
Dopo la complessa e personalmente non così efficace saga temporale (come scrissi, non credo che il personaggio di Fantomius risulti particolarmente efficace in questo genere di soggetti), torniamo in qualche modo al solito tran tran per il ladro gentiluomo: le rapine dei preziosi più preziosi della Terra! Pur nella loro semplicità, sono trame particolarmente efficaci, e in questo senso si conferma anche il primo episodio de La notte di Fantomius, tanto da risultare piacevolmente scontata nel suo svolgimento. L'intrico ideato da Marco Gervasio cui mi riferisco con quel scontata è, però, relativo alla prima parte della storia, perché poi l'autore inizia a esplorare una direzione nuova, di cui già sappiamo grazie ad alcune scene sarà protagonista Senape, al momento alleata di Fantomius e Dolly Paprika.
Gervasio, oltre a sviluppare la trama principale, che a quanto pare porterà non a una vera e propria conclusione ma verso una seconda storia in due puntate, propone un paio di elementi collaterali interessanti che servono per fornire un contesto storico solido per la saga, ovvero l'annunciato ritorno di Paperone a Paperopoli e una mappa geografica della baia di Paperopoli e della città. Tutte cose stuzzicanti per il lettore più esperto, ma che possono anche arricchire la lettura dei lettori più giovani.

Il racconto della corsa delle bighe, ad ogni modo, si è intrecciato con le vicende parallele dei vari protagonisti degli Urbani paperi attraverso i tipici flashback, il tutto fino all'introduzione di alcuni interessanti elementi che promettono uno sviluppo forse imprevedibile se consideriamo come si sono messe le cose fino a ora, ma non necessariamente poco scontato: in fondo nelle storie si è raccontato tutto e il contrario di tutto, e non è certo questo l'elemento essenziale, o quanto meno l'unico, con cui valutare una narrazione. Che in questo caso, forse a causa dell'eccessiva diluizione dovuta all'intreccio delle molte linee narrative, risulta meno incisiva soprattutto nel racconto della corsa delle bighe, che perde di qualunque epicità come evento centrale. D'altra parte la corsa in sé ha avuto appena cinque pagine in totale nell'episodio, e per un evento che non era così accessorio nella vita dell'antica Roma è forse un po' poco.

In tutto questo non si può non notare in termini positivi il nuovo elemento citazionistico presente in questa puntata: dopo le già rilevate influenze carpiane e uderziane, peraltro confermate nel corso di un'intervista concessa a Marco D'Angelo e realizzata in collaborazione con Andrea Bramini, ecco spuntare anche lo storico avversario di Popeye, Bruto, nei panni del guidatore di bighe Bruto Scassio.

Nel complesso la storia, forse proprio grazie alla maggior presenza della strega partenopea, risulta più efficace rispetto alla puntata precedente, mentre dal punto di vista geografico neanche questa settimana c'è da segnalare errori da parte del comunque ottimo Roberto Vian.

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