La vita è troppo breve per scegliere un solo tipo di cioccolata- Live Hallangen da Post mortem
Diretta da Harald Zwart e Petter Holmsen, Post Mortem ti spiazza sin dalla prima scena: la protagonista viene uccisa in mezzo a un campo nel nulla. Poi, sul tavolo dell'obitorio, quando l'anatomopatologo si appresta a eseguire l'autopsia, Live Hallangen si sveglia.
Non è immediata l'associazione con il vampirismo, ma indubbiamente c'è un'idea soprannaturale dietro tutto e soprattutto un inconfessato segreto di famiglia. La famiglia Hallangen, tra l'altro, fornisce il servizio di ponte funebri di Skarnes, il paesotto norvegese dove la serie è ambientata. E un po' per tutti i sei episodi di questa (forse prima) stagione ci imbattiamo nel ritornello Nessuno muore a Skarnes.
I pezzi del puzzle si compongono un po' alla volta nel corso degli episodi e sono comunque raccontati in maniera tale da invogliare alla visione della serie, anche considerando la sua brevità. I dialoghi sono brillanti e le atmosfere molto più simili a quelle di una commedia nera, visti i problemi economici dell'azienda, passata al fratello Odd dopo la morte del padre Arvid. Certo anche le vicende di Live, per quanto in alcuni momenti raggiungono una truculenza vicina allo splatter, sono tutto sommato comici e divertenti. Nel complesso è una serie passa-tempo, senza troppe pretese, leggera, che un po' prende in giro il genere, un po' cerca di proporre comunque un intreccio interessante. Certo non ci sono personaggi che spiccano particolarmente, ma la cosa non disturba più di tanto.
Nessun commento:
Posta un commento