Stomachion

domenica 21 settembre 2025

Topolino #3643: Paperone tecnologico

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La prima cosa che mi colpisce del numero di Topolino è la copertina, che è molto discordante dal clima atmosferico che stiamo vivendo. La gag congegnata da Corrado Mastantuono è indubbiamente divertente, ma il tempo atmosferico della settimana dell'equinozio d'autunno (che poi, come ricorda l'articolo di Antonella Murolo, è d'autunno per il nostro emisfero, ma di primavera per quello australe) è stato molto diverso da quello presente nella copertina, o nel Che aria tira... di Silvia Ziche. Giusto per dire: ieri si sudava (o quasi) come in una giornata di luglio!
A parte ciò, il sommario di questa settimana presenta due storie con Paperone alle prese con problemi tecnologici. Non è l'unico punto in comune con le due storie, come vedremo a breve, ma soprattutto presentano due approcci diversi a un tema comune, quello della ricerca tecnologica paperonianan.
In fondo al mar
La storia d'apertura, La morbida impresa, è una delle classiche storie a sfondo scientifico scritte da Marco Bosco, in questa occasione affiancato da Ottavio Panaro. La storia, come sempre affiancata dall'intervista, realizzata da Santo Scarcella a Giulia Pacchioni e Federico Levi, racconta dei cosiddetti robofish, dei robot acquatici studiati dai recercatori per muoversi negli ambienti sottomarini in mezzo ai pesci veri.
E all'interno dell'articolo troviamo anche la foto di uno di questi dispositivi, SoFi, sviluppato dal MIT (Massachusetts Institute od Technology) che, almeno agli occhi umani, appare molto poco confondibile con un pesce. Eppure, come scritto nell'intervista, non ha creato alcuno scompiglio nella comunità dei pesci, facendo capire, cosa non sottolineata nell'intervista, come la visione dei pesci sia molto diversa rispetto a quella umana.
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SoFi in azione - via Uncrate
Al di là dell'aspetto le cose più notevoli di questo dispositivo sono due: la prima è che gira con un sistema operativo Linux, e la seconda è la sua agilità e "flessuosità", garantita dai materiali soffici di cui è costituito e che ne rivestono completamente l'elettronica. Questi materiali sono detti elastomeri, crasi di elastic polymer, polimero elastico. Il primo materiale che viene classificato in questa categoria, oltre che uno dei più utilizzati, è il poliisoprene, sviluppato nel 1960 dalla Shell Chemical Company.
Gli usi di questi materiali sono tra i più disparati: pneumatici, protesi e altre applicazioni dove bisogna unire elasticità e resistenza. Grazie a questo genere di animali i ricercatori del MIT e di altri istituti di ricerca in giro per il mondo sono riusciti a sviluppare questi robot a forma di pesce grazie a i quali è più semplice monitorare lo stato degli ambienti sottomarini in particolare in relazione ai cambiamenti climatici in corso sul nostro pianeta.
Un qualcosa che, alla fine della storia, dovranno fare anche Paperino e Paperoga!
Non solo Archimede
Con questo gancio torniamo, infatti, a occuparci di fumetti. Con La morbida impresa Bosco getta un occhio alle classiche sfide di epoca pezziniana tra Paperone e Rockerduck, in questo caso per la ricerca di un fantomatico vermone acquatico. Come sempre con Paperone, Paperino e Paperoga, in questo caso in virtù del loro essere "giornalisti" del Papersera, vengono coinvolti in questa ricerca, supportati proprio da alcuni pesci robotici sviluppati dal centro di ricerca Deepwater di Paperone.
Bosco, per bocca di Archimede, sottolinea l'anomalia della situazione. D'altra parte l'inventore paperopolese, che in questo caso è utilizzato come osservatore e consulente esterno, viene utilizzato da Paperone per scopi diversi: invenzioni rapide e a basso costo. In questo la visione di Bosco sembra ancora più in linea con quella di Giorgio Pezzin: anche quest'ultimo, infatti, in alcune occasioni metteva in campo i centri di ricerca di Paperone, fornendo comunque la visione di un imprenditore moderno e dinamico.
Diverso il punto di vista adottato da Alessandro Sisti ne Lo stratagemma tecnico, sempre disegnata da Panaro. La visione che fornisce è, in ogni caso, inedita anche per le sue storie, che sono generalmente allineate a quanto scritto sopra. In questo caso, infatti, i ricercatori del Centro di ricerche P.d.P. sono leggermente depressi, perché invariabilmente Paperone si rivolge ad Archimede per le soluzioni tecnologiche ai suoi problemi. E questo indipendentemente dalla loro buona volontà nel voler persino anticipare le esigenze del loro principale.
In quest'ottica la storia è piuttosto divertente, anche se devo dire preferisco il genere di storie tipo quella d'apertura.
Artisti al lavoro
Tornano I mercoledì di Pippo con il fantasy filosofico Il gigante riluttante. Rudy Salvagnini supportato ai disegni da Davide Percoco, racconta una storia come sempre surreale dove Pippo interpreta un eremita filosofo che deve aiutare Topolino a convincere un gigante a pagare le tasse necessarie a costruire un ponte sopra un fiume in luogo del ponte subacqueo!
La cosa più stupefacente della storia è la dimostrazione che alla fine le tasse non sono servite a nulla, perché non solo la valuta del gigante è (diciamo) "fuori corso", ma è bastato esporre il problema al gigante per spingerlo a risolverlo di sua iniziativa!
Gli altri artisti al lavoro sono, infine, presenti in Fuga da Quacktown, nuova storia della serie di Paperino paperotto di Bruno Enna e Davide Cesarello. La storia ruota tutta intorno alla festa di paese, a un'improvvisa bufera e a una scoperta interessante sul passato di Quacktown. Il risultato è la solita commedia all'americana di cui Enna è un grande esperto!

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