
Altro cambiamento è la struttura di Arkham che dalla villa fuori città è stata trasferita nella Arkham Tower, un grattacielo che sostituisce la vecchia struttura, introdotto su Detective Comics #1044 dalla sceneggiatrice Mariko Tamaki. Ed è proprio dalla Arkham Tower che inizia l'azione del Batman #1 di Fraction quando Killer Croc sfugge dalla stanza in cui era rinchiuso.

Non è l'unico grosso cambiamento che introduce Fraction: oltre a quelli estetici, come un nuovo costume, una nuova batmobile e un uso sempre all'avanguardia della tecnologia, tutti messi in mostra dall'arte di Jorge Jimenez, ecco comparire accanto a Bruce sulla Batmobile l'ologramma di Alfred, morto ormai diversi numeri fa nel corso della gestione di Tom King, qui tornato come A.I. La sua presenza risulta preziosa, alla fine, per permettere a Bruce di comprendere appieno i cambiamenti che sta subendo Killer Croc.

La doppia splash page che precede il titolo, invece, è un volo d'uccello di Batman sopra i grattacieli della città completato da alcune vignette nella parte bassa che propongono istantanee dalle televisioni locali, in puro stile Ritorno del Cavaliere Oscuro. E questo riferimento, abbastanza evidente, rende ancora più netta la direzione più umana e meno autoritaria rispetto al passato intrapresa da Fraction, che comunque è anche ben allineata al lavoro di Zdarsky.
A testimonianza di questo fatto c'è anche il ritorno di Bruce nel finale dell'albo a Pennyworth Manor, villa introdotta sempre da Zdarsky su Batman #139 come luogo di una serie di delitti del Joker e poi trasformata nel nuovo quartier generale della bat-family alla fine di Batman #149.
Un esordio che, quindi, soddisfa appieno non solo il bat-fan, ma anche gli eventuali nuovi lettori (e in effetti sembra anche che i dati di vendita abbiano dato ragione a Fraction): sarà emozionante continuare a leggere le avventure di questo nuovo Batman!
Infine, per questa recensione ho optato per uno zoom della variant cover dell'albo originale realizzata da Frank Miller, che forse non sarà d'impatto come quella di Jimenez, o non sarà il miglior Miller di sempre, ma resta sempre e comunque il suo Batman!
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