Stomachion

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lunedì 31 ottobre 2022

Halloween con Topolino #3492

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E così, per sfruttare al meglio la ricorrenza di Halloween, alla fine ho deciso di uscire con la recensione topolinesca proprio il 31 ottobre. E mentre sono ancora in ritardo con il video sul manuale degli scacchi (ma spero di non tardare troppo oltre domani), immergianomi immediatamente nelle atmosfere delle storie da paura del numero (della cover story direi che ci sarà tempo di discutere nelle prossime recensioni).
La prima storia dedicata alla festa del brivido è Lo spettro dell'Agonia Bianca, storia di Marco Nucci disegnata da Giorgio Cavazzano e appartenente alla serie Lord Hatequack presenta. La storia ci mostra un punto di vista inedito del soggiorno di Paperone nel famoso fosso dell'Agonia Bianca, indubbiamente più kingiano. La porzione del terrore della storia, infatti, ricorda, anche solo vagamente, una delle scene di Pet sematary del re del terrore americano.
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domenica 16 dicembre 2018

Topolino #3290: Un insolito innocente

Il #3290 di Topolino è un numero di cui ho letto poco, appena tre storie, trascurando quella iniziale, nonostante la garanzia di una bella scrittura da parte di Federico Rossi Edrighi, ma onestamente non sono riuscito ad affrontare la lettura di una storia calcistica unita con una prima parte dedicata a uno sport che ormai ben poco mi riesce a raccontare. Così, dopo la recensione separata de La regina del fiume, proseguo con quella che considero la storia migliore del numero (anche se la lettura dello stesso è parziale):
Onesto per finta
Topolinia è colpita da un'ondata di furti ai danni dei cittadini più danarosi, ma nessuno dei ladri locali, Pietro Gambadilegno in testa, è coinvolto nell'impresa criminosa. Il buon Gamba, però, è intenzionato a porre un freno alla cosa per riportare la criminalità topolinese in prima linea e gli capita l'occasione per iniziare tale percorso di... "riabilitazione": svaligiare la casa dell'ipnotista Topperfield. Quest'ultimo, però, è pronto ad accoglierlo e, grazie alle sue capacità, lo convince di essere un cittadino modello di Topolinia.
In qualche modo la storia di Giorgio Fontana risulta scontata dal punto di vista giallistico, ma l'interesse dello scrittore non è tanto quello di scrivere un'avventura di genere, ma giocare con l'idea di un Gambadilegno improvvisamente onesto, al quale, peraltro, crede il solo Pippo. La prima parte della storia risulta così leggera e gradevole tra l'assurdo comportamento dell'ipnotizzato Gamba e la gustosa interazione di quest'ultimo con il migliore amico di Topolino. Quest'ultimo entra in scena nella seconda parte, quella che risolve la vicenda e riporta lo status quo alla normalità e che, soprattutto, conduce il lettore al cuore della storia: Gambadilegno era onesto per finta, quindi non poteva essere accettabile la sua condizione, in nome della libera scelta di ognuno.
Ad affiancare il romanziere troviamo il maestro Giorgio Cavazzano, come sempre in gran forma e che nel finale strizza un po' l'occhio al suoi stesso Topolino, quello ritratto ne La voce spezzata, la storia di quasi trent'anni fa che aveva riportato un po' di entusiasmo sul personaggio.

domenica 25 novembre 2018

Topolino #3287: La solita routine

Il numero successivo ai festeggiamenti per il 90.mo di Topolino, pur avendo nel suo sommario la terza puntata della storia celebrativa scritta da Francesco Artibani per la Egmont, perde il logo ufficiale del compleanno e torna più o meno alla solita routine, con un sommario ricco di paperi, con l'unica eccezione della saga di Artibani e di una storia dedicata a Indiana Pipps. In questo caso, però, almeno la situazione migliora rispetto al solito, visto che l'avventura ha una lunghezza comparabile con le storie principali del numero, inclusa la prima puntata di Droidi, nuova saga pikappika di Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone.
Iniziamo, però, con la storia d'apertura del numero:
Tre papere irresistibili
Limitandosi agli sceneggiatori maschili, l'autore che più di tutti, in particolare nell'universo papero, si è soffermato sulla parte femminile è indubbiamente Marco Bosco. Indubbiamente confrontando le sue storie con altre simili scritte da sceneggiatrici (la prima che mi viene in mente è Francesca Agrati) risultano abbastanza efficaci e moderne. Più o meno in punta di piedi anche Vito Stabile, seguendo come nume ispiratore Rodolfo Cimino, prova a esplorare questa parte dell'universo papero e con la storia disegnata da Daniela Vetro si concentra sul trio Paperetta Yé-Yé, Paperina e Nonna Papera.
L'idea della storia è semplice: le tre papere, ognuna "gelosa" per motivi differenti, cercano di riconquistare i favori della migliore amica, del fidanzato e del garzone di fattoria, "distratti" rispettivamente da una visita da fuori città, un nuovo lavoro (peraltro ben pagato) come autista di una star del cinema, e da una nuova vicina dalla passione culinaria. Allo scopo le tre intraprendono la ricerca della leggendaria fonte dell'irresistibilità, ma non è tanto la ricerca della fonte a interessare Stabile, quanto le sue conseguenze.
Dei tre personaggi, il migliore risulta proprio Paperetta: mentre Paperina risulta ripiegata come sempre sul solito cliché della donna che vuole che il suo fidanzato abbia solo occhi per lei, anche a scapito del lavoro (cosa che Paperina ha effettivamente fatto in varie occasioni, prima fra tutte la barksiana Paperino estetista travolgente), Nonna Papera si mostra incredibilmente poco saggia e credulona laddove in altre occasioni, anche (e soprattutto) in storie ciminiane, si è mostrata un "porto sicuro" dove ottenere consigli. Il personaggio di Elvira Coot ha, in effetti, grandi potenzialità, ma è un vero peccato che al momento al di fuori di Bosco siano state rare le occasioni per avere un approfondimento che raggiungesse il livello di Nonna Papera Story, peraltro non accreditata ad alcun sceneggiatore specifico.
A questo c'è da aggiungere anche una Daniela Vetro non efficace come in altre occasioni: in particolare i personaggi sembrano, in molte occasioni, disegnati di fretta e con poca cura. Per rendersene conto basta confrontare la copertina con la vignetta a essa ispirata.
Nel complesso una storia leggera, tutto sommato non brutta, ma che forse non meritava l'apertura del numero.

sabato 16 giugno 2018

Topolino #3264: Storie di calcio e altri sport

Topolino #3264 è un numero nel complesso piuttosto debole come storie, ma con un messaggio forte che attraversa le prime 80 pagine: lo sport unisce. Tutto inizia si dalla copertina di Alessandro Perina dedicata ai Giochi senza barriere che si sono svolti a Roma il 14 giugno con la grandissima Bebe Vio, paperizzata nella copertina del numero, circondata da SuperPippo, Paperinika e Paperinik e quindi eletta, nell'articolo interno di Francesca Agrati a supereroina vera dei nostri tempi.
Perina, però, è anche il protagonista, ai disegni, della storia d'apertura, dedicata inevitabilmente ai mondiali di calcio, che sono iniziati anch'essi il 14 giugno.
Anche gli stregoni amano il calcio
La prima puntata de La coppa del Mondor, Fischio d'inizio, saga di Bruno Enna con il già citato Perina ai disegni, inizia con un flashback su un campo da calcio dove un piccolo pellicano (o così sembra) vestito di stracci viene allenato di fronte a una porta da un vecchio con la barba lunga di cui non vediamo il volto. Subito dopo il cambio di scena: eccoci a Quacktown per la partita paperi contro ammogliati, dove gli sposati della cittadina della campagna paperopolese si scontrano contro i parenti e gli amici di Elvira Coot, meglio nota come Nonna Papera. Questa diventa l'occasione migliore per Amelia per attaccare il deposito incustodito e arraffare finalmente la Numero Uno.
La scena dell'assalto è ottimamente gestita dalla coppia di autori: da un lato le didascalie con la radiocronaca di Paperina della partita, dall'altro Amelia che affronta il deposito, senza però aver fatto i conti con i dispositivi antistrega installati all'interno. A conclusione dell'ennesima sconfitta della strega napoletana, ecco due delle pagine più inquietanti di sempre e non solo del Topolino recente: evidentemente ispirati da Il corvo di Alfred Hitchcock, ecco Amelia circondata da uno stormo di questi grandi e intelligenti uccelli che trasportano magicamente la strega a Napoli e le consegnano una convocazione da parte dell'arcimago Mordor, che si rivelerà personaggio dai grandissimi poteri e dall'altrettanto grande passione per il calcio.
Le premesse sono indubbiamente interessanti: la sfida per Amelia sarà quella di allenare la squadra dei paperi e sconfiggere la squadra di Mondor, costituita da campioni del presente e del passato. In palio i suoi stessi poteri.
In particolare a emergere nella storia, oltre alle scene già citate, c'è lo stesso Mondor, ottimamente disegnato da Perina con vestiti ricchi e vaporosi e un piglio oscuro e inquietante. Questo nuovo personaggio, però, promette di essere molto più profondo e ricco di sfaccettature di quanto mostrato in questa prima puntata, aumentando decisamente le aspettative per il suo seguito.

domenica 20 settembre 2015

Topolino #3121: Una divisa per Topolino

Recensione di #Topolino 3121 con storie, tra gli altri, di @jacopocirillo e @giorgiosalati
Con un po' di ritardo rispetto al solito, ecco con l'usuale (da un mese a questa parte) recensione dell'ultimo numero di Topolino, il #3121 in questo caso. Il ritardo è essenzialmente dovuto alla giornata di ieri, impegnativa, con in particolare l'incontro con Don Rosa al Museo WOW. Il cartoonist del Kentucky era in collegamento via Skype da casa sua in compagnia con Dan Shane che ha collaborato con lui per la storia Bassotti contro deposito realizzando i progetti pubblicati all'interno delle pagine di quella divertente avventura.
Visto che non so se scriverò un resoconto di quell'incontro, semplicemente vi anticipoi che Luca Boschi sta lavorando per proporre la ristampa di alcune storie di Don Rosa nel 2016 in Italia (molto probabilmente sarà una nuova edizione della Saga, e questo, evidentemente, per via delle particolarità del mercato italiano, dove gli editori sembrerebbero allergici alle cronologiche fatte bene...).
Detto ciò, passiamo alla recensione dell'ultimo numero di Topolino, che in questa versione estesa potrete confrontare con la già pubblicata brevisione:
Come intuibile dalla copertina di Carlo Limido (magari c'è un riferimento alla pur breve carriera da portiere di Paperino in Paperino ai mondiali di calcio di Romano Scarpa!) la prima storia è a tema calcistico. Scritta da Marco Bosco e disegnata dallo stesso Limido, presenta un Paperino e un Archimede particolarmente intraprendenti nel proporre a Paperone una sorta di campionato virtuale simulato al computer composto dalle grandi squadre del passato e da trasmettere sull'apposito canale tematico di PdP. In un crescendo di aggiunte di contorno alle partite che portano, all'inizio, a una passione sempre maggiore da parte degli appassionati, il giocattolo si rompe, fino alla soluzione finale che salva i nostri due eroi dall'ennesimo mezzo fallimento.
Una storia divertente e come al solito ben scritta da Bosco, dai tipici riferimenti europei assolutamente assenti su suolo statunitense (ma è una più che comprensibile concessione, visto l'inizio recente del camionato di calcio) e ben disegnata da Limido, che conferma la bontà del tratto dinamico già espressa nel numero precedente.