Stomachion

giovedì 9 marzo 2023

Rompicapi di Alice: Ops...

L'ops del titolo è riferito al fatto che, per giocare a scacchi, ho completamente dimenticato di scrivere e pubblicare un in qualche modo breve articoletto sulla passione di Lewis Carroll per l'astronomia. Passione che inizia sin da piccolo come evidenziato dai versi che compongono questa Poesia utile e istruttiva:
Se avessi una pistola da impugnare
e verso il sole sparare,
garantisco che il bersaglio sarebbe colpito,
ma non prima che qualche anno sia passato.
Ma se quel proiettile mutasse la sua forza, e verso i pianeti prendere la corsa, non raggiungerebbe mai la stella più vicina, perché sarebbe molto lontana.
Aveva appena 13 anni il futuro scrittore di Alice nel paese delle meraviglie, ma evidentemente aveva già ben in mente l'idea delle grandi distanze esistenti tra le stelle, mentre era in qualche modo molto più avvicinabile il nostro Sole. Se poi consideriamo che Dalla Terra alla Luna di Jules Verne è datato 1865, ovvero 20 anni dopo la scrittura dei versi di cui sopra, non possiamo non dare merito al pensiero scientifico appena abbozzato dietro i versi stessi. Certo c'era da raffinare un po' il concetto di velocità di fuga (della questione, in effetti, ho scritto in maniera un po' più approfondita in un precedente Rompicapo), visto che difficilmente con una pistola si potrebbe colpire il Sole.
Se poi l'astronomia si unisce alla matematica, ecco arrivare un gustoso pezzo, a suo modo anche romantico, tratto dall'introduzione di The dynamics of a parti-cle nella traduzione di Emanuela Turchetti:
Era una bella serata d'autunno e gli effetti gloriosi dell'aberrazione cromatica cominciavano a manifestarsi nell'atmosfera mentre la terra ruotando si allontanava dal grande astro occidentale, quando si sarebbero potute osservare due rette proseguire il loro stanco cammino su una superficie piana. La più anziana delle due, grazie a un prolungato esercizio, aveva acquistato l'arte, così penosa per i giovani e impulsivi loci, di giacere perfettamente tra i suoi punti estremi; la più giovane, però, nel suo ardore di fanciulla, moriva dalla voglia di divergere e diventare un'iperbole o una qualche romantica e illimitata curva del genere. Avevano vissuto e avevano amato: il fato e la superficie intercorrente le avevano sino ad allora tenute separate, ma ciò non sarebbe durato ancora per molto: una retta le aveva intersecate, rendendo i due angoli interni insieme inferiori a due angoli retti. Fu un momento che non avrebbero mai dimenticato, e mentre proseguivano il loro viaggio, un sussurro vibrò lungo la superficie su onde sonore isocrone Sì! Ci incontreremo infine, se continueremo a essre generate!
Un passo, questo, che in qualche modo sembra ispirato da Flatlandia di Edwin Abbott, che però sarebbe stato pubblicato nel 1884, ovvero diciannove anni dopo The dynamics of a parti-cle. E in qualche modo ne è anche superiore, se consideriamo la quantità di concetti di geometria euclidea presenti nel passaggio appena citato, in cui peraltro ho presentato una piccola variazione rispetto alla traduzione della Turchetti, visto che ho mantenuti il termine loci, plurale di locus, termine latino utilizzato anche in inglese per indicare un luogo di punti geometrico, come una retta. Nel finale, poi, c'è un'ambigua strizzatina d'occhio alle geometrie non euclidee: nella vulgata euclidea classica, infatti, due rette parallele non si incontrano mai se non all'infinito, mentre su una superficie curva, come quella della Terra, due rette parallele possono tranquillamente incontrarsi in due punti. D'altra parte Carroll non specifica se la superficie piana su cui stanno correndo le rette si trova sospesa da qualche parte nell'atmosfera o se si trova sulla superficie della Terra: due situazioni che possono essere geometricamente differenti.
Un'ultima questione astronomica che interessò Carroll fu Qual è il punto più alto sulla luna visibile a un osservatore sulla terra?
La domanda, scovata tra gli appunti di Carroll dal matematico Warren Weaver, è ambiguamente o squisitamente carrolliana, visto che per poter rispondere andrebbe anche definito prima quale sia il punto più alto della Luna, se uno dei suoi monti oppure uno dei punti che costituiscono il bordo della Luna stessa. E in quest'ultimo caso la risposta potrebbe anche non essere univoca per diversi osservatori terrestri!

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