E così Urbani Paperi arriva a conclusione con un episodio in due tempi posto nel finale dell'albo. Ovviamente il ritardo nell'uscita della recensione è dovuto anche per il video dedicato alla serie, che ho anche dovuto suddividere in due parti, con la prima in uscita proprio oggi.
Il favorito della fortuna di Alex Bertani, Matteo Venerus ed Emmanuele Baccinelli inizia sin da subito nel segno di Giulio Cesare visto che il processo per tradimento a Paperonoro ricalca l'analogo processo a carico proprio di Cesare all'epoca in cui rimase coinvolto nei complotti di Lucio Sergio Catilina. E l'esito è anche sostanzialmente analogo. Non è, però, l'unico punto di contatto con la vita di Cesare. Il processo a Paperonoro, infatti, è legato a un delicato affare internazionale portato avanti con l'Egitto di Cleopapera, che nella storia reale ricalca, invece, l'affare sentimentale, ma non solo, tra Cesare e Cleopatra, all'epoca regina d'Egitto.
L'ultimo elemento storico essenziale per apprezzare secondo me al meglio l'opera di ispirazione e riscrittura operata dai tre autori è il momento in cui Cesare si autoproclama dictator di Roma, che viene sostituito dall'acclamazione popolare di Gastonio come principe di Roma. In tutto questo è anche interessante notare come Faberio sia sovrapponibile con Catilina, visto che entrambi appartengono a famiglie nobili decadute, ed entrambi tramano per ottenere il potere a Roma, e sempre per interposta persona. Faberio, infatti, ha la pretesa di controllare Gastonio, mentre Catilina, in uno dei suoi complotti, voleva mettere al potere Marco Licinio Crasso come dictator e proprio Cesare come sui comandante in campo.
Un gran finale per una saga nel complesso convincente in cui gli autori hanno semplicemente riscritto la storia: è indubbiamente difficile e delicato confrontarsi con fatti e personaggi reali della nostra storia usando i personaggi disneyani, quindi la scelta degli autori è più che comprensibile. Ed è anche apprezzabile il modo in cui il soggetto è stato sviluppato, rispettando tra l'altro i dettami del genere del romanzo storico, pur se manca la storia, almeno quella che conosciamo. Se proprio devo trovare un difetto, è quello di non aver avuto il coraggio di operare una scelta in stile Storia e gloria, con i personaggi che invecchiano e le generazioni che si alternano. E' però un difetto tutto sommato marginale, perché per contro abbiamo invece avuto dei personaggi forti cui affezionarci più facilmente.
Per il resto il numero viene aperto dalla prima parte de L'alba di Fantomius di Marco Gervasio dove l'antieroe disneyano cerca di liberare i suoi soci catturati da Pinko. Anche i ragionamenti su Senape fanno comprendere qualcosa di abbastanza evidente già nel primo episodio di questa quadrilogia: non è scontato che Senape abbia realmente tradito, né, se lo ha fatto, che le sue motivazioni siano così ovvie e banali. Vedremo, quindi, innanzitutto se Fantomius riuscirà a liberare Dolly settimana prossima e se vorrà spiegare il mistero di Senape. Personalmente spero di no, perché vorrebbe dire che ci sarà una nuova storia a puntate per approfondire un personaggio interessante, ma che forse Gervasio stesso ha un po' sottovalutato, fino a ora almeno.
Infine inizia il torneo di qualificazione ai mondiali di calcio giovanili per il Calisota con Il ritorno di mister spazzolone di Marco Nucci e Stefano Intini. La storia è, possiamo dirlo, abbastanza simile alle altre storie calcistiche di Nucci, ma questo non è un elemento negativo, questo perché lo sceneggiatore riporta in questa storia tutti gli elementi positivi delle precedenti: non arrendersi mai e lottare fino al fischio finale dell'arbitro. Inoltre anche lo stile di narrazione è perfetto: si resta attaccati alla storia tifando dentro di se come se quella fosse una partita vera! E a risolvere la partita sarà un giocatore improbabile che, indirettamente, porta anche alla crescita personale di Paperino come allenatore del Calisota.
Nessun commento:
Posta un commento