Stomachion

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domenica 2 agosto 2020

Topolino #3375: Graditi ritorni

Se la storia d'apertura è la sorprendente Le notizie di Mr. Vertigo di Marco Nucci e Fabrizio Petrossi, la seconda storia non è certo da meno di quella d'apertura, e segna anche un gradito ritorno alla qualità per uno dei nuovi sceneggiatori che più mi aveva colpito al suo esordio: Vito Stabile.
Sulla spiaggia col magnate
Dopo storie obiettivamente di media o bassa qualità, come ad esempio le storie di Paperone e Gedeone o quelle ambientate su Pacificus, Stabile finalmente decide di cambiare completamente registro, affrontando un personaggio che ultimamente gli autori stanno cercando di rivalutare da un nuovo punto di vista: Rockerduck.
Le premesse della storia sono le solite: una rissa con Paperone al Club dei miliardari. Le conseguenze sono un po' diverse: Rockerduck viene, infatti, bandito per aver scatenato la rissa senza alcun motivo, per cui Luski consiglia al suo principale di predenrsi una vacanza. E il buon John D. Rockerduck decide di andare a Ducksand, che ha un pregio non indifferente: è troppo cara per i gusti di Paperone.
Le novità della storia sono tante. Innanzitutto il protagonista, Rockerduck, cosa che non è avvenuta molto spesso, se si esclude l'ultimo periodo. Quindi la voce narrante, che è quella dello stesso Rockerduck. Questo espediente permette in maniera semplice e immediata di far capire al lettore il livello di stress raggiunto dal rivale di Paperone.

domenica 30 dicembre 2018

Topolino #3292: Orgoglio, pregiudizio e paperi

L'ultimo numero di Topolino del 2018 si apre con la prima puntata di Orgoglio e pregiudizio, parodia dell'omonimo romanzo di Jane Austen realizzata da Teresa Radice e Stefano Turconi che era stata anticipata nel corso di Cartoomics 2017 ai prodi intervistatori di LSB che all'annuncio diedero voce a tutto il loro stupore e ammirazione (lo so bene, visto che c'ero!). Per cui iniziamo proprio con la prima delle tre puntate previste:
Dove si introducono i personaggi e si prepara la vicenda
Non avendo ancora iniziato ad affrontare le opere più corpose della Austen, il confronto tra la parodia e il romanzo viene rimandato a tempi migliori, anche se il confronto con lo stile della scrittrice britannica è, invece, più semplice. D'altra parte la stessa Austen fa parte della storia, visto che la sua versione papera racconta la storia alla versione papera della sua migliore amica, Martha Lloyd. Questa interazione, però, permette ai due autori di alternare le scene del romanzo al dialogo tra le due amiche, con Martha che si appassiona sempre più alla narrazione di Jane, che si mostra molto affabulatoria e con quel pizzico di ironia tipico della vera Austen, senza dimenticare lo stile narrativo in cui sembra quasi che la scrittrice non conosca a fondo né come si dipanerà la storia né come reagiranno i suoi stessi personaggi. Questo espediente genera così attesa in Martha ma anche nel lettore. I protagonisti della parodia, invece, sono i paperi. La scelta dei personaggi, però, se da un lato risulta più efficace dell'altra grande parodia di genere simile uscita quest'anno, Piccole papere, dall'altro fa un po' storcere il naso visto che si assegna a Paperetta Yé-Yé il personaggio più anziano, Jane, mentre è Paperina ad avere quello più giovane, Elizabeth, tra le due sorelle Pennet, che ovviamente prendono il posto dei Bennet del romanzo. Alla scelta cronologica si aggiunge anche l'idea in qualche modo confortante della sostituzione del padre di famiglia dei Bennet con Nonna Papera/Elvira Pennet e della madre di famiglia con Brigitta/Bridget Pennet. La coppia tradizionale del romanzo viene così sostituita da due sorelle, Elvira e Bridget, e da cinque nipoti (a Paperetta e Paperina sono aggiunte Ely, Emy ed Evy) saltando così la generazione di mezzo: d'altra parte si sa che i genitori non sono importanti(1)...

domenica 25 novembre 2018

Topolino #3287: La solita routine

Il numero successivo ai festeggiamenti per il 90.mo di Topolino, pur avendo nel suo sommario la terza puntata della storia celebrativa scritta da Francesco Artibani per la Egmont, perde il logo ufficiale del compleanno e torna più o meno alla solita routine, con un sommario ricco di paperi, con l'unica eccezione della saga di Artibani e di una storia dedicata a Indiana Pipps. In questo caso, però, almeno la situazione migliora rispetto al solito, visto che l'avventura ha una lunghezza comparabile con le storie principali del numero, inclusa la prima puntata di Droidi, nuova saga pikappika di Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone.
Iniziamo, però, con la storia d'apertura del numero:
Tre papere irresistibili
Limitandosi agli sceneggiatori maschili, l'autore che più di tutti, in particolare nell'universo papero, si è soffermato sulla parte femminile è indubbiamente Marco Bosco. Indubbiamente confrontando le sue storie con altre simili scritte da sceneggiatrici (la prima che mi viene in mente è Francesca Agrati) risultano abbastanza efficaci e moderne. Più o meno in punta di piedi anche Vito Stabile, seguendo come nume ispiratore Rodolfo Cimino, prova a esplorare questa parte dell'universo papero e con la storia disegnata da Daniela Vetro si concentra sul trio Paperetta Yé-Yé, Paperina e Nonna Papera.
L'idea della storia è semplice: le tre papere, ognuna "gelosa" per motivi differenti, cercano di riconquistare i favori della migliore amica, del fidanzato e del garzone di fattoria, "distratti" rispettivamente da una visita da fuori città, un nuovo lavoro (peraltro ben pagato) come autista di una star del cinema, e da una nuova vicina dalla passione culinaria. Allo scopo le tre intraprendono la ricerca della leggendaria fonte dell'irresistibilità, ma non è tanto la ricerca della fonte a interessare Stabile, quanto le sue conseguenze.
Dei tre personaggi, il migliore risulta proprio Paperetta: mentre Paperina risulta ripiegata come sempre sul solito cliché della donna che vuole che il suo fidanzato abbia solo occhi per lei, anche a scapito del lavoro (cosa che Paperina ha effettivamente fatto in varie occasioni, prima fra tutte la barksiana Paperino estetista travolgente), Nonna Papera si mostra incredibilmente poco saggia e credulona laddove in altre occasioni, anche (e soprattutto) in storie ciminiane, si è mostrata un "porto sicuro" dove ottenere consigli. Il personaggio di Elvira Coot ha, in effetti, grandi potenzialità, ma è un vero peccato che al momento al di fuori di Bosco siano state rare le occasioni per avere un approfondimento che raggiungesse il livello di Nonna Papera Story, peraltro non accreditata ad alcun sceneggiatore specifico.
A questo c'è da aggiungere anche una Daniela Vetro non efficace come in altre occasioni: in particolare i personaggi sembrano, in molte occasioni, disegnati di fretta e con poca cura. Per rendersene conto basta confrontare la copertina con la vignetta a essa ispirata.
Nel complesso una storia leggera, tutto sommato non brutta, ma che forse non meritava l'apertura del numero.

sabato 21 luglio 2018

Topolino #3269: Il Paperopoli Film Festival e altre storie

In occasione del Giffoni Film Festival, Topolino presenta ai lettori il classico servizio di graphic jounralism, scritto per l'occasione da Davide Catenacci per i disegni del solito Giuseppe Ferrario e una storia d'eccezione, Zio Paperone e la minaccia del maxi gattone, scritta per l'occasione dall'attrice Jasmine Trinca.
Tra cinema e Rodolfo Cimino
Ad affiancare l'attrice, però, troviamo Giulio D'Antona come co-sceneggiatore e Daniela Vetro ai disegni. Paperone, in piena crisi cinematografica a causa dei continui successi di Rockerduck, si ritrova con un nuovo problema: un gigantesco gattone che compare di fronte al suo Deposito. Questo si rivela, però, una proiezione olografica proveniente dall'isola gattara, cui Paperone e nipoti si recheranno con apposito mezzo costruito da Archimede (un gigantesco gomitolo di metallo) con la labile speranza di ottenere dal gattone un aiuto per risolvere i problemi cinematografici del miliardario.
Il soggetto di base è dunque di chiara ispirazione ciminiana e si lascia leggere piacevolmente. D'Antona, come Vito Stabile, utilizza anche uno stile più ricco di termini e meno banale rispetto alla media delle storie che compaiono sul settimanale, mentre il finale risulta sbrigativo e un po' deludente, in particolare per l'uso sottodimensionato dei particolari cristalli recuperati dai paperi sull'isola gattara alla fine dell'avventura.
Buona, nel complesso, l'opera di Daniela Vetro ai disegni, in particolare nella prima parte che sembra leggermente più curata.

sabato 16 giugno 2018

Topolino #3264: Storie di calcio e altri sport

Topolino #3264 è un numero nel complesso piuttosto debole come storie, ma con un messaggio forte che attraversa le prime 80 pagine: lo sport unisce. Tutto inizia si dalla copertina di Alessandro Perina dedicata ai Giochi senza barriere che si sono svolti a Roma il 14 giugno con la grandissima Bebe Vio, paperizzata nella copertina del numero, circondata da SuperPippo, Paperinika e Paperinik e quindi eletta, nell'articolo interno di Francesca Agrati a supereroina vera dei nostri tempi.
Perina, però, è anche il protagonista, ai disegni, della storia d'apertura, dedicata inevitabilmente ai mondiali di calcio, che sono iniziati anch'essi il 14 giugno.
Anche gli stregoni amano il calcio
La prima puntata de La coppa del Mondor, Fischio d'inizio, saga di Bruno Enna con il già citato Perina ai disegni, inizia con un flashback su un campo da calcio dove un piccolo pellicano (o così sembra) vestito di stracci viene allenato di fronte a una porta da un vecchio con la barba lunga di cui non vediamo il volto. Subito dopo il cambio di scena: eccoci a Quacktown per la partita paperi contro ammogliati, dove gli sposati della cittadina della campagna paperopolese si scontrano contro i parenti e gli amici di Elvira Coot, meglio nota come Nonna Papera. Questa diventa l'occasione migliore per Amelia per attaccare il deposito incustodito e arraffare finalmente la Numero Uno.
La scena dell'assalto è ottimamente gestita dalla coppia di autori: da un lato le didascalie con la radiocronaca di Paperina della partita, dall'altro Amelia che affronta il deposito, senza però aver fatto i conti con i dispositivi antistrega installati all'interno. A conclusione dell'ennesima sconfitta della strega napoletana, ecco due delle pagine più inquietanti di sempre e non solo del Topolino recente: evidentemente ispirati da Il corvo di Alfred Hitchcock, ecco Amelia circondata da uno stormo di questi grandi e intelligenti uccelli che trasportano magicamente la strega a Napoli e le consegnano una convocazione da parte dell'arcimago Mordor, che si rivelerà personaggio dai grandissimi poteri e dall'altrettanto grande passione per il calcio.
Le premesse sono indubbiamente interessanti: la sfida per Amelia sarà quella di allenare la squadra dei paperi e sconfiggere la squadra di Mondor, costituita da campioni del presente e del passato. In palio i suoi stessi poteri.
In particolare a emergere nella storia, oltre alle scene già citate, c'è lo stesso Mondor, ottimamente disegnato da Perina con vestiti ricchi e vaporosi e un piglio oscuro e inquietante. Questo nuovo personaggio, però, promette di essere molto più profondo e ricco di sfaccettature di quanto mostrato in questa prima puntata, aumentando decisamente le aspettative per il suo seguito.

martedì 3 aprile 2018

Topolino #3253: Omaggio a Steven Spielberg e altre storie

Con ancora maggiore ritardo rispetto alla settimana scorsa, arriva l'appuntamento con Topolino, in particolare con il numero #3252, praticamente in uscita dalle edicole per essere rimpiazzato dal numero con la conclusione de L'orizzonte degli eventi. Come nelle scorse tre settimane, però, mi concentrerò sul resto del sommario, iniziando dall'avventura della serie Paperino Paperotto: La biblioteca dei fantasmi di Fausto Vitaliano e Daniela Vetro.
Dagli acchiappafantasmi agli alieni
La storia inizia con i bambini della scuola di Quack Town che raccontano di quello che sognano di fare da grandi. Tra tutti c'è il sogno del giovane Allan, che vorrebbe diventare un regista. Paperino gli fornirà la prima idea: Ghostbusters. Nella storia realizzata da Vitaliano, infatti, la vecchia biblioteca di Quack Town sembra infestata dai fantasmi e Paperino, Tom e Louis si improvviseranno acchiappa-fantasmi per catturare l'intruso. L'iconografia utilizzata da Daniela Vetro e la terminologia usata dai tre paperotti è però influenzata dalla pellicola del 1984 di Ivan Reitman, che ha peraltro influenzato almeno altre due storie disneyane di produzione italiana: Paperino acchiappafantasmi (1987) di Bruno Concina e Paolo Ongaro e Paperino e Paperoga ghostbusters (1991) di Giorgio Pezzin e Silvio Camboni, che ricalca molto più fedelmente la trama del film di Reitman rispetto alla storia di Concina e Ongaro.
Dopo la partenza da Ghostbusters, la trama si volge rapidamente verso il capolavoro di Spielberg, E.T. con una spruzzata del disneyano Wall-E. Tra l'altro il capolavoro di Spielberg è stato anche parodiato, ma sulla "sponda" topolinese, in E.B. l'extraterrestre (1983) di Frank Gordon Payne e Sergio Asteriti.
Al di là della ricchezza di spunti cinematografici de La biblioteca dei fantasmi, la storia d'apertura del numero si rivela comunque divertente e poetica.

domenica 25 marzo 2018

Topolino #3252: Sezione scomparsi e altre storie

Mentre prosegue L'orizzonte degli eventi di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio (su cui spero di poter scrivere un articolo a fine serie), il resto del sommario di Topolino propone un'interessante serie di avventure più o meno riuscite su cui spicca in particolare il quarto episodio della serie Sezione scomparsi.
Le apparenze ingannano
Ideata nel 2009 da Giorgio Salati per i disegni di Francesco D'Ippolito, riprende nel 2017 con Gus, per poi bloccarsi nuovamente fino all'uscita del terzo episodio su Topolino #3244 di fine gennaio e quindi con Il troppo stroppia del numero ancora in edicola.
La struttura è abbastanza standard e riprende l'incipit del noto serial televisivo Senza traccia: nel caso della serie disneyana abbiamo la prima pagina che narra brevemente le circostanze della scomparsa su cui andranno a indagare Basettoni insieme con Manetta, Rock Sassi e Sara Fox, personaggio ideato da Salati appositamente per questa serie e visualizzato da D'Ippolito con un aspetto che ricorda molto da vicino la Patty Ballesteros di Anderville.
Fondamentalmente Sezione scomparsi è un poliziesco/procedurale fatto di raccolta di prove e testimonianze sul campo, interrogatori e quant'altro con un ritmo serrato ma non ansiogeno che nel complesso riesce a restituire le atmosfere di Senza traccia su una rivista come Topolino. Il tratto forte e marcato nelle inchiostrazioni di D'Ippolito mostra molte influenze dovute a Stefano Turconi, anche nella scelta dei personaggi di contorno in un florilegio di animali antropomorfi lì dove la maggior parte dei disegnatori disneyani tende a utilizzare per lo più i cani antropomorfi.
Salati, infine, inserisce nell'ultimo episodio, Una questione di fiducia, alcuni elementi interessanti tipici dei serial televisivi che promettono sviluppi futuri decisamente appassionanti.