethiani.
Figura centrale della loro mitologia è Sophia (o Sofia), una degli Eoni. Questi ultimi sono intesi come un'emanazione stessa del creatore dell'universo, un dio sconosciuto. Sophia compì un atto non molto diverso alla ribellione di Lucifero nella Bibbi: imitò dio creando sette emanazioni di se stessa, sette figli potremmo dire: Sabaoth, Elohim, Adonai, Iao, Astaphain, Horaios e Yaldabaoth. Quest'ultimo venne generato da Sophia dopo la sua caduta dal Pleroma, l'equivalente dei Paradiso, e fu il responsabile della creazione del mondo materiale, generato con una frazione del potere di Sophia rubatole dal suo ultimogenito.
La storia, però, si compone anche di un pezzo che rimanda a un mito classico: Sophia, infati invia Set, il terzo figlio di Abramo, in giro per il mondo con lo scopo di liberare la scintilla divina nello spirito degli uomini, richiamando in un certo senso il mito di Prometeo che ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini. In effetti sembra che siamo di fronte a una variazione su quello che potremmo definire come il "mito della conoscenza". Sophia, in greco, indica la sapienza e dunque siamo di fronte alla storia mitologica dell'origine della conoscenza tra gli uomini.
Questo rende per i Sethiani, Set il primo degli gnostici, e questo ne spiega anche il nome.
Rimandandovi alla ben più corposa pagina wiki dedicata a Sophia, non mi resta che lasciarvi a Sorrow of Sophia, non prima di lasciarvi con una curiosità, forse illuminante sul fatto che la conoscenza, in fondo, fa paura. Simbolo della filosofia è la civetta di Minerva, che con la sua capacità di vedere al buio simboleggia la filosofia in grado di chiarire i misteri del mondo. La civetta, però, è protagonista di una famosa filastrocca, di cui una delle numerose versioni recita all'incirca così:
Ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano terrore
alla figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!

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