A partire dal 2016 l'editore francese Glenat ha iniziato a produrre una serie di cartonati d'autore con i personaggi disneyani. I primi volumi sono arrivati in Italia grazie alla Giunti, che evidentemente non ha trovato mercato per queste proposte lasciandole successivamente alla Panini.
I volumi della Panini si stanno susseguendo con una certa regolarità e, prima o poi, ve ne scriverò le recensioni (fino a ora ne ho letti due di quelli editi dall'editore modenese), per cui, in attesa di recuperare quelle recensioni, inizio a recuperare quelle scritte ma fino a ora non pubblicate dedicate ai volumi della Giunti. Iniziamo con Mickey's craziest adventures di Lewis Trondheim e Nicolas Keramidas.
L'albo gioca con il presunto ritrovamento di una serie di inesistenti comic book statunitensi al cui interno sono presenti le puntate delle Mickey's craziest adventures, pubblicate una pagina a numero sull'introvabile e incompleta Mickey's Quest.
Per rinforzare questa finzione i due autori decidono di saltare, apparentemente a caso, alcune delle puntate, così che la numerazione passa dalla puntata 2, quella con cui inizia la vicenda, alla 4, mentre altre vengono proposte con una certa continuità, come le puntate 21 e 22.
Altro dettaglio che rende verosimile la storia di contorno è la colorazione delle pagine, opportunamente ingiallita o con macchie di umidità, mentre una sembra la scannerizzazione di una pagina parzialmente strappata. All'atmosfera un po' retrò contribuiscono anche i disegni di Keramidas, che in alcune pagine danno la sensazione di essere meno definiti, proprio come le illustrazioni di un fumetto mal conservato.
Ad ogni modo è evidente come l'ispirazione per queste folli avventure di Topolino in compagnia di Paperino all'inseguimento di Gambadilegno e Bassotti che hanno svuotato il deposito di Paperone è data dalle tavole domenicali che spesso venivano ristampate sulle pagine dei comic book classici. La scansione della trama, estremamente diluita, e la gestione della singola pagina, strutturata intorno a una gag di volta in volta differente, ripropone proprio la struttura delle storie a continuazione che uscivano nei supplementi domenicali dei quotidiani d'oltreoceano. La stessa storia, che riproduce persino la struttura dispersiva di queste continuity settimanali, è secondaria rispetto all'effetto comico cercato da Trondheim alla fine di ciascuna pagina e che spesso strappa una risata convinta al lettore. Esemplare, in questo senso, è la pagina in cui Topolino e Paperino finalmente ritrovano i fuggischi, che vengono catturati nello spazio di poche vignette da un Topolino particolarmente arrabbiato.
Alla storia, che risente molto delle influenze di un autore come Francois Corteggiani, sono complementari i disegni di Keramidas, esperto animatore che trasferisce sulla pagina il tratto della scuola disneyana.
La scena qui sopra è tratta da una sequenza di due pagine in cui Paperino e Topolino si ritrovano miniaturizzati tra le assi del laboratorio di Archimede e mi ha fatto ricordare che lessi il volume più o meno nello stesso periodo in cui lessi Tre millimetri al giorno, giusto per darvi un'idea del tempo che mi sono tenuto questa recensione nel cassetto...
Detto ciò, non mi resta che darvi appuntamento alla prossima recensione del Topo francese!
Nessun commento:
Posta un commento