

Altrettanto semplice e spiazzante è, invece, la spiegazione fornita da Nino Russo ne Il mistero dei disegni di Nazca, storia disegnata da Carlo Limido. Anche in questo caso l'investigazione è realizzata grazie alla macchina del tempo, e anche in questa occasione Topolino e Pippo giocano un ruolo ispiratore. I Nazca, infatti, sono descritti come un popolo annoiato e alla ricerca di continue novità. I due viaggiatori nel tempo propongono vari sport e giochi, ma alla fine ciò che conquista i Nazca è il gioco delle biglie. E gli 800 e più disegni nel deserto di Nazca altro non sono che altrettante piste da biglie!
Ciò che, però, rende interessante in particolare questa seconda storia è il prologo scientifico al viaggio nel tempo vero e proprio. Durante la conferenza del dottor Longbeard ci si chiede quale sia il significato dei disegni, e tra il conferenziere e Zapotec, presente tra il pubblico e che inevitabilmente battibecca con il collega, vengono riassunte da Russo alcune delle principali motivazioni dietri i disegni, come figure rituali o segni astronomici.

L'idea che i disegni di Nazca siano in qualche modo legati agli alieni la possiamo considerare come una reinterpretazione in termini fantascientifici della teoria del ritorno del dio Viracocha sviluppata indipendentemente dallo zoologo Tony Morrison e dalla storica peruviana Maria Rostworowski de Diez Canseco. I due studiosi, però, divergono un po' nei dettagli. Secondo Morrison erano segnali per il dio per indicargli dove tornare. Secondo la Rostworowski, invece, ogni disegno rappresentava il simbolo di un diverso clan e quindi erano segni di identificazione per il dio. Pezzin, in qualche modo, sposa l'idea di Morrison, visto che a un certo punto Top de Tops usa i disegni di Nazca come una specie di piste d'atterraggio.
Tra l'altro il tema degli alieni, che era già stato usato in un altro diario, La rivincita degli Highlander, viene trattato dallo sceneggiatore in termini positivi rispetto alla storia citata poco fa, mentre gli avversari di de Tops e compagni sono rappresentati da una banda organizzata di criminali interessati al potere che potrebbero acquisire grazie al contatto con gli extraterrestri. In questo senso risulta un po' deludente per un vecchio lettore della serie la scelta di puntare su una banda più o meno anonima, per quanto organizzata, visto che personalmente mi aspettavo un qualche riferimento a Lo scudo di Thor. Piacevole, invece, la piacevole soropresa di avere tra i comprimari una scienziata.

Altro problema dibattuto è dovuto alle grandi dimensioni dei disegni, che risultano molto ben proporzionati, mentre le deviazioni tra le linee parallele risultano pochissime. Questo suggerisce una grande conoscenza geometrica da parte dei Nazca, che molto probabilmente partirono da disegni in scala ridotta che poi vennero ingranditi grazie a un reticolato di corde. Questa tesi è avvalorata dai ritrovamenti archeologici di Markus Reindel e Johnny Isla, secondo cui i disegni stessi sono legati a un qualche culto dell'acqua.
Il valore dell'amicizia

Completano il sommario la divertente La superveloce Ducklink di >Pier Giuseppe Giunta e Francesco Guerrini, dove Filo e Brigitta si buttano nel business della consegna veloce dei dati digitali in un modo un po' inconsueto; e La rapina ippica, una vera e propria commedia criminale realizzata da Francesco Vacca e Graziano Barbaro. Nel complesso una chiusura con due storie dinamiche e divertenti.
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