La storia racconta dell'incontro di un Clark Kent giovane studente universitario con Lori, anch'essa studentessa, ma costretta su una sedia a rotelle. Il suo amore, per altro ricambiato, era però contrasraro da alcune limitazioni che all'inizio erano ben chiare alla sola Lori ed erano indipendenti dal suo handicap: Lori era un'atlantidea.
Come molti personaggi minori della silver age, sia presenti in storie ufficiali sia in storie immaginarie (quelli che in DC Comics vengono oggi chiamati elseworlds), Lori non fece altre apparizioni fino al 1987 quando John Byrne riprese il personaggio sul 12.mo numero del suo Superman. La storia era stata ideata da Byrne per rendere omaggio proprio a Boring, morto nel febbraio di quello stesso anno, e raccontava, attualizzandola ai tempi moderni (potremmo considerarla ambientata giusto agli inizi degli anni Ottanta) tutta la storia di Lori e Clark/Superman. Byrne, però, oltre a rendere omaggio a Boring ribadisce anche un concetto: è Lois Lane la donna destinata a Superman.
Primo contatto
Il resto del volumetto Panini Comics vede un nuovo primo contatto con il personaggio di Superman, dopo quello del volume precendente con Ron Frenz. Sto parlando dell'autore noto soprattutto come colui che uccise superman, ovvero Dan Jurgens, che dopo Byrne è probabilmente il più importante per il Superman post-Crisis.Jurgens è presente con due storie, la prima, quella d'apertura, tratta dall'annual di Adventures of Superman, scritta da Jim Starlin e co-disegnata insieme con Steve Montano mette Superman di fronte all'attacco di un alieno agli abitanti della classica cittadina di periferia statunitense. Per certi versi Super 8 di J. J. Abrams ha una trama molto simile, ma l'alieno presente ne L'unione è molto più letale e alla fine pone il supereroe di fronte a un dilemma etico e morale non indifferente e che ancora oggi attraversa le discussioni politiche della nostra società: l'eutanasia. L'altro contatto di Jurgens con Superman si sviluppa come team-up tra l'azzurrone e Booster Gold, personaggio ideato proprio da Jurgens.
Il confronto si sviluppa su due albi, Action Comics #594, che con Byrne è diventato proprio l'albo dei team-up, e Booster Gold #23.
La storia parte su Action Comics con la campagna di un finto Booster Gold contro Superman. L'obiettivo è quello di soppiantare il kryptoniano come supereroe della città. Ovviamente la scoperta del doppio avviene alla fine dell'albo e solo il suo seguito sulle pagine di Booster Gold permette di scoprire il vero mandante dietro tutta la faccenda.
Esatto! Lex Luthor! L'obiettivo era mettere in difficoltà Superman e soprattutto Michael Carter, ovvero l'uomo sotto la maschera di Booster Gold. Proveniente dal futuro, è un supereroe che opera dietro compenso, oltre a essere un avversario dal punto di vista economico di Luthor. In tutto questo non deve passare in sottotraccia ciò che ha dato il via alla storia, ovvero l'attacco di Superman al Qurac raccontato in uno dei primi numeri dell'Adventures di Wolfman e Ordway. Oltre a prensentare un riferimento che lega il lavoro di Byrne a quello di Wolfman, altrimenti spesso slegati uno dall'altro, propone al lettore un nuovo spunto di riflessione sulla politica estera attraverso la lente supereroica. Ultime considerazioni su Jurgens, che in Booster Gold è inchiostrato da Roy Richardson. Il tratto non è ancora quello che gli vedremo sfoggiare nel corso degli anni Novanta, ma già la composizione della pagina e l'eleganza delle figure sono quelle che caratterizzeranno la carriera del fumettista. C'è però da dire che sia Montano, che è accreditato come co-disegnatore, sia Richardson, che lo ha semplicemente inchiostrato, hanno avuto una certa influenza sul tratto di Jurgens, soprattutto perché quel Jurgens lì di cui scrivevo poc'anzi lo si intravede molto bene nella copertina di Booster Gold #23.
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