Stomachion

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lunedì 28 luglio 2025

L'acqua, l'asfalto e le formula 1

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Il Gran Premio del Belgio 2025 di Formula 1, conclusosi con la vittoria di Oscar Piastri, ha riproposto un tema che si presenta ormai da anni: correre con pista bagnata. Il problema, infatti, non sono tanto le condizioni meteo, quanto la quantità di acqua che queste vetture sollevano in aria, rendendo la visibilità difficile e quindi spingendo la direzione corsa a non prendersi la responsabilità di mettere i piloti in condizioni estreme (con eventuali conseguenza anche gravi in caso di incidenti).
Qualche tempo fa ero incappato in una notizia che poi ho cercato giusto ieri nell'attesa che il gran premio riprendesse dopo un primo tentativo: in Germania sembra che siano riusciti a sviluppare un asfalto in grado di assorbire l'acqua. Non avendo, però, trovato news con fonti attendibili, mi sono messo a cercare su Google Scholar, incappando in questo articolo: The Performance of Super Absorbent Polymer (SAP) Water-Retaining Asphalt Mixture

venerdì 11 luglio 2025

Una lega spaziale

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Mentre stavo facendo ricerche su materiali "spaziali" per l'articolo sugli ombrelli nel Sistema Solare, mi sono imbattuto in una recente news della NASA su una nuova, interessante lega metallica.
In sintesi questo nuovo materiale ha un comportamento termodinamico contro-intuitivo, poiché si restringe quando viene riscaldato e si espande quando si raffredda.

mercoledì 30 dicembre 2020

Un coltello di zirconio

I coltelli in ceramica (tipicamente fatti di ossido di zirconio, ZrO2) sono sostanzialmente più duri dei coltelli in acciaio, non si corrodono in ambienti acidi, non sono magnetici e non conducono elettricità a temperatura ambiente. A causa della loro resistenza agli acidi forti e alle sostanze caustiche, e alla loro capacità di mantenere un filo tagliente più a lungo dei coltelli in metallo, i coltelli in ceramica sono più adatti per affettare carne, verdura, frutta e pane disossati. Poiché la ceramica è fragile, le lame possono rompersi se lasciate cadere su una superficie dura, sebbene i processi di produzione migliorati abbiano ridotto questo rischio. Sono inoltre inadatti per tagliare ossa o cibi congelati o in altre applicazioni che richiedono una leva che potrebbe causare scheggiature. Diversi marchi ora offrono una lama di colore nero o una lama realizzata attraverso una fase di pressatura isostatica a caldo aggiuntiva, che ne aumenta la durezza.

venerdì 29 maggio 2020

Le grandi domande della vita: un po' di luce in questo grigio

E alla fine l'ho fatto: ecco una puntata "speciale" de Le grandi domande della vita ispirata alle domande che sono state rivolte a Gabriella Greison. La speranza è quella di riuscire a fare un lavoro migliore.
Gemelli paradossali
Bene: su questo non dovrebbero esserci problemi e spiegare cosa sia il paradosso dei gemelli non dovrebbe essere così complicato: è quando due che sono identici in tutto e per tutto e dici che sono gemelli in realtà non lo sono... Ah! No! Ho sbagliato paradosso!
Bando alle facezie, come ben racconta la vignetta di apertura, il paradosso sorge quando, di due gemelli, ne mandiamo uno nello spazio. Quando questo torna a casa, è invecchiato più lentamente del gemello rimasto sulla Terra. Bene, abbiamo risolto il problema delle pensioni: spediamo tutti nello spazio! No. Neanche questo va bene, anche perché, in effetti, una spiegazione che riporta tutto a posto c'è.
Il punto centrale della questione è che il gemello astronauta a un certo punto, quando inverte la rotta per tornare a casa, deve prima decelerare e quindi accelerare. Questo implica che il sistema di riferimento dell'astronave in viaggio verso la sua destinazione è differente rispetto al sistema di riferimento dell'astronave al ritorno. Questo vuol dire che il tempo misurato sull'astronave nei tre momenti distinti (a) viaggio verso la sua destinazione (b) arrivo (c) viaggio di ritorno è differente in ognuna di queste situazioni, come giusto che sia. E infatti facendo i calcoli corretti si scopre che il tempo trascorso per il gemello in viaggio è uguale al tempo trascorso per il gemello rimasto sulla Terra.
Sul paradosso c'è una bella canzone dei Queen scritta da Brian May. Ve la metto qui sotto anche se non è una delle particelle musicali:

lunedì 25 giugno 2012

Lo scudo di Capitan America

Dopo il rilascio, nel 2011, del film Capitan America: Il primo Vendicatore, Suveen N. Mathaudhu, ricercatore dell'esercito statunitense in scienza dei materiali, ha scritto una breve review, The Making of Captain America's Shield (pdf), dove cerca di capire se oggi siamo in grado di costruire il famoso scudo di Capitan America. Grazie a Lynne Robinson(1) e al film di Joss Whedon The Avengers, il piccolo articolo di Mathaudhu è tornato all'attenzione del pubblico.
Innanzitutto proverò a riassumente la storia dello scudo. Il prscudo era di forma triangolare, ma partire da Captain America Comics #2 (aprile 1941), venne fornito a Cap uno scudo circolare:
Un disco di metallo concavo-convesso di circa 0,76 m di diametro, è praticamente indistruttibile ed è rimasto il suo scudo più fedele per decenni.
Questo scudo venne consegnato a Steve Rogers dal presidente Franklin Roosevelt su Captain America #255 (marzo 1981)(6).
Lo scudo è stato creato da Myron MacLain durante alcuni esperimento con il vibranio, un metallo di provenienza extraterrestre introdotto in Fantastic Four #53 con la capacità di assorbire le vibrazioni(6). Un uso utile del vibranio venne fatto da Thor sulle pagine di Avengers #68 per contenere l'esplosione di un ormai sconfitto Ultron-6(5).
Durante questa stessa saga (iniziata su Avengers #66), MacLain presentò per la prima volta l'adamantio(6). Questo metallo venne creato (o scoperto) da MacLain alcuni anni dopo la costruzione dello scudo di Cap: quest'ultimo è costituito da una lega di vibranio e acciaio con un catalizzatore sconosciuto; così MacLain provò a riprodurre quell'esperimento e accidentalmente creò l'adamantio, come lo stesso scienziato racconta in Captain America #303.