La storia, innanzitutto, dimostra la maturità narrativa raggiunta da Vacca: abbiamo, infatti, un'alternanza tra momenti di tensione e di buon ritmo ad altri di riflessione, ma ricchi di una forte drammaticità. La sensazione del tempo che scorre inesorabile, poi, viene ulteriormente enfatizzata dalla presenza della versione castyana dell'orologio dell'apocalisse presente alla fine di ognuno dei numeri di Watchmen. Un paragone forse azzardato, ma che in fondo può anche starci visto il cast particolarmente allargato della storia: al momento, infatti, in questo primo episodio, oltre ai già arruolati Paperino e Archimede, a Enigm, Atomino e Topolino si aggiungono anche Paperone e Amelia con le sue amiche streghe vulcaniche, inoltre fanno anche una comparsata Tip e Tap, Minni, un come al solito travolgente Paperoga, nonostante la manciata di vignette in cui è presente: riuscire a rendere in maniera così incisiva un personaggio non semplice è, indubbiamente, un gran merito per Vacca. Sono anche presenti Qui, Quo, Qua e Newton Pitagorico che si preparano per partire per una nuova missione con le Giovani Marmotte, che viene raccontata sempre da Vacca su questo stesso numero nel primo episodio de Il bislacco coacervo faunistico, disegnata da Simona Capovilla. Ne scriverò più avanti.
Devo, però, dire che la presenza di Amelia un po' mi fa storcere il naso: avrei preferito, invece, l'ingresso nella storia del buon Marlin, piuttosto. Capisco, però, la necessità di proporre un cast quanto più vario ed equilibrato possibile, e soprattutto la necessità di non chiudere troppo presto la vicenda. Vorrei, in effetti, ricordare che la dimensione delta è tale per cui sarebbe possibile ignorare lo scorrere del tempo nella nostra dimensione. Direi, quindi, che la via della magia, pur se non da fastidio, è comunque quella più facile da percorrere.
Ad ogni buon conto, con questo primo episodio vorrei provare, se mi riesce, a far uscire sul mio canale PeerTube una serie di video su ciascun episodio, per poi mettere insieme il tutto per un video complessivo sulla saga. Qui sotto il primo, fresco di pubblicazione: Nel frattempo, mentre gli adulti sono impegnati a salvare il pianeta, i nipoti sono in missione con le Giovani Marmotte. La storia è decisamente molto divertente per molti motivi. Innanzitutto il titolo, molto ciminiano, poi il soggetto, che ha un che di donrosiano (sto in particolare pensando al Serraglio mitologico) e infine per il recupero di due personaggi storici delle Giovani Marmotte che hanno alimentato le loro storie di produzione italiana degli anni Novanta, in particolare le inedite pubblicate sullo storico Giovani Marmotte, ovvero Lardello e Alvin. Ultimo elemento interessante della storia è l'ennesima, nuova invenzione di Newton, che genera in questo caso sul serio un serraglio di animali che non dovrebbero essere presenti nelle foreste paperopolesi, inclusi un paio di animali fittizi. Il caos e soprattutto il divertimento sono assicurati! Il numero, infine, si chiude con un doppio episodio di Mickey 2.0, disegnato da Luca Usai, con cui Tito Faraci chiude i conti con la storia che era stata ripescata dal dimenticatoio nell'ottobre del 2020. La storia era ambientata in un futuro in cui l'umanità è riuscita a colonizzare la Luna, mentre il Topolino di quel periodo futuristico era il nipote del nostro Topolino. C'erano i discendenti di molti dei personaggi a noi nuoti, ma con un'unica anomalia: Macchia Nera. La sensazione era, infatti, che la versione futuristica dello storico avversario di Topolino fosse, in realtà, quella proprio la versione originale, giunta in un qualche modo in quel lontano futuro.
E alla fine i due episodi conclusivi di Mickey 2.0 confermano quella sensazione lì. E questo, se da un lato sa di una soluzione già usata (ma bisogna ricordare che la storia di Faraci è stata concepita molto prima dell'altra saga cui Mickey 2.0 verrà sicuramente paragonata), dall'altro delude un po', non perché la storia non sia valida, ma proprio per il motivo opposto: mi è piaciuta così tanto che mi dispiace non poco non poter leggere nuove avventure ambientate in questo futuro dal gusto un po' surreale. Piccolo appunto finale: nel finale Macchia Nera rivolge a Topolino una battuta che reputo significativa:
Magia?! Il razionale Topolino crede alla Magia?!che da un lato è una risposta alla saga che citavo prima, ma dall'altro sembra una risposta indiretta alla recente L'incubo dell'isola di corallo. Difficilmente, dati i tempi di produzione delle storie, quest'ultimo è un vero riferimento a quella storia, ma è inevitabile non pensarci, visto che alla base della storia di Marco Nucci sembra proprio ci sia la magia, in quello che è in qualche modo un tradimento dello stesso Macchia Nera e della sua propensione alla tecnologia. E questo è, ancora una volta, un punto a favore di Faraci e di Mickey 2.0.
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