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La parte più propriamente horror, però, risulta sostanzialmente contenuta per buona parte del film, diretto a Peter Thorwarth e co-scritto con Stefan Holtz, per poi virare nella parte finale nello splatter quando la situazione sfugge di mano a Nadja.
Quest'ultima viene tratteggiata come un personaggio malinconico e tormentato dai ricordi, che non vengono alleviati nemmeno dalla speranza di una cura alla sua condizione. D'altra parte ha dovuto crescere un figlio cercando ogni giorno di tenere sotto controllo il più possibile la sua natura di vampiro.
Nel complesso un film coinvolgente, che non si lascia travolgere dal ritmo della trama action e che trova spazio per enfatizzare i momenti emozionalmente più intensi. Inoltre, nella prima parte, prima di salire sull'aereo, c'è la curiosissima scena di Elias che spiega la rotazione terrestre a un fisico: delizioso!
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