La storia, che non risolve tutti i nodi narrativi introdotti negli episodi precedenti, ruota intorno a un caso parzialmente irrisolto del Topolino che tutti conosciamo, nonno del Topolino protagonista di questa gustosa e divertente saga del futuro.
In questo caso il Topolino originale non è riuscito a recuperare la refurtiva sottratta da Gambadilegno, pur riuscendo a catturarlo ancora una volta. A sparire è un prototipo tecnologico che, si diceva, sarebbe stato in grado di cambiare il mondo. A questo punto Topolino nipote e Gambadilegno nipote seguono alcuni indizi provenienti dal passato cercando di scoprire dove si trovi l'Utopzz. Al di là della storia in sé, che mescola con sapienza l'investigazione pura con l'azione, tra una battuta brillante e l'altra (con un paio che sembrano uscire fuori direttamente da Ridi Topolino!), l'elemento centrale della storia è il recupero, per quanto a distanza, del rapporto tra nonno e nipote, con il primo che torna a giocare il ruolo di punto di riferimento.
D'altra parte il confronto con la pesante eredità viene continuamente ricordato dagli zii Tip e Tap, due anziani e attempati signori con la barba lunga, decisamente invecchiati male visto che indossano ancora il cappellino dell'infanzia: in questo modo Sciarrone riesce a rappresentare molto bene quei piccoli tratti di nostalgia del tempo perduto che restano spesso nella nostra personalità.
Arrivano i greci
Ne Gli italici paperi arriva il momento di allargare i propri orizzonti confrontandosi con la cultura dell'Antica Grecia. Nella storia di Matteo Venerus ed Emmanuele Baccinelli, mentre Paperopolum rinnova velocemente (forse troppo) il suo aspetto, incluse le strade che passano dai percorsi tracciati dall'uso a quelle lastricate alla moda romana, il buon Tizio Caio torna dal suo viaggio oltre i confini italici portando con sé alcuni pensatori e artisti ellenici.La storia si fonda sul confronto tra le antiche Roma e Grecia e su come la cultura di quest'ultima abbia elevato quella romana. Dal punto di vista prettamente storico, però, siamo di fronte a una società forse eccessivamente ricca, dove abbondano le case e le ville, mentre la popolazione sembra appartenere a una sorta di diffusa borghesia benestante, mentre la città di Paperopolum, si è espansa in maniera incredibilmente veloce, tanto da avere un porto pur ritrovandosi nell'entroterra.
Se, però, mettiamo da parte queste necessità narrative (che sarebbero state più semplici da gestire con una storia in stile Storia e gloria della dinastia dei paperi), Cultura versus coltura è una divertente introduzione al ben più vasto argomento dell'influenza ellenica su Roma e l'Italia.
La segretaria perfetta
E così Massimo Fecchi ci prova gusto e prosegue la collaborazione con Topolino disegnando una nuova storia per il settimanale italiano.La rottura inevitabile, scritta da Marco Bosco, ruota intorno ai tentativi di Rockerduck e Lusky di allontanare Miss Paperett da Paperone: il motivo è la scoperta di come la segretaria del magnate sia riuscita a modificare l'agenda del suo principale per permettergli di seguire un affare in più rispetto al previsto. La storia, divertente e con una trama abbastanza lineare, risulta alla fine meno scontata di come sembrava all'inizio. Ultimo accenno all'articolo dedicato al centenario di Gianni Rodari, che su EduINAF abbiamo festeggiato lanciando un concorso di scrittura per i più piccoli!
P.S.: il titolo del post in realtà è tratto dal numero di Topolino.
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