Stomachion

martedì 5 luglio 2022

Stranger Things: Il vero nemico

C'è una cosa che come spettatori abbiamo capito ben prima di Dustin: il vero nemico di Stranger Things, fin dall'inizio, non era il Mind Flyer, ma Vecna, il nome che i protagonisti della serie assegnano all'avversario che i Duffer Brothers mettono sul loro cammino nel corso della quarta stagione.
La storia sviluppata nei nuovi 9 episodi, rilasciati in due trance a quanto pare per ovviare a ritardi vari, subisce un vero e proprio salto di qualità. Innanzitutto la narrazione è fortemente influenzata dal fantasy. I Duffer Brothers, infatti, suddividono i protagonisti in 3 piccole compagnie, ognuna sulle tracce di una particolare quest. Al tempo stesso lavorano ancora più in profondità sulla protagonista principale, Jane, meglio nota come Undici, approfondendone non solo il pur breve passato, svelando al contempo quell'ombra oscura che la accompagna sin dalla prima stagione, ma anche in qualche modo forgiandone il carattere. E' poi interessante osservare come il suo rapporto con Mike divenga ancora più stretto, assegnando a quest'ultimo un ruolo analogo a quello di Linda per Wally West, il terzo Flash: un punto di appoggio solido nel mondo reale.
L'altro personaggio che viene smontato e rimontato è, però, Max. La morte del fratello Billy ha lasciato dei segni profondi, e intorno a questi i Duffer Brothers scavano per tirare fuori uno dei personaggi meglio riusciti di tutta la quarta stagione.
Anche il viaggio di Joyce per riportare Hopper a casa, e la stessa permanenza di quest'ultimo in una prigione sovietica, hanno lo stesso scopo: approfondire i due personaggi e rinforzare il loro legame. Al tempo stesso, anche tramite il percorso di recupero dei poteri da parte di Undici, i due autori e registi cercano di approfondire il rapporto genitori-figli. In particolare Undici è in una situazione piuttosto particolare, visto che ha avuto nella sua vita tre figure paterne: Martin Brenner, Sam Owens e Jim Hopper. Mentre i primi due hanno un confronto diretto, le loro azioni vengono inevitabilmente confrontate a distanza con Hopper: le rispettive motivazioni vengono così confrontate e il loro giudizio è in qualche modo espresso dal destino che ciascun personaggio incontra nel corso della stagione.
Il grande mistero della stagione, però, è l'identità di Vecna. I due autori ci forniscono diversi indizi, e infatti non è molto difficile mettere insieme i pezzi per capire chi sia in realtà Vecna. Ciò che è ben più interessante, però, è scoprire come è diventato Vecna e quali sono le sue motivazioni. E qui i due autori compiono una specie di atto d'amore nei confronti di un certo genere di cattivi da supereroi, quelli che desiderano distruggere il mondo per ricostruirlo più giusto. Almeno secondo i loro parametri, ovviamente!
Dal punto di vista iconografico, poi, molte delle scene ambientate nella parte del Sottosopra che potremmo identificare come la testa di Vecna richiamano a Stephen King, il vero nume tutelare di questa quarta stagione, la più kingiana di tutte.
Tra le icone pop che ci hanno condotto attraverso queste quattro stagioni, però, quelle più esplicite sono state La storia infinita, che dovrebbe suggerirci un parallellismo tra Sebastian e Vecna da una parte, e tra Sebastian e Will dall'altro, e la colonna sonora, costituita da molte canzoni anche fondamentali per la storia. Su tutte non si può non citare Master of puppets dei Metallica:
Ora non ci resta che attendere l'ultima stagione, ma prima di chiudere vorrei segnalare un articolo interessante che esamina i punti in comune tra Stranger Things e il podcats Archive 81, diventato di recente una serie su Netflix. I due prodotti, tra l'altro, sono nati nello stesso anno, il 2016, ma, almeno a mio parere, hanno un approccio leggermente differente, visto che Archive 81 è un po' più lovecraftiano, ma questo è un semplice parere personale.

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