Pubblicato a puntate tra il 1874 e il 1875,
L'isola misteriosa di
Jules Verne è il seguito ideale di
20000 leghe sotto i mari, oltre a essere il romanzo conclusivo di una trilogia iniziata con
I figli del capitano Grant. I riferimenti ai due romanzi, pur se presenti, non inficiano la godibilità della lettura (devo, infatti, confessare che lessi questo prima del precedente
20000 o della visione dei due film tratti dai primi due romanzi), ma indubbiamente la conoscenza dei primi due "capitoli" rende più completa la lettura della trilogia.
Ad ogni buon conto, restando strettamente legati al solo personaggio del Capitano Nemo, i due romanzi portano uno spaccato vivido e completo del personaggio, e dunque inevitabile per
Francesco Artibani e
Lorenzo Pastrovicchio tornare sul loro Pippo-Nemo delle
19999 leghe sotto i mari.
I due autori presentano sin da subito delle variazioni sulla trama originale: sull'isola di Nemo, infatti, non naufragano degli ex-galeotti in fuga, ma due donzelle con il loro cane: Minni, Paperina e Pluto. Invariato, invece, il mezzo di locomozione usato, un pallone aereostatico, e gli eventi misteriosi in cui le due naufraghe si imbattono, almeno fino a che Topolino/Michel e Paperino/O'Quack non intervengono per salvarle a bordo di due piattaforme volanti che ricordano un paio di onritotteri.
Oltre questo c'è ben poco da aggiungere sul primo episodio de
L'isola dei misteri: la storia semplicemente introduce i nuovi personaggi e la nuova ambientazione, il tutto con un ottimo ritmo e un apparente senso di sicurezza, supportato dalle
gag presenti, fino alla pericolosa scena conclusiva, che vede l'intervento dei già citati Topolino e Paperino.