Stomachion

martedì 16 settembre 2025

La macchina segreta di Leonardo

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Ero lì che giravo tra le stanze di Marginalia 2025 cercando libri che mi ispirassero. Dopo aver attraversato, non senza qualche difficoltà, la stanza principale dove c'era la maggior parte degli editori più "ricercati", sono finito in stanze laterali meno affollate, dove diventava più semplice affrontare il giro e, perché no, anche parlare con gli autori dei libri, che in quei casi spesso coincidevano anche con gli editori delle loro opere.
A un certo punto mi lascio incantare da un libro particolare, con una mano che sembra meccanica in copertina e un titolo che subito aveva attirato la mia attenzione: La macchina segreta di Leonardo. A quel punto l'autore del romanzo breve (o racconto lungo che dir si voglia), Simone Cicali, inizia a raccontarmi qualcosa sul libro, dicendomi quanto sia stato preciso nel ricercare storicamente cosa si mangiava all'epoca di Leonardo da Vinci, e ovviamente cercando di farmi passare quanto fosse importante anche per lui la figura di Leonardo. Sottolineo quell'anche, perché, come spero saprete voi che questo blog lo leggete più spesso, per me Leonardo è già un mito fondamentale anche per la formazione delle mie passioni. E in effetti, quando il buon Cicali smise di parlare, gli dissi semplicemente che il libro mi interessava sin dall'inizio proprio perché c'era Leonardo come protagonista: questo, in qualche modo, rese ancora più leggera l'atmosfera, visto che era diventata evidente la comune passione per il grande inventore e artista rinascimentale.
Veniamo, però, alla storia, iniziando dalla sua classificazione. Sarebbe un po' estremo inserirla dentro il grande contesto dello steampunk, ma in effetti c'è un piccolo dettaglio che potrebbe farla inserire dentro questo genere, nonostante tutto: l'uso dell'eliopila di Erone da parte di Leonardo stesso per alimentare l'energia della sua armatura di legno e molle. E già qui ho svelato il secondo elemento interessante del romanzo: Cicali, infatti, prova a immaginare una situazione in cui Leonardo progetta una specie di esosceletro, un prototipo dei mecha giapponesi (non a caso Cicali nelle pagine di spiegazione in fondo al libretto, dopo le note, cita Gundam), ovviamente commissionatogli da qualche potentato dell'epoca per risolvere un problema che i normali esseri umani non sarebbero riusciti a risolvere.
Citavo le note, poco fa: la loro lettura, altamente consigliata (in effetti fanno esse stesse parte del romanzo!), mostra come Cicali sia stato attento a costruire un romanzo scientificamente plausibile, nonostante gli elementi evidentemente fantastici (o forse meglio dire "improbabili") presenti nella storia. E questo, almeno dal mio punto di vista, è indubbiamente un valore aggiunto, che tra l'altro conferma quanto Cicali mi stava raccontando dal vivo.
Inoltre ho avuto anche l'altra conferma, quella legata alla passione per Leonardo: il modo in cui il genio toscano viene raccontato non è solo un sentito tributo al suo genio, coerente con quel poco che sappiamo di lui, ma lo fa emergere dalle pagine come un personaggio completo, vivo, vivace.
Insomma: una lettura che non potrà che soddisfare tutti gli amanti di Leonardo, ma non solo!

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