Il quarto episodio di Minaccia dallo spazio di Francesco Vacca e Casty mette in scena un confronto, almeno per me abbastanza prevedibile, tra la Terra, rappresentata da Topolino e Atomino Bip Bip, e il pianeta ramingo, che scopriamo i suoi abitanti chiamano Adilos. In effetti due settimane fa mistavo facendo scappare proprio l'ipotesi che il pianeta ramingo si sarebbe rivelato abitato, alla fine limitandomi semplicemente a ricordare come, secondo gli astronomi, con le opportune condizioni, un pianeta allontanato dalla sua stella d'origine avrebbe potuto sostenere la vita sulla sua superficie per un periodo relativamente lungo.
Il confronto su Adilos, ad ogni modo, è proprio la parte più interessante della storia, ed è inevitabile non leggerci un riflesso della politica del nostro pianeta, in particolare quella degli ultimi anni, basata su slogan contro coloro che in qualche modo vengono ritenuti, a torto o a ragione, come delle minacce. Ovviamente l'episodio è un esplicito invito al lettore alla collaborazione come soluzione per riuscire a risolvere i problemi comuni.
Altro elemento interessante è, poi, il confronto tra Paperinik e Macchia Nera nella sua versione Darkenblot negli angusti spazi della PdPioneer. Lo scontro, da quel che appare in una particolare vignetta, che vi mostro nel video sottostante, sembra che proseguirà nel corso del gran finale della prossima settimana a bordo del planetoide di Cuordipietra.
In ogni caso un altro bell'episodio, forse il più castyano di tutta la saga: con questo non dico che Casty sia intervenuto nella sceneggiatura, ma semplicemente confermo un parere che in qualche modo avevo già da diverso tempo. Ovvero che Francesco Vacca è, per impostazione e stile narrativo, il primo sceneggiatore che definisco castyano!
Il resto del sommario è completato da una storia quasi muta di Enrico Faccini, un tie-in a Minaccia dallo spazio di cui mi occuperò domani su YouTube, e da un doppio episodio delle Cronache degli antichi regni, la saga ideata da Alessandro Sisti e che si rivela sempre meno fantasy (d'altra parte la magia è completamente assente) e sempre più fantascientifica. In questo caso con La fortezza del gelo l'esperto sceneggiatore porta i nostri eroi nelle zone glaciali del pianeta dove è ambientata la saga, alla scoperta di una misteriosa base degli antichi.
La storia, molto ben disegnata da Mario Ferracina, ha un bel ritmo, molto vicino a quello di un corto animato, e propone nel finale anche un urside che ricorda molto il buon Baloo. Considerando che tra i coprotagonisti della storia ci sono quelli che sembrano dei primati dalla verve molto simile a quella della corte di Re Luigi ne Il libro della giungla, la sua presenza alla fine è più che indicata!
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