Stomachion

domenica 14 novembre 2021

Topolino #3442: Una strega come poche

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La cover story di questa settimana (nel frattempo rilevo che Corrado Mastantuono è tornato abbastanza regolarmente a ricoprire il ruolo di copertinista di Topolino) è la prima puntata de La numero Uno del numero due di Roberto Gagnor e Marco Ponti per i disegni di Donald Soffritti.
E per una volta partirei da quest'ultimo, che mi ha nuovamente stupido grazie a una Amelia eccezionale, efficace come in poche altre occasioni (forse solo Blasco Pisapia e Giorgio Cavazzano hanno disegnato una Amelia migliore di questa): Magica De Spell, questo il nome originale, appare ora distrutta fisicamente e moralmente, poi, semplicemente in disordine, quindi ammaliante per concludere inquietante e potentissima.
La storia, infatti, inizia con un ragno gigantesco che minaccia il deposito di Paperone. Una Amelia così non la si è vista tanto spesso. Persino Carl Barks, il suo creatore, la mostrò a questi livelli solo ne L'inespugnabile tesoro del 1963, uscita quello stesso anno su Topolino #407.
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Amelia venne creata nel 1961, ovvero sessanta anni fa, sulle pagine di Zio Paperone e la fattucchiera, pubblicata l'anno successivo su Topolino #331. Le fattezze del personaggio vennero ispirate a Barks dall'attrice italiana Sophia Loren, nome che viene recuperato dagli autori della saga nel momento in cui Amelia acquista il biglietto aereo per Paperopoli (Sophia De Spell, veniamo a sepere essere il suo nome completo). Inoltre Gagnor e Ponti indulgono in un po' di sano citazionismo: la scena durante la quale Amelia prende la numero Uno di Rockerduck e poi l'inseguimento prima e la partenza della strega in aereo non possono non far pensare al lettore più appassionato proprio alla storia d'esordio (tra l'altro, in quell'occasione, esordì anche Miss Paperett). Ottimo, poi l'uso di Gennarino: ora fornisce commenti sagaci, ora sembra dare corpo alla voce del lettore, ora, semplicemente, è se stesso!
Particolare interessante è che questa non è la prima volta che Amelia si rivolge alle numero Uno di altri ricconi. La cosa era avvenuta anche ne La pace con Amelia di Bruno Concina e Roberto Marini, dove tra l'altro uno dei tre miliardari interpellati dalla strega partenopea era Gianni Agnelli.
Decisamente promossa La numero Uno del numero due, non resta che attendere con ansia il secondo episodio!
E il viaggio continua
Quella di Amelia, però, non è l'unica storia a puntate del numero. Ne troviamo, come già successo in altre occasioni, ben tre. Dopo un esordio non eccezionale, prosegue in maniera decisamente migliore Oltre i confini del mondo, racconto disneyzzato della circumnavigazione del globo di Ferdinando Magellano, Originariamente il viaggio venne raccontato dal nobile vicentino Antonio Pigafetta e fu un'avventura durata 3 anni, un'impresa epica dalla quale molti uomini del corposo equipaggio, incluso lo stesso Magellano, non fecero ritorno.
Il viaggio, però, fu tormentato da una serie di ammutinamenti, il primo dei quali già il 20 novembre del 1519, un paio di mesi dopo la partenza. A capeggiare la rivolta fu Juan de Cartagena, primo ufficiale della San Antonio, che venne successivamente incatenato una volta riportato l'ordine. De Cartagena, però, venne successivamente abbandonato lungo il tragitto quando partecipò a un nuovo tentativo di ammutinamento, ad aprile dell'anno successivo. In quell'occasione vennero anche giustiziati i comandanti Luis de Mendoza della Victoria e Gaspare de Quesada della Concepción. Dopo questi eventi un altro uomo di fiducia di Magellano, Duarte Barbosa, venne messo a capo della Victoria.
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La rivolta era stata causata dalla scarsità di viveri ed era scoppiata nei pressi di San Julián. Ed è lì che la spedizione si ferma momentaneamente: Magellano, verso la fine di aprile, invia la Santiago, una delle cinque navi con cui salpò da Siviglia, in esplorazione. L'imbarcazione, però, venne colta da una tempesta, naufragando. Per fortuna quasi tutti i componenti dell'equipaggio riuscirono a salvarsi, ritornando via terra a San Julián e venendo alla fine suddivisi tra le quattro navi restanti.
Anche nella finzione disneyana alla fine del secondo capitolo di Oltre i confini del mondo Paperon Magellano resta con una nave in meno, affondata in questo caso proprio dai congiuranti, capitanati da de Bassottos (Nonno Bassotto). La reinterpretazione di Pietro Zemelo risulta, comunque, narrativamente perfetta per raccontare il sogno dietro la missione esplorativa di Magellano. Non solo quello, anche l'idea del superare i limiti conosciuti e di porre l'asticella un po' più in là. A dare eco a questo sogno inarrestabile ci pensa anche il buon Barboso, versione disneyana di Barbosa interpretato da Pico de Paperis (da cui il nome in questa specie di parodia).
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Tra queste due figure forti c'è Paperin Pigafetta, diviso tra il desiderio di seguire i suoi sogni e il ricordo delle ingiurie e del pessimo giudizio che ha di lui il cugino Gastone. A farlo reagire sono proprio le due figure di riferimento di Magellano e Barbosa, entrambi mossi proprio da quel sogno di cui sopra.
Le atmosfere marine della storia, però, non sarebbero state comunque così affascinanti e coinvolgenti senza i disegni di Paolo Mottura, in molte vignette delle vere e proprie illustrazioni: vedi ad esempio la scena del naufragio all'inizio del capitolo.
D'altro canto la lettura distanziata da una settimana permette di godere in maniera molto migliore della storia: Zemelo, non avendo la necessità di introdurre i personaggi, si rivela più libero nella loro gestione, e spariscono anche le perplessità sulla caratterizzazione di Paperon Magellano, che viene mostrato come un capitano sì rude e collerico, ma anche determinato e ispiratore.
Il resto del numero
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Sul resto del sommario ho poco altro a aggiungere. Prosegue con il secondo episodio Grosso guaio a Paperopoli. Pur se la storia mostra alcuni guizzi interessanti, non fuga quasi per nulla le perplessità evidenziate nel primo episodio. Marco Gervasio e Alex Bertani riescono nel non invidiabile compito di raccontare uno dei peggiori Topolino degli ultimi vent'anni se non più. E le uniche note positive sono il citazionismo carpenteriano del titolo e i disegni di Giuseppe Facciotto.
Due parole, come non capitava da un po', anche alle due storie conclusive. Il ricordo sfuggente è una tipica avventura surreale di Pippo molto ben scritta da Roberto Moscato e ottimamente disegnata da Graziano Barbaro in particolare quando il protagonista esegue un vero e proprio esercizio meditativo che lo porta a compiere un viaggio nella sua mente per recuperare il ricordo perduto!
A chiudere il numero, invece, troviamo Paperino Paperotto con Uno chef a Quacktown. Storia deliziosa di Valentina Camerini, mostra l'ennesimo piano "letale" del piccolo Paperino per far sloggiare un cuoco stellato da uno dei rifugi preferiti dalla sua banda. Interessante la vena ironica e irriverente della Camerini nei confronti della cucina moderna. Ancor più interessanti i disegni di Giulia Lomurno, forse una delle più interessanti epigone di Giada Perissinotto fin qui viste sulle pagine di Topolino.
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