Due uomini viaggiavano nella stessa carrozza di un treno in corsa. Non si conoscevano, ma il caso aveva voluto che viaggiassero insieme. Uno dei due teneva in grembo una scatola di cartone, con dei buchi fatti in cima.
Dopo aver riflettuto un pò su cosa potesse contenere la scatola del suo compagno di viaggio, l'altro non riuscì più a contenere la curiosità e così disse:
"Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di osservare la sua scatola. Per caso contiene qualche tipo di animale?"
L'altro, pur sorpreso dall'impertinente intrusione di un estraneo, sorrise educatamente. Disse:
"Ha perfettamente ragione. In effetti, in questa scatola c'è una creatura. Inoltre le rivelerò che l'animale in questione è una mangusta."
Il primo uomo, quello che aveva rivolto la domanda, fu sorpreso dalla rivelazione. Farfugliando la sorpresa, cercò ulteriori delucidazioni in merito alla stimolante dichiarazione fatta dal suo compagno di viaggio:
"Una mangusta? Devo confessarle che mi aspettavo un gatto o un coniglio, ma certo non una creatura tanto esotica e bizzarra. Quell'animale stuzzica talmente la mia curiosità che devo implorarla di proseguire il racconto. Ad esempio, dove va con tale esemplare, se posso avere l'ardire di chiederlo?"
L'altro, con in grembo la scatola perforata, si strinse esausto nelle spalle e rispose:
"Beh," egli disse, "è questione personale, in quanto riguarda una tragedia di famiglia... ma sono sicuro di poter contare sulla sua discrezione e non mi secca renderla partecipe del mio sventurato racconto."
"Vede," proseguì l'uomo, "Questa triste storia riguarda mio fratello maggiore. Si può dire che sia sempre stato la pecora nera della famiglia; per molti anni si è concesso una serie di vizi banali e prevedibili, il peggiore dei quali è il suo debole per gli alcolici. Egli ha bevuto talmente tanto, che oramai si trova nelle fasi finali del delirium tremens. Ora mio fratello vede serpenti dappertutto e io gli sto portando questa mangusta perché lui se ne possa sbarazzare." "Mi scusi," intervenne l'altro, "ma i serpenti che vede suo fratello... non sono serpenti immaginari?"
"Certo," rispose il suo compagno di viaggio. "Ma questa" e con un gesto significativo indicò la scatola che aveva in grembo, "è una mangusta immaginaria."
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
Stomachion
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venerdì 25 marzo 2005
domenica 2 gennaio 2005
22. Promethea
Questa storia serpentina or si sbroglia
(O comincia da capo se ne hai voglia).
Gira e rigira la favola odierna:
Come un Ouroboros, è sempre eterna.
E tu che ci ascolti, cara creatura,
Hai girato dentro una selva oscura
Non pensi dovremmo finire il giretto?
Un ciao da Gigino e un goodbye da Gigetto.
(dall'ultima tavola di Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(O comincia da capo se ne hai voglia).
Gira e rigira la favola odierna:
Come un Ouroboros, è sempre eterna.
E tu che ci ascolti, cara creatura,
Hai girato dentro una selva oscura
Non pensi dovremmo finire il giretto?
Un ciao da Gigino e un goodbye da Gigetto.
(dall'ultima tavola di Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
giovedì 23 dicembre 2004
21. Heart Poem
A-allora il mondo come lo conosciamo finirà entro il 2017? E cosa succederà dopo?
Ehm, e mi ricordate di nuovo che è l'uno e chi l'altro...?
E' l'ultima carta del nostro mazzetto
(Quello bello è Gigino, l'altro è Gigetto.)
E' appen cominciato un nuovo Universo
Che nella carta ventuno è riverso.
Se dieci sfere aggiungi e la carta zero,
Compare il trentaduesimo sentiero.
Dalla Terra alla Luna va questa via
Che svela un ballo tra carne e fantasia.
La serpe terrestre del DNA
Danza col sogno, la lunare deità.
Dalla Terra, l'umanità si raduna
Nell'immaginario del regno di Luna.
(I giochi e il lavoro hanno luogo di già
In sempre più spazi di virtualità.)
Dai campi di guerra della sostanza,
In questa terra di sogno l'uomo avanza.
Lì alzeremo gli occhi, Guarderem corridoi
Infiniti dell'anima, sopra di noi.
Sii felice! Questo è il tempo promesso,
La Terra in un regno eccelso fa ingresso.
La danza eterna dell'immaginazione
E' il retaggio della tua popolazione.
L'immaginazione è la strategia
Per entrare nel mondo della magia.
Trovano i versi dell'uomo in questo clima
La più soddisfacente, l'ultima rima.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: la poesia del cuore)
(nota: ma non era il 2012?)
Ehm, e mi ricordate di nuovo che è l'uno e chi l'altro...?
E' l'ultima carta del nostro mazzetto
(Quello bello è Gigino, l'altro è Gigetto.)
E' appen cominciato un nuovo Universo
Che nella carta ventuno è riverso.
Se dieci sfere aggiungi e la carta zero,
Compare il trentaduesimo sentiero.
Dalla Terra alla Luna va questa via
Che svela un ballo tra carne e fantasia.
La serpe terrestre del DNA
Danza col sogno, la lunare deità.
Dalla Terra, l'umanità si raduna
Nell'immaginario del regno di Luna.
(I giochi e il lavoro hanno luogo di già
In sempre più spazi di virtualità.)
Dai campi di guerra della sostanza,
In questa terra di sogno l'uomo avanza.
Lì alzeremo gli occhi, Guarderem corridoi
Infiniti dell'anima, sopra di noi.
Sii felice! Questo è il tempo promesso,
La Terra in un regno eccelso fa ingresso.
La danza eterna dell'immaginazione
E' il retaggio della tua popolazione.
L'immaginazione è la strategia
Per entrare nel mondo della magia.
Trovano i versi dell'uomo in questo clima
La più soddisfacente, l'ultima rima.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: la poesia del cuore)
(nota: ma non era il 2012?)
venerdì 3 dicembre 2004
20. Meet Harpo
Quindi l'esplosione psichedelica degli anni sessanta è stata importante, comunque sia finita.
Forse, essendo stata la generazione più grande di tutti i tempi, ha influenzato ciò che è avvenuto dopo. Quelle idee circolano ancora oggi...
Le idee dovranno all'uomo anche servire,
Prima o poi, nei vent'anni là a venire.
E' allor che la carta venti avrà inizio,
L'eone, che è anche l'ex giorno del giudizio.
L'Apocalisse di "fine" ha l'accezione,
Ma vuol dire anche solo "rivelazione":
Il mondo delle nostre idee, di rose
Che ardono di informazioni luminose.
La conoscienza dell'uomo raddoppia
Dopo un pò meno di due anni in coppia,
Negli ultimi ci son state più conquiste
Di quanto prima se ne siano mai viste.
Nel duemiladiciassette, a questo mondo,
Il raddoppio avverrà ogni secondo.
Sarà questo il vertice dell'informazione:
Il suo fuoco brucia e dà rivelazione.
Cade nel mondo, ma poi un'altro prende il volo.
Un eone brucia in questa gran conoscenza,
Dalle ceneri nasce un'altra coscienza.
Narra Crowley, quando battute non dice,
Che Harpocrate l'ultimo eone predice.
La fine del mondo sarà l'attributo
Allora di Harpocrate, del dio muto.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: ti presento harpo)
(nota: per i colori vedi Promethea; i serpenti parlano di un Crowley che dice battutte perché nella striscia in fondo di ciascuna tavola Moore e Williams gli fanno raccontare una barzelletta. Riguardo Harpocrate: viene definito dio muto in omag
Forse, essendo stata la generazione più grande di tutti i tempi, ha influenzato ciò che è avvenuto dopo. Quelle idee circolano ancora oggi...
Le idee dovranno all'uomo anche servire,
Prima o poi, nei vent'anni là a venire.
E' allor che la carta venti avrà inizio,
L'eone, che è anche l'ex giorno del giudizio.
L'Apocalisse di "fine" ha l'accezione,
Ma vuol dire anche solo "rivelazione":
Il mondo delle nostre idee, di rose
Che ardono di informazioni luminose.
La conoscienza dell'uomo raddoppia
Dopo un pò meno di due anni in coppia,
Negli ultimi ci son state più conquiste
Di quanto prima se ne siano mai viste.
Nel duemiladiciassette, a questo mondo,
Il raddoppio avverrà ogni secondo.
Sarà questo il vertice dell'informazione:
Il suo fuoco brucia e dà rivelazione.
Cade nel mondo, ma poi un'altro prende il volo.
Un eone brucia in questa gran conoscenza,
Dalle ceneri nasce un'altra coscienza.
Narra Crowley, quando battute non dice,
Che Harpocrate l'ultimo eone predice.
La fine del mondo sarà l'attributo
Allora di Harpocrate, del dio muto.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: ti presento harpo)
(nota: per i colori vedi Promethea; i serpenti parlano di un Crowley che dice battutte perché nella striscia in fondo di ciascuna tavola Moore e Williams gli fanno raccontare una barzelletta. Riguardo Harpocrate: viene definito dio muto in omag
lunedì 8 novembre 2004
19. Meth Opera
Ogni barlume e ogni intuizione spirituale alla fine si deteriora nelle tenebre e nel conflitto... ma quando la situazione materiale diventa insostenibile, l'umanità reagisce con una riscoperta spirituale.
Sì. Questa ciclicità oscillatoria
E' il flusso vivo della nostra storia.
Prima c'è il buio, poi c'è il giorno dove
Risplende il Sole, la carta diciannove.
La lettera ebraica resh, come è evidente,
E' assegnata a questo tarocco splendente.
Quello di "fronte" è il suo significato:
Il pensiero conscio, illuminato.
Coi fattori dopo la guerra mondiale
(Ricchezza, scinza, crescita sociale),
Negli anni cinquanta, i giovani ribelli
Son più dei vecchi, cercan nuovi modelli.
Il buddismo, lo zen, l'astrologia
E l'i-ching si mischiano all'euforia
Di droghe a imitare il trance dello sciamano,
In questo decennio più mistico e arcano.
In questa psichedelica* miscela
*(Vuol dire in greco che "l'anima svela")
Giovani inesperti, ancor novellini,
Assunsero il ruolo di bardi e indovini.
Ma il fuoco solar di quegli anni, in genere,
I più visionari ridusse in cenere.
Le loro vite confuse e narcotiche
Mutarono in tragedie psicotiche.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: opera al metadone)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Sì. Questa ciclicità oscillatoria
E' il flusso vivo della nostra storia.
Prima c'è il buio, poi c'è il giorno dove
Risplende il Sole, la carta diciannove.
La lettera ebraica resh, come è evidente,
E' assegnata a questo tarocco splendente.
Quello di "fronte" è il suo significato:
Il pensiero conscio, illuminato.
Coi fattori dopo la guerra mondiale
(Ricchezza, scinza, crescita sociale),
Negli anni cinquanta, i giovani ribelli
Son più dei vecchi, cercan nuovi modelli.
Il buddismo, lo zen, l'astrologia
E l'i-ching si mischiano all'euforia
Di droghe a imitare il trance dello sciamano,
In questo decennio più mistico e arcano.
In questa psichedelica* miscela
*(Vuol dire in greco che "l'anima svela")
Giovani inesperti, ancor novellini,
Assunsero il ruolo di bardi e indovini.
Ma il fuoco solar di quegli anni, in genere,
I più visionari ridusse in cenere.
Le loro vite confuse e narcotiche
Mutarono in tragedie psicotiche.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: opera al metadone)
(nota: per i colori vedi Promethea)
domenica 31 ottobre 2004
18. Earth Mope
La ripresa spirituale dopo la guerra ha concesso un barlume di luce... ma il fatto che sia rappresentata come una stella indica che è ancora minuscola e circondata dalle tenebre.
Sono le tenbre degli atroci eventi
Della strada oscura del secolo venti,
In cui spicca un orrare osceno, corrotto,
A lume di Luna, la carta diciotto.
Illustra la carta l'oscura ora
Più aspra per l'uomo, pria dell'aurora.
Hiroshima, Auschwitz, ogni sciagura,
Ogni tirannide la luce oscura.
Tutti i tarocchi hanno un ordine arcaico
Corrispondente all'alfabeto ebraico
E Questa carta lunare specifica
Corrisponde a qoph, che "nuca" significa.
L'inconscio dell'uomo è così sottinteso,
Il suo lato illogico, oscuro, incompreso.
Della Luna vediam la faccia più oscura,
Gli inferi d'Ecate, della paura.
Regna il dolore per più d'una decade
Nell'incubo tertro del regno di Ecate.
Aumentan le testate nucleari
Ai suoi raggi esangui, crepuscolari.
Sull'uomo una nube di dubbio è sospesa:
Si spegnerà la sua fiamma, appena accesa?
L'uomo pensa alla fine sempre più spesso.
Lo stesso pianeta sembra
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: la depressione della terra)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Sono le tenbre degli atroci eventi
Della strada oscura del secolo venti,
In cui spicca un orrare osceno, corrotto,
A lume di Luna, la carta diciotto.
Illustra la carta l'oscura ora
Più aspra per l'uomo, pria dell'aurora.
Hiroshima, Auschwitz, ogni sciagura,
Ogni tirannide la luce oscura.
Tutti i tarocchi hanno un ordine arcaico
Corrispondente all'alfabeto ebraico
E Questa carta lunare specifica
Corrisponde a qoph, che "nuca" significa.
L'inconscio dell'uomo è così sottinteso,
Il suo lato illogico, oscuro, incompreso.
Della Luna vediam la faccia più oscura,
Gli inferi d'Ecate, della paura.
Regna il dolore per più d'una decade
Nell'incubo tertro del regno di Ecate.
Aumentan le testate nucleari
Ai suoi raggi esangui, crepuscolari.
Sull'uomo una nube di dubbio è sospesa:
Si spegnerà la sua fiamma, appena accesa?
L'uomo pensa alla fine sempre più spesso.
Lo stesso pianeta sembra
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: la depressione della terra)
(nota: per i colori vedi Promethea)
giovedì 21 ottobre 2004
17. Map O' Ether
Siamo arrivati al ventesimo secolo e il sogno di un'utopia industriale è tramontato tra le fiamme della prima guerra mondiale.
Allora, cosa viene dopo la torre?
Le torri dell'uomo crollan nel fuoco.
Il cuore si spezza ma impara in quel poco
Quanto non mai, pesto, col sangue in testa,
Tra le rovine di quello che resta.
Per un mondo sfregiato e semivivo
Lo spirito è un balsamo semivivo.
Nel buio dell'uomo, luce promette
La stella, ovvero carta diciassette.
All'indoman del cruento conflitto
L'uomo anela a un più sacro tragitto.
In un mondo in lutto di vite in tumulto,
Nasce la fede, è chiar, nell'occulto.
Gli angeli di Mons; la teosofia;
Le fate di Cottingsly in fotografia;
I riti che la Golden Dawn conduce;
Brevi visioni di lontana luce.
Muore il materialismo e le sue ossa,
Pur giovanili, riposano in fossa.
Gli uomini, stanchi di mappe di guerra,
Esploran la realtà dell'altra Terra.
Rivelan le scienze occulte il confine
Tra le cose umane e quelle divine,
Tracciano coste spettrali del paradiso,
Il profilo cangiante del loro viso.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: la mappa dell'etere)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Allora, cosa viene dopo la torre?
Le torri dell'uomo crollan nel fuoco.
Il cuore si spezza ma impara in quel poco
Quanto non mai, pesto, col sangue in testa,
Tra le rovine di quello che resta.
Per un mondo sfregiato e semivivo
Lo spirito è un balsamo semivivo.
Nel buio dell'uomo, luce promette
La stella, ovvero carta diciassette.
All'indoman del cruento conflitto
L'uomo anela a un più sacro tragitto.
In un mondo in lutto di vite in tumulto,
Nasce la fede, è chiar, nell'occulto.
Gli angeli di Mons; la teosofia;
Le fate di Cottingsly in fotografia;
I riti che la Golden Dawn conduce;
Brevi visioni di lontana luce.
Muore il materialismo e le sue ossa,
Pur giovanili, riposano in fossa.
Gli uomini, stanchi di mappe di guerra,
Esploran la realtà dell'altra Terra.
Rivelan le scienze occulte il confine
Tra le cose umane e quelle divine,
Tracciano coste spettrali del paradiso,
Il profilo cangiante del loro viso.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: la mappa dell'etere)
(nota: per i colori vedi Promethea)
martedì 12 ottobre 2004
16. Metro-heap
Quindi il rinascimento ha introdotto l'età della ragione, che ha sostituito lo spiritualismo con il materialismo.
Sarà stato allora che i programmi umani sono cambiati dall'idea di un cammino spirituale a un progresso fisico quantificabile...
E' nostra opinione che sia naturale.
Il mondo della realtà materiale
Doveva crescere in beni e sapienza
Prima di pensare ad una coscienza.
Ma senza un'anima da contrappeso,
Il fine a cui il materialismo è proteso
Nel fior dell'industria si può trasporre:
La sedicesima carta, la torre.
Come Babele che non toccò il cielo,
Ogni torre dell'uomo crolla in sfacelo.
Un fulmine scende dal cielo splendente
E ricorda che c'è un solo onnipotente.
Il materialismo in ascesa globale
Crolla per la prima guerra mondiale.
La saetta scoppiata sui cieli d'Europa
Dà all'ideale di industria un colpo di scopa.
Il suo epico sogno, il suo grande piano,
"La scienza al servizio del genere umano",
Muore come predetto da ogni Cassandra,
Tra il filo spinato e il fango di Fiandra.
La società industrial perde la testa
Nella ferocia di quella tempesta.
Saette di guerra dalle azzurre volte
Fanno crollar le città, nel fumo avvolte.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: balzo metropolitano)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Sarà stato allora che i programmi umani sono cambiati dall'idea di un cammino spirituale a un progresso fisico quantificabile...
E' nostra opinione che sia naturale.
Il mondo della realtà materiale
Doveva crescere in beni e sapienza
Prima di pensare ad una coscienza.
Ma senza un'anima da contrappeso,
Il fine a cui il materialismo è proteso
Nel fior dell'industria si può trasporre:
La sedicesima carta, la torre.
Come Babele che non toccò il cielo,
Ogni torre dell'uomo crolla in sfacelo.
Un fulmine scende dal cielo splendente
E ricorda che c'è un solo onnipotente.
Il materialismo in ascesa globale
Crolla per la prima guerra mondiale.
La saetta scoppiata sui cieli d'Europa
Dà all'ideale di industria un colpo di scopa.
Il suo epico sogno, il suo grande piano,
"La scienza al servizio del genere umano",
Muore come predetto da ogni Cassandra,
Tra il filo spinato e il fango di Fiandra.
La società industrial perde la testa
Nella ferocia di quella tempesta.
Saette di guerra dalle azzurre volte
Fanno crollar le città, nel fumo avvolte.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: balzo metropolitano)
(nota: per i colori vedi Promethea)
martedì 5 ottobre 2004
15. The mop hera
Non capisco. Se il rinascimento è stato una boccata di ossigeno per la cultura, come mai la prossima carta è il diavolo?
Tutto dipende da qual senso si imparta
Al diavolo, la quindicesima carta.
Vi è un pentacolo sopra al satanasso
Con quattro punte in alto e una in basso.
Si elevan le pareti della materia,
Mentre lo spirito giace in miseria.
Il mondo di spirito, immateriale,
Noi escludiamo da ciò che è reale.
Così satana porge a Cristo, in offerta,
Le ricchezze del mondo su una coperta.
Il diavolo è, nel suo trasformismo,
L'atroce miraggio del materialismo.
Così, nella luce del rinascimento,
L'età dei lumi ha il suo fondamento.
Ora il razionale su tutto regna,
La scienza ascende, Dio è in consegna.
Blake chiamò l'ascesa del materialismo
"Il sonno di Newton", con un eufemismo.
Questo dona al mondo un ricco cammino,
Ma acceca gli uomini su quel che è divino.
Son doni allettanti che il diavolo porta,
Macchine, stampa, splendor d'ogni sorta
Che fissano un tempo, di conseguenza,
Di spirituale convalescenza.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: l'era della scopa)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Tutto dipende da qual senso si imparta
Al diavolo, la quindicesima carta.
Vi è un pentacolo sopra al satanasso
Con quattro punte in alto e una in basso.
Si elevan le pareti della materia,
Mentre lo spirito giace in miseria.
Il mondo di spirito, immateriale,
Noi escludiamo da ciò che è reale.
Così satana porge a Cristo, in offerta,
Le ricchezze del mondo su una coperta.
Il diavolo è, nel suo trasformismo,
L'atroce miraggio del materialismo.
Così, nella luce del rinascimento,
L'età dei lumi ha il suo fondamento.
Ora il razionale su tutto regna,
La scienza ascende, Dio è in consegna.
Blake chiamò l'ascesa del materialismo
"Il sonno di Newton", con un eufemismo.
Questo dona al mondo un ricco cammino,
Ma acceca gli uomini su quel che è divino.
Son doni allettanti che il diavolo porta,
Macchine, stampa, splendor d'ogni sorta
Che fissano un tempo, di conseguenza,
Di spirituale convalescenza.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: l'era della scopa)
(nota: per i colori vedi Promethea)
lunedì 20 settembre 2004
14. Emote, Harp
Avevamo appena raggiunto l'alba del rinascimento...
Sì, è un'alba. Le nubi si fan da parte.
Entra la carta quattordici, l'arte.
La vecchia temperanza ora verserà
Argento di sogno e oro di volontà.
L'immagine vien temperata
Da una parte di noi, saggia, elevata.
Legando il volere all'immaginazione
Si foggian le chiavi della perfezione.
Una stretta lega d'oro e d'argento
I castelli in aria porta al pavimento.
Questa fusione permise al fuoco umano
Di uscire dal buio, balzar dal pantano.
E' in ogni opera d'arte, ogni parola
Di ogni canzone mai sentita a scuola.
Sorsero arte, scienza e beltà come prima,
Come dei in un cielo di un blu Sistina.
Passò l'uomo l'esame dell'oscurità
E a Occidente rinacque luminosità.
Prosperò la coscienza, fiorì la ragione.
Ritornò in auge la vecchia istruzione.
Il verso di un poeta tutti ispira
E la passion risuona da ogni lira!
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: arpa, reagisci emotiva)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Sì, è un'alba. Le nubi si fan da parte.
Entra la carta quattordici, l'arte.
La vecchia temperanza ora verserà
Argento di sogno e oro di volontà.
L'immagine vien temperata
Da una parte di noi, saggia, elevata.
Legando il volere all'immaginazione
Si foggian le chiavi della perfezione.
Una stretta lega d'oro e d'argento
I castelli in aria porta al pavimento.
Questa fusione permise al fuoco umano
Di uscire dal buio, balzar dal pantano.
E' in ogni opera d'arte, ogni parola
Di ogni canzone mai sentita a scuola.
Sorsero arte, scienza e beltà come prima,
Come dei in un cielo di un blu Sistina.
Passò l'uomo l'esame dell'oscurità
E a Occidente rinacque luminosità.
Prosperò la coscienza, fiorì la ragione.
Ritornò in auge la vecchia istruzione.
Il verso di un poeta tutti ispira
E la passion risuona da ogni lira!
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: arpa, reagisci emotiva)
(nota: per i colori vedi Promethea)
mercoledì 15 settembre 2004
13. O, reap them
Se il medioevo è stato un intervento sull'umanità, doloroso ma necessario, non mi pare che abbia avuto buon esito.
Questa carta è la morte.
Qual miglior simbolo, di orror ricolmo,
Pei tempi bui, ormai giunti al colmo?
I morti in battaglia cantano forte
Alla carta tredici, un canto alla morte.
Ma se la carta ha un rintocco funereo,
Conserva in sé anche un senso più etereo.
La morte è l'orrendo, l'estremo fato,
Ma significa anche "cambio di stato".
Finisce uno stato (il buonsenso vuole)
Perché un altro ne nasca, disotto al Sole.
La carta si incarna quasi in un uovo:
La morte del vecchio dà vita al nuovo.
Muoiono i corpi, ma l'anima è rinata
Nella golden dawn, nell'alba dorata.
L'oscurità per l'uomo e la cultura
Fu un'inevitabile congiuntura.
Quando Costantinopoli fu abbattuta,
Ogni sapienza laggiù trattenuta
Fuggì a Ponente e fu l'insegnamento
Che diede avvio al Rinascimento.
La notte infinita del medioevo
Aveva in sé il seme di un lume longevo.
La falce del tempo passa sicura.
Cade l'ignoranza, crolla la paura.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: oh, mietili)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Questa carta è la morte.
Qual miglior simbolo, di orror ricolmo,
Pei tempi bui, ormai giunti al colmo?
I morti in battaglia cantano forte
Alla carta tredici, un canto alla morte.
Ma se la carta ha un rintocco funereo,
Conserva in sé anche un senso più etereo.
La morte è l'orrendo, l'estremo fato,
Ma significa anche "cambio di stato".
Finisce uno stato (il buonsenso vuole)
Perché un altro ne nasca, disotto al Sole.
La carta si incarna quasi in un uovo:
La morte del vecchio dà vita al nuovo.
Muoiono i corpi, ma l'anima è rinata
Nella golden dawn, nell'alba dorata.
L'oscurità per l'uomo e la cultura
Fu un'inevitabile congiuntura.
Quando Costantinopoli fu abbattuta,
Ogni sapienza laggiù trattenuta
Fuggì a Ponente e fu l'insegnamento
Che diede avvio al Rinascimento.
La notte infinita del medioevo
Aveva in sé il seme di un lume longevo.
La falce del tempo passa sicura.
Cade l'ignoranza, crolla la paura.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: oh, mietili)
(nota: per i colori vedi Promethea)
martedì 31 agosto 2004
12. Hm! Operate!
Avete detto che la "Fiera sgualdrina dovrà cadere". Per caso, parlavate della caduta di Roma e dell'inizio del Medioevo?
Non si fermò il tempo per Roma in tribolo
E, quando cadde, fu da un patibolo.
L'appeso, il dodici, riproduce
Come nel buio poi scese la luce.
La sudata cultura dell'umanità
Fu preda dei barbari e dell'oscurità.
"La ricchezza," Buckminster Fuller disse,
"Son le idee della mente umana infisse"
Come afferrare il costo del retaggio
Perduto in questo medieval linciaggio?
Ma i barbari norreni hanno leggende
In cui Odino appeso a un cappio pende
Per diventare infine iniziato
Del mistero estremo dell'immenso fato.
L'iniziazione, questo è sottinteso,
Può essere un viaggio triste, scosceso,
Un cammino nel sentiero dell'ombra
Perché la via del progresso sia sgombra.
Rivela questa carta che il calvario
Dei tempi più bui fu un mal necessario,
La notte essenziale dell'anestesia
Che a un intervento vitale dà il via.
Roma cade, arriva il buio, vita e storia
E cultura vanno in sala operatoria.
L'umanità è appesa a un filo, viva.
Il fato soppesa ogni alternativa.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: uhm! operare!)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Non si fermò il tempo per Roma in tribolo
E, quando cadde, fu da un patibolo.
L'appeso, il dodici, riproduce
Come nel buio poi scese la luce.
La sudata cultura dell'umanità
Fu preda dei barbari e dell'oscurità.
"La ricchezza," Buckminster Fuller disse,
"Son le idee della mente umana infisse"
Come afferrare il costo del retaggio
Perduto in questo medieval linciaggio?
Ma i barbari norreni hanno leggende
In cui Odino appeso a un cappio pende
Per diventare infine iniziato
Del mistero estremo dell'immenso fato.
L'iniziazione, questo è sottinteso,
Può essere un viaggio triste, scosceso,
Un cammino nel sentiero dell'ombra
Perché la via del progresso sia sgombra.
Rivela questa carta che il calvario
Dei tempi più bui fu un mal necessario,
La notte essenziale dell'anestesia
Che a un intervento vitale dà il via.
Roma cade, arriva il buio, vita e storia
E cultura vanno in sala operatoria.
L'umanità è appesa a un filo, viva.
Il fato soppesa ogni alternativa.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: uhm! operare!)
(nota: per i colori vedi Promethea)
mercoledì 25 agosto 2004
11. O harem pet
E' un prodigio che le grandi culture siano nate da tribù sparse, che abbiano prodotto tutte quelle cose incredibili, arte e testi e filosofia. Ma alla fine la cultura classica ha fatto il passo più lungo della gamba...
Gli imperi spesso aspirano a un culmine
Che la brama abbatte siccome un fulmine:
Un potere morale sfrenato, rapace,
Una sgualdrina su una bestia vorace.
La carta undici ha questo significato:
La nuova lascivia era forza in passato.
Pensa all'impero romano che sorge,
Mentre in città si sfrenavan le orge.
Un'ebbra sgualdrina tira la briglia
Di una forza che invade miglia su miglia.
La sgualdrina cavalca, colma di boria,
Accesa dal vino della vittoria.
Come il fuoco greco le è scatenata.
Lei è, dentro di noi, quella vampata,
La lascivia incurante della ferita
Di ogni qual volta ci bruciamo le dita.
Ogni capriccio di questo serraglio
Il leon dell'impero guida al guinzaglio.
Così, ebbra di un successo insaziabile,
Non ammette di essere vulnerabile.
Ma è molto men fragile quella cultura
Che non dimentica cos'è la paura.
Roma lasciva si espande in potere.
La fiera sgualdrina dovrà cadere.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o animale dell'harem)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Gli imperi spesso aspirano a un culmine
Che la brama abbatte siccome un fulmine:
Un potere morale sfrenato, rapace,
Una sgualdrina su una bestia vorace.
La carta undici ha questo significato:
La nuova lascivia era forza in passato.
Pensa all'impero romano che sorge,
Mentre in città si sfrenavan le orge.
Un'ebbra sgualdrina tira la briglia
Di una forza che invade miglia su miglia.
La sgualdrina cavalca, colma di boria,
Accesa dal vino della vittoria.
Come il fuoco greco le è scatenata.
Lei è, dentro di noi, quella vampata,
La lascivia incurante della ferita
Di ogni qual volta ci bruciamo le dita.
Ogni capriccio di questo serraglio
Il leon dell'impero guida al guinzaglio.
Così, ebbra di un successo insaziabile,
Non ammette di essere vulnerabile.
Ma è molto men fragile quella cultura
Che non dimentica cos'è la paura.
Roma lasciva si espande in potere.
La fiera sgualdrina dovrà cadere.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o animale dell'harem)
(nota: per i colori vedi Promethea)
giovedì 29 luglio 2004
8. A pro theme
Volete dire che nella nostra cultura tutto quanto, lingua e arte comprese, è nato dalle intuizioni drogate dei primi maghi.
Non so se lo accetto ma, se così fosse, per permettere alle prime società di evolvere dai culti tribali sarà servito un periodo di...
... "Aggiustamento", o la carta otto.
L'ex "giustizia", è quello stato prodotto
Da un giudizio austero che dona armonia
Nell'equilibrio di questa magia.
Emerge l'idea di ordine e legge
Che l'umano slancio sorveglia e protegge
Quando il gioco di squadra è parvenza
Di strategia di sopravvivenza.
Nei limiti vaghi da essa redatti,
La civiltà abbozza i primi suoi tratti.
La tua specie, dalla prima ordinanza,
Si prende sul serio, in forma e sostanza.
Nasceranno problemi, questo è anche vero,
Ma si affretta così l'umano sentiero.
La legge fabbrica regole chiare
E il gioco a cui l'uomo intende giocare.
La società avendo come obiettivo,
I tuoi simili adottano un ruolo fattivo
Arduo e ambizioso, chiaro e composito,
Che dimostrerà il loro proposito.
Forse sentono che la loro rotta
Si addice a un tipo di scimmia più dotta.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: un tema professionale)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Non so se lo accetto ma, se così fosse, per permettere alle prime società di evolvere dai culti tribali sarà servito un periodo di...
... "Aggiustamento", o la carta otto.
L'ex "giustizia", è quello stato prodotto
Da un giudizio austero che dona armonia
Nell'equilibrio di questa magia.
Emerge l'idea di ordine e legge
Che l'umano slancio sorveglia e protegge
Quando il gioco di squadra è parvenza
Di strategia di sopravvivenza.
Nei limiti vaghi da essa redatti,
La civiltà abbozza i primi suoi tratti.
La tua specie, dalla prima ordinanza,
Si prende sul serio, in forma e sostanza.
Nasceranno problemi, questo è anche vero,
Ma si affretta così l'umano sentiero.
La legge fabbrica regole chiare
E il gioco a cui l'uomo intende giocare.
La società avendo come obiettivo,
I tuoi simili adottano un ruolo fattivo
Arduo e ambizioso, chiaro e composito,
Che dimostrerà il loro proposito.
Forse sentono che la loro rotta
Si addice a un tipo di scimmia più dotta.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: un tema professionale)
(nota: per i colori vedi Promethea)
venerdì 16 luglio 2004
7. O mere path
Quindi, ora siamo al punto in cui l'uomo primitivo è andato e si è moltiplicato... più o meno durante la fase umana dei cacciatori-raccoglitori.
Ah, sì! Ogni accalcato gruppetto umano
Senza uno schema, un programma od un piano,
Senza un veiocolo, senza un cammino
Che porti la specie al suo destino.
Nulla li guida, se non l'arcano
Dei borbottii del loro sciamano,
Che viaggia drogato, in esplorazione,
A bordo del carro della visione.
(O, se l'idea ti pare insolenza,
Su un piano elevato della coscienza.)
Negli ignoti spazi della mente egli entra
E la carta sette alla sei subentra!
Va e sorseggia, mentre il carro galoppa,
Il vin dell'anima dalla sua coppa:
Ambrosia, nettare, soma e pozioni
Frequenti in leggende e in narrazioni.
Gli studiosi afferman che gli ingredienti,
Sai, fossero funghi stupefancenti!
Fu la magia di queste pozioni
A ispirare all'uomo grandi intuizioni!
Ogni arte e linguaggio, scienze e società,
Queste idee come son nate, in realtà?
Forse ispirate da un vedere oltreumano
Nel viaggio sul carro dello sciamano?
Perciò sembra che, di conseguenza,
Ogni cultura sia un culto, in partenza.
Il carro gira come su una giostra,
La via del futuro agli uomini mostra!
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o cammino assoluto)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Ah, sì! Ogni accalcato gruppetto umano
Senza uno schema, un programma od un piano,
Senza un veiocolo, senza un cammino
Che porti la specie al suo destino.
Nulla li guida, se non l'arcano
Dei borbottii del loro sciamano,
Che viaggia drogato, in esplorazione,
A bordo del carro della visione.
(O, se l'idea ti pare insolenza,
Su un piano elevato della coscienza.)
Negli ignoti spazi della mente egli entra
E la carta sette alla sei subentra!
Va e sorseggia, mentre il carro galoppa,
Il vin dell'anima dalla sua coppa:
Ambrosia, nettare, soma e pozioni
Frequenti in leggende e in narrazioni.
Gli studiosi afferman che gli ingredienti,
Sai, fossero funghi stupefancenti!
Fu la magia di queste pozioni
A ispirare all'uomo grandi intuizioni!
Ogni arte e linguaggio, scienze e società,
Queste idee come son nate, in realtà?
Forse ispirate da un vedere oltreumano
Nel viaggio sul carro dello sciamano?
Perciò sembra che, di conseguenza,
Ogni cultura sia un culto, in partenza.
Il carro gira come su una giostra,
La via del futuro agli uomini mostra!
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o cammino assoluto)
(nota: per i colori vedi Promethea)
venerdì 18 giugno 2004
6. Me atop her
Ho capito. Dopo millenni di processo evolutivo, arriviamo all'uomo moderno... e alla donna moderna... appena in tempo per la sesta carta, che si chiama...
"Gli amanti." Sotto il melo della gamia,
Ricettacoli di sacra alchimia,
Si fondono nel crogiolo del sesso,
Un lui e una lei avvinti in amplesso.
Non vi è nell'Eden una conoscenza
Di sesso o morte o chissà che scemenza.
Da amebe vivono tempi infiniti
E non sono altro che ermafroditi.
(Che fossero amebe è stato arguito
Perché Eva era nata da suo marito.)
Ma pure vivendo senza la morte,
L'utilità non è mai il loro forte
L'astuto serpente del DNA
Immette la morte e la sessualità.
Con questi fattori, può esserci adesso
La possibilità di ogni progresso.
Così termina l'Eden e noi cadiamo*
(*Direbbe un biologo "discendiamo")
Le creature devono, a differenza,
Uccidere per la sopravvivenza.
Il nostro dilemma chiaro e ferino
E' essere Abele oppure Caino.
Questa è la vita! La lasciamo alla furia
Di questa sua primordiale lussuria,
E che ora proceda la nostra storia
Da foie e bisogni di antica memoria.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: io sopra di lei)
(nota: per i colori vedi Promethea)
"Gli amanti." Sotto il melo della gamia,
Ricettacoli di sacra alchimia,
Si fondono nel crogiolo del sesso,
Un lui e una lei avvinti in amplesso.
Non vi è nell'Eden una conoscenza
Di sesso o morte o chissà che scemenza.
Da amebe vivono tempi infiniti
E non sono altro che ermafroditi.
(Che fossero amebe è stato arguito
Perché Eva era nata da suo marito.)
Ma pure vivendo senza la morte,
L'utilità non è mai il loro forte
L'astuto serpente del DNA
Immette la morte e la sessualità.
Con questi fattori, può esserci adesso
La possibilità di ogni progresso.
Così termina l'Eden e noi cadiamo*
(*Direbbe un biologo "discendiamo")
Le creature devono, a differenza,
Uccidere per la sopravvivenza.
Il nostro dilemma chiaro e ferino
E' essere Abele oppure Caino.
Questa è la vita! La lasciamo alla furia
Di questa sua primordiale lussuria,
E che ora proceda la nostra storia
Da foie e bisogni di antica memoria.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: io sopra di lei)
(nota: per i colori vedi Promethea)
venerdì 4 giugno 2004
5. Ape mother
E' come una fuga. Hai un'alternativa:
Seguire una voce o la succesiva,
O lasciare che esse siano un mistero,
Ascoltando il brano in tutto il suo intero.
Parlare di voci e variabilità
Ci riporta ancora al DNA.
La quarta carta, sorgente di vita,
Dalla quinta, il papa, è sostituita.
Questo impeto mistico, visionario,
Guida la vita su un corso arbitrario,
Perché l'iniziale luminescenza
Al nostro pianeta dia discendenza.
Da alghe mutiamo così in platelminti,
Nel cerchio dell'evoluzione siam spinti.
Dai pesci ai rettili fino agli uccelli
Abbiamo dono di squame, piume o velli.
Si adatta e prospera così la vita,
finché l'homo habilis non fa la sua uscita:
Quella "Lucy" ormai fossile, il reperto
Trovato in Etiopia su un monte deserto.
Un ominide che per fatalità
Fu il predecessore dell'umanità,
La prima impronta dell'umano cammino...
E se lui è Gigetto, io sono Gigino.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: madre scimmia)
Seguire una voce o la succesiva,
O lasciare che esse siano un mistero,
Ascoltando il brano in tutto il suo intero.
Parlare di voci e variabilità
Ci riporta ancora al DNA.
La quarta carta, sorgente di vita,
Dalla quinta, il papa, è sostituita.
Questo impeto mistico, visionario,
Guida la vita su un corso arbitrario,
Perché l'iniziale luminescenza
Al nostro pianeta dia discendenza.
Da alghe mutiamo così in platelminti,
Nel cerchio dell'evoluzione siam spinti.
Dai pesci ai rettili fino agli uccelli
Abbiamo dono di squame, piume o velli.
Si adatta e prospera così la vita,
finché l'homo habilis non fa la sua uscita:
Quella "Lucy" ormai fossile, il reperto
Trovato in Etiopia su un monte deserto.
Un ominide che per fatalità
Fu il predecessore dell'umanità,
La prima impronta dell'umano cammino...
E se lui è Gigetto, io sono Gigino.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: madre scimmia)
giovedì 20 maggio 2004
4. Rope thema
Che succede dopo, quando il cosmo si organizza e forma i sistemi planetari?
Già, che succede? E' pronta la scena,
Ma il dramma comincerà solo appena,
Senza neanche una prova, il primo attore
Entrerà nella luce del riflettore.
Gli elementi, una creta senza volontà,
Devono ora intrecciarsi nel DNA.
Prende ora il posto della terza carta
L'imperatore, la vita, la quarta!
Dentro di lui, una divina radianza
Ottiene di diventare sostanza.
La doppia elica nel suo scettro gira
E dalla nebbia l'esistenza attira.
Le leggi della vita, tutti i suoi assiomi
Sono in queste spire, nei cromosomi.
Questa spirale perché tutto viva,
Questa serie genica, narrativa,
Dà il cast che ride ed urla ed erra
Sulla vuota ribalta di questa terra.
E' il copion della vita, ogni suo schema
E dà al nostro dramma cosmico il suo tema.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: il tema della corda)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Già, che succede? E' pronta la scena,
Ma il dramma comincerà solo appena,
Senza neanche una prova, il primo attore
Entrerà nella luce del riflettore.
Gli elementi, una creta senza volontà,
Devono ora intrecciarsi nel DNA.
Prende ora il posto della terza carta
L'imperatore, la vita, la quarta!
Dentro di lui, una divina radianza
Ottiene di diventare sostanza.
La doppia elica nel suo scettro gira
E dalla nebbia l'esistenza attira.
Le leggi della vita, tutti i suoi assiomi
Sono in queste spire, nei cromosomi.
Questa spirale perché tutto viva,
Questa serie genica, narrativa,
Dà il cast che ride ed urla ed erra
Sulla vuota ribalta di questa terra.
E' il copion della vita, ogni suo schema
E dà al nostro dramma cosmico il suo tema.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: il tema della corda)
(nota: per i colori vedi Promethea)
sabato 15 maggio 2004
3. A pert home
Volete dire che le figure dei tarocchi rappresentano una storia cifrata di... tutto quanto?
Il matto è il vuoto iniziale, mentre il mago e la papessa sono i periodi di inflazione primaria e secondaria del cosìdetto "Big Bang"?
D'accordo. Ma dopo il lampo iniziale, dopo la lunga pausa silenziosa che seguì, dopo che si accesero le stelle... che accadde?
Quando nacquero i soli quel primo giorno,
Gli elementi in gioco dissolti intorno
Furon scagliati a dar biglie gassose
Disperse intorno a stelle radiose.
Poi si addensaron queste antiche nubi,
Finché non apparvero i pianeti nudi
E fra questi la madre terra felice.
E' la terza carta, l'imperatrice.
Lei è generosa ed è tutto amore,
Siccome Venere, grazia e splendore.
Terra, acqua, aria e fuoco in commistione
Quaggiù ribollono in fertile unione.
La sacra scintilla tra lui e lei
Brucia nella fecondità di costei.
Perdurano in lei i semi di vita
In mar, vento, fiamma, zolla fiorita.
Non è bella la terra che ci conduce,
Che ci diede un tetto, ci diede la luce?
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: una casa vivace)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Il matto è il vuoto iniziale, mentre il mago e la papessa sono i periodi di inflazione primaria e secondaria del cosìdetto "Big Bang"?
D'accordo. Ma dopo il lampo iniziale, dopo la lunga pausa silenziosa che seguì, dopo che si accesero le stelle... che accadde?
Quando nacquero i soli quel primo giorno,
Gli elementi in gioco dissolti intorno
Furon scagliati a dar biglie gassose
Disperse intorno a stelle radiose.
Poi si addensaron queste antiche nubi,
Finché non apparvero i pianeti nudi
E fra questi la madre terra felice.
E' la terza carta, l'imperatrice.
Lei è generosa ed è tutto amore,
Siccome Venere, grazia e splendore.
Terra, acqua, aria e fuoco in commistione
Quaggiù ribollono in fertile unione.
La sacra scintilla tra lui e lei
Brucia nella fecondità di costei.
Perdurano in lei i semi di vita
In mar, vento, fiamma, zolla fiorita.
Non è bella la terra che ci conduce,
Che ci diede un tetto, ci diede la luce?
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: una casa vivace)
(nota: per i colori vedi Promethea)
martedì 2 marzo 2004
2. Mather Hope
Allora l'Universo comincia con un immenso schizzo di energia maschile?
D'accordo, è emozionante, ma se fosse iniziato tutto per caso? Che cosa c'entra la magia?
Per caso? Nella notte, un'esplosione
Mette ogni cosa a posto, chissà come?
Le forze dei nuclei, debole e forte:
E se non ci fosse equilibrio: per sorte?
Se la gravità o l'elettromagnetismo
Non conoscessero l'equilibrismo,
Ruoterebbe il cosmo nelle sue spire
Solo un istante, per poi scomparire!
No. Dopo quella scintilla iniziale
Fu un'eternità di buio fetale.
La prima carta viene ora successa
Dalla seconda, dalla papessa.
Su tutto l'abisso costei si estende,
Tra il molto e il tutto protesa si tende
E porta in grembo un'immensa raccolta
Di stelle che accende, una alla volta.
E' l'energia femminile elevata,
La levatrice di ogni forma mai nata.
Trova il cosmo nella sua foggia varia
L'inflazione di foggia secondaria.
Genitrice dei soli della realtà!
Lei è il ventre di ogni possibilità!
E' la madre di ogni combinazione
Della materia, sogno e aspirazione.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: madre speranza)
(nota: per i colori vedi Promethea)
D'accordo, è emozionante, ma se fosse iniziato tutto per caso? Che cosa c'entra la magia?
Per caso? Nella notte, un'esplosione
Mette ogni cosa a posto, chissà come?
Le forze dei nuclei, debole e forte:
E se non ci fosse equilibrio: per sorte?
Se la gravità o l'elettromagnetismo
Non conoscessero l'equilibrismo,
Ruoterebbe il cosmo nelle sue spire
Solo un istante, per poi scomparire!
No. Dopo quella scintilla iniziale
Fu un'eternità di buio fetale.
La prima carta viene ora successa
Dalla seconda, dalla papessa.
Su tutto l'abisso costei si estende,
Tra il molto e il tutto protesa si tende
E porta in grembo un'immensa raccolta
Di stelle che accende, una alla volta.
E' l'energia femminile elevata,
La levatrice di ogni forma mai nata.
Trova il cosmo nella sua foggia varia
L'inflazione di foggia secondaria.
Genitrice dei soli della realtà!
Lei è il ventre di ogni possibilità!
E' la madre di ogni combinazione
Della materia, sogno e aspirazione.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: madre speranza)
(nota: per i colori vedi Promethea)
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