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Il soggetto di base, ad ogni modo, Topolinia che viene assediata dalla nebbia, è fondamentalmente ispirato a La nebbia di Stephen King, romanzo breve o racconto lungo che dir si voglia, che hanno anche cercato di trasformare, senza successo a quanto pare, in un serial televisivo (per ora ho visto solo questo e non sono ancora riuscito a recuperare la raccolta in cui è stata stampata La nebbia). L'idea kingiana, però, presta a Enna il semplice evento apocalittico che cambia completamente la vita a Topolinia, questo perché Gli evaporati si presenta essenzialmente come una storia post-apocalittica narrata con uno stile alla Lost e in un'ambientazione alla Mad Max, o per restare in campo letterario, mi ricorda non poco Morte dell'erba in cui veniva inscenata una specie di lotta tra campagna e città, più o meno come avviene ne La città delle nebbie, primo dei cinque episodi della saga. Non è l'unico esempio letterario che probabilmente potrei fare, ma è sicuramente il primo che mi è venuto in mente.
Per farla breve: un ottimo esordio per una storia che promette scintille! E personalmente spero che questa sia solo la prima stagione!
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mi sta coinvolgendo sempre meno, troppo leggera e brillante sia nella costruzione delle situazioni sia nella caratterizzazione dei personaggi.
Molto più interessante è, invece, Il potere della teca di Vito Stabile e Marco e Stefano Rota, una storia che parte da uno spunto piiuttosto originale: Amelia, invece di impossessarsi della Numero Uno, punta l'attenzione sulla teca che la contiene. Il risultato è una storia divertente con il classico inseguimento paperoniano che, questa volta, vede in Battista l'accompagnatore.
Ultima menzione per L'automa auto-apprendente di Giovanni Di Gregorio e Federica Butticè. Con questa breve storia di dieci pagine, lo sceneggiatore ci riporta nel magico mondo degli scacchi grazie a una particolare mano robotica ideata da Archimede in grado di giocare a scacchi. Poiché alla storia ho dedicato il video della serie Disney Comics&Science, lascio qui un unico appunto. A un certo punto nella sfida finale l'avversario della mano robotica si stupisce della mossa della mano che lascia la regina scoperta. La cosa, però, non solo non è così stupefacente, visto che in alcune aperture è effettivamente previsto che le rispettive regine si ritrovino in presa una di fronte all'altra. A quel punto la decisione sull'eventuale cambio di regine spetta a chi ha il turno della mossa. E non sempre è una scelta facile da fare.
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