Stomachion

sabato 31 ottobre 2020

Topolino #3388: A tutto Halloween

E' un numero quasi completamente dedicato ad Halloween, quello attualmente in edicola, con le sole eccezioni dell'episodio conclusivo della "prima stagione" degli Italici paperi e dei primi due episodi di X-Music. E dunque, anticipo a oggi l'usuale recensione Topa dedicandomi alle storie del terrore presenti in questo numero, iniziando dall'attesa seconda avventura con Mr. Vertigo.
Un Maro Nucci da paura
In effetti in questo numero Marco Nucci, insieme con Pietro Zemelo, è l'autore più presente sul Topo. Il numero si apre con la prima puntata de L'incubo di Mister Vertigo, questa volta disegnata da Ottavio Panaro. Il cambio ai disegni si vede non solo nelle differenze di tratto, ma soprattutto nelle scene più inquietanti: Panaro, rispetto a Fabrizio Petrossi, ha un'inchiostrazione meno marcata. Questo, però, non inficia la qualità del prodotto finale grazie alla semplice constatazione che Panaro, come Petrossi, è un disegnatore dal tratto classico e gradevole, che aiuta il lettore a concentrarsi sulla storia e, sopratutto, sui suoi dettagli.
Questo ritorno di Mr. Vertigo, in effetti, è molto più hitchcockiano dell'esordio e conferma quanto già evidenziato nella precedente doppia storia: il vero Mr. Vertigo è il personaggio incappucciato che si è intravisto in un paio di vignette e che aveva un ruolo probabilmente eccessivo nella copertina realizzata all'epoca da Andrea Freccero.
Per ora la storia, ambientata nel periodo di Halloween, vede Mr. Vertigo presente negli incubi dei topolinesi, forse ancora una volta indotti da un nuovo fenomeno mediatico che sta guadagnando popolarità, sebbene più lentamente della marionetta della precedente Le verità di Mr. Vertigo. Nucci continua, dunque, a esplorare il tema del controllo delle opinioni della massa attraverso un uso intelligente, per quanto fraudolento, della comunicazione. La storia, in particolare, presenta anche un paio di riferimenti a uno dei capolavori del cinema noir, La finestra sul cortile, film del 1954 di Alfred Hitchcock, senza dimenticare La donna che visse due volte del 1958, originariamente intitolato Vertigo.
La vicenda risulta piuttosto intricata e inquietante, ma la sensazione, che spero venga fugata, è che il secondo episodio rischia di essere deludente quanto il secondo episodio de Le verità.
Le altre due storie halloweeniane di Nucci sono due piccoli esercizi di stile, storie che sarebbero state perfette per X-Mickey. La passeggiata mostruosa vede la collaborazione di due autori bonelliani, Gigi Cavenago e Lorenzo De Felici che si presentano ai lettori con uno stile che, colorazione a parte, ricorda un po' Ivo Milazzo nella sua unica apparizione dalle parti disneyane.
La cornamusa spettrale, magistralmente disegnata da Fabio Celoni, è una divertente ghost story che coinvolge il solito bis bis di Pippo.
Un detective a Paperopoli
Anche se in Italia lo si vede ancora meno, a volte Paperino veste l'impermeabile e il cappello del detective. Tra le storie realizzate all'estero, ad esempio, è arrivata in Italia la bella Il germano paltese. Poi è arrivato il Detective Donald di Vito Stabile e Carlo Limido, ambientata negli anni Cinquanta (se la memoria non mi difetta). Per cui, quando ho visto l'anticipazione di questo numero su quello precedente, che Detective Donald Duck segnasse il ritorno della serie di Stabile e Limido, anche se un dettaglio era strano: la presenza nell'immagine d'anteprima di un deposito.
La storia, Lo scherzetto del dolcetto, è in effetti realizzata per il mercato estero, quindi non di produzione nostrana, per quanto gli autori coinvolti siano Stefano Ambrosio e Luca Usai con i colori di Valeria De Sanctis. Ciò che strania un po' è vedere Paperino fare riferimento a una serie di aventure che sono sostanzialmente ignote in Italia in cui il nostro ha indossato cappello e impermeabile da detective in varie occasioni, persino con uno studio privato.
Stiamo parlando della solita storia di zombie mascherata, in questo caso, dalla popolazione paperopolese ipnotizzata per raccattare tutti i dolci della città e portarli al deposito di Paperone, anch'egli ipnotizzato. Gli unici a non essere caduti sotto questo strano influsso sono Paperino, Topolino e Pippo, con questi ultimi che hanno riportato il papero in città dopo la loro ultima avventura insieme (come si intuisce dai flashback) e i tre nipotini.
Se da un lato il soggetto in se e molti elementi della trama risultano interessanti e inquietanti, dall'altro lascia perplessi e non poco la caratterizzazione di Topolino, che viene mostrato quasi idiota e tremebondo rispetto a un Paperino ricco di idee, cosa che comunque non stona più di tanto.
Ultima notazione per Le zucche di Halloween di Pietro Zemelo e Marco Mazzarello. Uscita originariamente su Instagram, rimonta nel formato topolinesco le vignette uscite sul profilo social del settimanale, con un esito decisamente poco leggibile. Forse le isnsta stories dovrebbero restare per il mezzo per cui sono state pensate, oppure andrebbero ragionate come le classiche strip stories.

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