Mi espongo: una storia così coraggiosa come
Gli evaporati di
Bruno Enna e
Davide Cesarello non la si leggeva dai tempi dell'arivo di Moldrok. E per capire il livello di coraggio della storia, basti pensare all'arrivo della nebbia a Topolinia nel primo dei
flashback che incontriamo nel corso della lettura, quando di fronte a Topolino scompare una donna, assorbita dalla nebbia gialla giunta in città, che ha perso il fidanzato, probabilmente nello stesso modo. E dopo la scomparsa delle vittime di Moldrok, di fatto un vero e proprio
serial killer, ecco un altro momento che in qualche modo sfiora il tema della morte. Ci vuole un bel coraggio per proporlo e altrettanta bravura per riuscire a renderlo in maniera così efficace senza essere eccessivamente espliciti.
Il soggetto di base, ad ogni modo, Topolinia che viene assediata dalla nebbia, è fondamentalmente ispirato a
La nebbia di
Stephen King, romanzo breve o racconto lungo che dir si voglia, che hanno anche cercato di trasformare, senza successo a quanto pare, in un
serial televisivo (per ora ho visto solo questo e non sono ancora riuscito a recuperare la raccolta in cui è stata stampata
La nebbia). L'idea
kingiana, però, presta a Enna il semplice evento apocalittico che cambia completamente la vita a Topolinia, questo perché
Gli evaporati si presenta essenzialmente come una storia post-apocalittica narrata con uno stile alla
Lost e in un'ambientazione alla
Mad Max, o per restare in campo letterario, mi ricorda non poco
Morte dell'erba in cui veniva inscenata una specie di lotta tra campagna e città, più o meno come avviene ne
La città delle nebbie, primo dei cinque episodi della saga. Non è l'unico esempio letterario che probabilmente potrei fare, ma è sicuramente il primo che mi è venuto in mente.
Per farla breve: un ottimo esordio per una storia che promette scintille! E personalmente spero che questa sia solo la prima stagione!