Stomachion

mercoledì 30 ottobre 2019

I rompicapi di Alice: Un doppio acrostico quasi folle

Tutti conosciamo i cruciverba, anche detti parole crociate o incrociate. E' un rompicapo che si sviluppa su una griglia quadrata o rettangolare costituita da caselle bianche e nere. Nelle caselle bianche vanno inserite delle lettere in base a delle definizioni che sono legate a serie di celle orizzontali o verticali opportunamente numerate.
Alcuni rompicapi del genere vennero pubblicati tra il 1793 e il 1795 su The Stockton Bee, ma il primo esplicito riferimento a un "corss word puzzle" risale al 1862 su Our Young Folks, mensile statunitense per bambini e ragazzi. Altri rompicapi di questo genere, come il double diamond puzzle, comparvero sul St. Nicholas magazine, sempre statunitense, a partire dal 1873. Tra i primi cruciverba ci sono anche quelli ideati da Giuseppe Airoldi per Il Secolo Illustrato della Domenica a partire dal 14 settembre del 1890 con il titolo di Per passare il tempo. Quelli di Airoldi si sviluppanavono su una griglia 4x4 senza quadrati neri e con domande sia orizzontali sia verticali.
Il primo cruciverba con le caratteristiche più simili a quelle del cruciverba moderno venne, però, pubblicato il 21 dicembre del 1913 su New York World, ideato dal giornalista di Liverpool Arthur Wynne. Il cruciverba, però, è di fatto l'evoluzione di un altro rompicapo antecedente, il doppio acrostico.
Giocare con le parole
Prima di addentrarci nei misteri del doppio acrostico, vediamo velocemente cosa è un acrostico. Questi non è altro che un componimento poetico in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali compongono una parola o una frase di senso compiuto. Gli esempi più antichi a nostra disposizione sono contenuti nella Bibbia (ad esempio nei Salmi o nei Proverbi). Forse uno degli esempi più noti è la poesia An acrostic di Edgar Allan Poe.
Elizabeth it is in vain you say
"Love not"—thou sayest it in so sweet a way:
In vain those words from thee or L.E.L.
Zantippe's talents had enforced so well:
Ah! if that language from thy heart arise,
Breath it less gently forth—and veil thine eyes.
Endymion, recollect, when Luna tried
To cure his love—was cured of all beside—
His follie—pride—and passion—for he died.
L'acrostico, però, può essere ulteriormente complicato con un acrostico doppio, triplo, multiplo, in cui le lettere o le sillabe o le parole da scovare in ogni verso possono essere anche alla fine o nel mezzo.
Secondo quanto riportato da Henry Ernest Dudeney in The world's best word puzzles, librettino di rompicapi del 1925, l'invenzione del doppio acrostico è da attribuirsi alla regina Vittoria. Questo primo acrostico venne effettivamente ritrovato in Victorian enigmans, poderoso testo di rompicapi del 1861 realizzato da Carlotte Eliza Capel. L'autrice, oltre a pubblicare il doppio acrostico, conferò che tale rompicapo era una variazione su un doppio acrostico che la regina Vittoria stava scrivendo per i suoi figli e che le era stato consegnato cinque anni prima da un amico presso il castello dei Windsor(1, 2).
In questo caso la soluzione è data da due parole: la prima composta dalle prime lettere delle risposte a ciascuna delle 9 domande, e la seconda parola dalle ultime lettere, messe però in ordine contrario: Newcastle e Coal mines.
Tra i migliori acrostici doppi dell'era vittoriana ci sono quelli realizzati da Tom Hood(2) e la loro struttura è fondamentalmente questa: nella prima stanza si forniscono delle indicazioni sulla chiave, nelle stanze successive si danno gli indizi per determinare le parole da cui ricavare la soluzione dell'acrostico. E fondamentalmente è questa la struttura dei doppi acrostici di Lewis Carroll, in particolare di quello che viene considerato il suo migliore rompicapo di questo genere.
Senza soluzione, o quasi
Il doppio acrostico cui mi riferisco è quello più sotto, pubblicato nella raccolta di poesie Phantasmagoria nel 1869 e composto il 25 giugno di quell'anno(1), non venne mai fornito di soluzione, né all'interno del libro né in alcuna altra rubrica tenuta da Carroll nelle riviste con le quali collaborava.
Una soluzione, che era evidentemente errata, venne pubblicata su The collected verse of Lewis Carroll, edita nel 1932 da Mcmillan a cura di un ignoto redattore, che non fornì le necessarie spiegazioni. D'altra parte alcuni anni prima, nel 1915, The Strand Magazine pubblicò la soluzione esatta in un articolo di H. Cuthbert Scott: Quasi-insanity commemoration(1).
Ci sono alcune incertezze sulle soluzioni delle stanze 4 e soprattutto 9. In particolare Martin Gardner propose ai lettori di cercare queste soluzioni(2): gli giunsero diverse proposte, come ad esempio AbracadabrA di D,itri Borgmann, mentre lo stesso Gardner propose AurorA(3), in luogo di ArenA di Scott. Sulla quarta stanza, invece, lo stesso Bergmann suggeriva ScriM in luogo dello StreaM di Scott, mentre altri SwarM, StoicisM, SchisM(1).
Il doppio acrostico di Carroll




  1. John Fisher (2009). Il libro dei rompicapi di Alice di Lewis Carroll, a cura di. Costa & Nolan 
  2. Gardner, M. (1967). Double acrostics, stylized Victorian ancestors of today's crossword puzzle. Scientific American, 217(3), 268-282. doi:10.1038/scientificamerican0967-268 (jstor
  3. Gardner, M. (1967). Problem that are built on the knoght's move in chess. Scientific American, 217(4), 128-133. doi:10.1038/scientificamerican1067-128 (jstor

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