
La pista, riprogettata dalla ditta italiana Dromo, specializzata proprio nel design dei circuiti da corsa, ha progettato curva 3 del tracciato, nota come Hugenholtz (John Hugenholtz è stato un progettista di tracciati da corsa, tra cui Suzuka e Zolder), ispirandosi alla sequenza di Fibonacci (come ho scoperto leggendo un articolo di Federico Albano).
Ricordo che la sequenza di Fibonacci è la seguente: \[0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 \cdots\] Essa nasceva, come ho raccontato in altre occasioni (questa è la più recente), come risposta a un quesito legati ai conigli, animali particolarmente prolifici che nel rompicato ideato da Leonardo Fibonacci risultavano ancora più prolofici del solito!
Dopo aver messo in fila la sequenza e le sue origini, veniamo alla curva Hugenholtz. La caratteristica princiaple della curva è che la sua pendenza rispetto all'orizzontale è variabile, partendo da un 4.5° nella parte interna e arrivando fino a 19° in quella esterna. Al di là delle questioni di guida, possiamo notare che nessuno dei due angoli, né la loro differenza, fanno parte della sequenza di Fibonacci. Per capire come la sequenza di Fibonacci entra nella faccenda passiamo dalla pendenza in gradi alla pendenza in percentuale.
Questa viene calcolata utilizzando la formula: \[100 \cdot \tan \alpha\] dove \(\alpha\) è l'angolo della curva e \(\tan\) la funzione trigonometrica della tangente.
Facnedo un paio di calcoli si vede che un angolo di 4.5° corrisponde a una pendenza di quasi l'8% (approssimazione per eccesso), mentre un angolo di 19° corrisponde a una pendenza di poco più del 34% (approssimazione per difetto), ed entrambi sono numeri appartenenti alla sequenza di Fibonacci. E dunque è la pendenza in percentuale, detta semplicemente pendenza, e non l'angolo a crescere come la sequenza di Fibonacci (cosa che non ha scritto nessuna delle news che ho consultato, a dimostrazione che nessuno si è preso la briga di verificare, ripetendo "a pappagallo" quanto raccontato nei comunicati ufficiali).
Volendo possiamo calcolare a quali angoli effettivamente corrispondono i numeri interi della sequenza di Fibonacci, partendo da 8% che corrisponde a un angolo di 4.57°, quindi 13% che corrisponde a un'inclinazione di 7.41°, quindi 21% ovvero 11.86° e infine 34% che coincide con 18.78°. Non mi stupirei se quelli di Dromo abbiano usato esattamente questi valori di angolo, poi approssimati in sede di comunicato stampa!
Due parole sul titolo del post: in alcuni degli articoli che ho scovato, ma non utilizzato, per scrivere queste righe, si paragone la curva Hugenholtz a un'onda, una di quelle che viene cavalcata su una tavola da surf (nel link su CarThrottle trovate un video dove effettivamente viene fatto questo paragone). Da qui nasce l'idea del titolo, appunto.
Il paragone, comunque, suggerisce, oltre ad alcune considerazioni di traiettoria che si trovano nel link di cui sopra, anche un'altra osservazione interessante, che effettivamente si riscontra nel modo in cui hanno guidato ieri i piloti o come normalmente guidano sugli ovali statunitensi: percorrere la parte esterna della curva è più vantaggioso in termini di velocità e tempo di percorrenza. Questo perché maggiore è la pendenza e maggiore deve essere la velocità che ci permette di restare attaccati alla curva senza cadere giù.
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