Stomachion

sabato 11 dicembre 2021

Superman: tempo di Annual

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Per l'albo che ristampa il Superman di John Byrne è giunto il tempo di affrontare gli Annual, gli albi speciali annuali delle testate supereroistiche. In particolare sull'11.mo volumetto della ristampa Panini Comics propone gli annual di Action Comics e Superman. Ad affiancare l'autore canadese troviamo ai disegni rispettivamente Arthur Adams e Ron Frenz. Entrambi sono sostanzialmente all'inizio della loro carriera: il primo mostra un tratto relativamente influenzato dalla nuova linea introdotta da Todd McFarlane, con un tratto rotondo che da un lato è particolarmente efficace nella rappresentazione delle figure femminili e delle atmosfere horror dell'episodio.
Frenz, invece, che collabora anche alla storia, ha un tratto ancora un po' distante da quello che gli avremmo visto sfoggiare negli anni Novanta. Sono, comunque, evidenti le due principali fonti ispirative del disegnatore, Wal Simonsons e Jack Kirby.
Anche le due storie, come i due autori, sono quanto di più diverso possiamo trovare. L'annual di Action Comics, proseguendo lo stile team-up della testata, propone l'accoppiata Superman-Batman che deve affrontare una vampira bella e affascinante. Tra l'altro la cosa è pure annunciata nella copertina dell'albo (e poco può farci Panini, visto che è così già con l'annual originale), svelando così il gioco di Byrne nella prima parte della storia in cui cerca di mantenere l'equivoco intorno alla vera natura della ragazza, soprannominata Zanzara. Come notato da Giorgio Lavagna nei redazionali, l'episodio è costruito come un omaggio (a voler essere buoni come Lavagna) a Swamp Thing #40 di Alan Moore, Stephen Bissette e John Totleben. Non mi spingo a fare un confronto tra le due storie (non voglio così male a Byrne, e poi la storia è decisamente molto godibile), ma c'è una frase di Lavagna che mi ha un po' stupito:
(...) Byrne si è, quindi, limitato a restare in superficie, "contentandosi" di cucinare la sua versione di un eccellente racconto dell'orrore moderno in puro stile Stephen King.
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La cosa che mi ha stupito è che, nonostante abbia letto ancora molto poco di King, mi sembra che buona parte del suo successo sia dovuto proprio al fatto che lo scrittore abbia ribaltato il genere inserendo tematiche molto più profonde e intimiste (in alcuni casi anche mooriane) di un semplicemente eccellente racconto dell'orrore moderno.
Di tutt'altro tenore è, invece, Lacrime per Titano, storia questa sì decisamente moderna che ripropone in chiave fantascientifica/supereroistica il tema degli esperimenti sugli animali. Protagonista è, infatti, uno scimpanzé, il Titano del titolo, su cui vengono condotti degli esperimenti scientifici piuttosto dolorosi. A causa di un problema imprevedibile causato da un attacco criminale giusto nella stada dove sorgono i laboratori, Titano fugge e, animato da una rabbia profonda per via del dolore infertogli dagli esperimenti, inizia a devastare la città.
Significativa la conclusione della storia, raccontata dalle parole di un articolo di Lois Lane:
Quel giorno a Metropolis c'era un mostro. Un mostro orrendo e furioso, portatore di morte e distruzione. Ma non aveva il volto dello scimpanzé che mi è morto tra le braccia. Aveva il volto che porta da secoli, da quando Caino uccise Abele. Il volto di una bestia avida ed egoista. Una bestia senza eguali nel regno animale.
Una bestia chiamata uomo.(1)
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In apertura di volumetto, però, troviamo Adventures #435 dove Marv Wolfman e Jerry Ordway chiudono i conti con il Cerchio, la misteriosa congrega di esseri mutati che ha tormentato Superman in alcune delle storie della testata.
L'episodio si gioca quasi completamente sul piano mentale e affronta da un punto di vista diverso l'idea di Superman come minaccia, come essere non accettato sulla Terra.
Interessanti le prime cinque pagine: la storia si apre con Clark Kent che prova a guidare una indy car, con risultati non esattamente ottimi (in quel momento viene mentalmente attaccato dal Cerchio). La scena, però, ha il pregio di mostrare come il rapporto con Cat Grant si stia cementando sempre di più, andando forse in controtendenza con quanto vorrebbe Byrne.
  1. Traduzione di Francesco Vanagolli ↩︎

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