Stomachion

domenica 22 novembre 2020

Topolino #3391: Un calcio alla neve

Avevamo lasciato l'Endurance di Ernest Shackleton bloccata tra i ghiacci con l'equipaggio che aveva sistemato la nave per la lunga permanenza invernale fino allo scioglimento della calotta ghiacciata. I mesi che seguirono passarono tra la manutenzione della nave, l'osservazione del cielo e l'esercizio fisico grazie a una serie di attività di vario genere, come corse notturne e partite di calcio. Poi la comparsa delle prime crepe sul ghiaccio e i tentativi di riprendere di nuovo la rotta verso il continente. Purtroppo la situazione sfuggì al controllo di Shackleton che il 27 ottobre del 1915 si vide costretto a dare l'ordine di abbandonare la nave.
Inizia una lunga marcia sui ghiacci, ricca di imprevisti e problemi, primo fra tutti quello dell'alimentazione. La spedizione si accampo' sovente sui ghiacci e avanzò così a tappe più o meno forzate fino all'Isola dell'Elefante, cui il gruppo di 28 marinai approdò il 14 aprile del 1916.
Ed è anche sull'Isola dell'Elefante che approda l'equipaggio di Ernest Topleton nella seconda puntata de La grande sfida del bianco di Sergio Cabella e Paolo Mottura. Se da un lato i disegni di Mottura risultano, come sempre, precisi e in alcune vignette spettacolari, come nel caso dell'aurora australe (l'equivalente dell'aurora boreale per l'emisfero sud) o dell'approdo sull'Isola dell'Elefante, Cabella mostra una capacità di sintesi invidiabile, riuscendo a raccontare in maniera fedele l'avventura sui ghiacci della spedizione di Shackleton per tramite dell'equipaggio disneyano. Ciò che forse manca e avrebbe invece permesso di apprezzare meglio le difficoltà della sifa è la scansione temporale: bastava inserire anche solo due didascalie con la data, una per l'abbandono dell'Endurance e l'altra per l'approdo sull'isola. Si spera che questi piccoli dettagli verranno aggiunti nella più che probabile edizione cartonata.
Incontenibile Paperoga
Tra gli sceneggiatori che sono al lavoro su Topolino in quest'era Panini, Giulio D'Antona è probabilmente quello che meglio di tutti ha compreso la natura di Paperoga. E Il sonnambulismo risolutore ne è la prova più evidente, in particolare la parte iniziale della storia dove il disordinato cugino di Paperino mostra tutta la sua volubilità nel cambiare progetto, per poi passare da un parente all'altro alla ricerca di un supporto per il suo nuovo progetto, che ovviamente alla fine dimentica.
La storia, però, ruota su un piccolo dettaglio, anticipato sin dal titolo della storia disegnata da un bravissimo Carlo Limido la cui inchiostrazione migliora di storia in storia, e che alla fine porterà alla solita conclusione per Paperino e Paperoga, non senza risate e divertimenti nell'intermezzo.
Sulle tracce di Paperinik
Anticipata da un'intervista a Marco Gervasio sul numero precedente, arriva la prima puntata della cover story Caccia a Paperinik.
La storia inizia come sempre: Paperone alla ricerca del pigro nipote che continua ancora a dormire fino a tarda mattinata. La cosa ha ormai un che di stucchevole, soprattutto perché la presenza dei nipotini suggerisce un fine settimana e non un giorno feriale. Inoltre si continua a indulgere su un Paperino che sfrutta le risorse di Paperinik per sfuggire allo ziastro, visto che l'atmosfera delle storie gervasiane è quella martiniana. Incluse le interazioni con i nipotini.
In pratica Gervasio prosegue per la sua strada, ignorando completamente la costruzione del rapporto familiare tra i paperi realizzato storia dopo storia da autori come Francesco Artibani e Bruno Enna. Per fortuna in questa Caccia a Paperinik, disegnata da Davide Cesarello, questa parte risulta abbastanza marginale, con l'avventura che si indirizza verso il giallo, con la scomparsa del famoso quadro La bella addormentata, protagonista dell'omonima storia di Guido Martina e Massimo De Vita.
Ovviamente anche Paperinik si ritrova coinvolto nella vicenda, in un modo abbastanza ovvio visto il titolo: vedremo come, questa volta, Paperino riuscirà a sfuggire alla trama criminosa che vuole incastrare il suo alter ego mascherato.

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