E' nota soprattutto per le molte traduzioni di lavori scientifici dallo svedese, inglese, tedesco e italiano al francese. In particolare era particolarmente nota e apprezzata la sua traduzione dei lavori del chimico Carl Wilhelm Scheele come ben ricordato in questo passo tratto da Travels in France During the Years 1787, 1788, 1789 di Arthur Young:
Madame Picardet è tanto gradevole nella conversazione quanto istruita; una donna molto gradevole e spontanea; ha tradotto Scheele dal tedesco e in parte Mr. Kriwan dall'inglese; un tesoro per Mounsier de Morveau, poiché è capace e disposta a conversare con lui di argomenti di chimica e di qualunque altro che tenda a istruirlo o compiacerlo.Il de Morveau citato è il secondo marito di Claudine Picardet, Louis-Bernard Guyton de Morveau, che sposò nel 1798, due anni dopo essere rimasta vedova. All'epoca della citazione, però, de Morveau era solo amico e collega della Picardet, e il passo ci da dunque un'idea di come veniva considerato il peso in particolare scientifico delle donne in quei tempi lontani.
Certo in questa descrizione, nel caso specifico, pesava probabilmente il fatto che Claudine fu studentessa di de Morveau, avendone seguito i corsi. Con quest'ultimo, comunque, realizzò poi diversi esperimenti scientifici, cosa che in ogni caso dovrebbe essere un chiaro indizio del suo talento.
I loro esperimenti vertevano nel campo della chimica e della mineralogia e avevano l'obiettivo di verificare i risultati contenuti nelle opere in traduzione, nel più puro spirito scientifico. Inoltre, nelle "note di traduzione" delle opere del mineralogista Abraham Gottlob Werner era ben scritto che era esperta negli esperimenti di laboratorio, grazie ai quali riuscì a tradurre in francese i neologismi usati da quest'ultimo nel suo trattato.
Sebbene si sia interessata soprattutto alla chimica e alla mineralogia, ha anche tradotto alcune opere nel campo della meteorologia con attinenze astronomiche come Observationes astron. annis 1781, 82, 83 institutæ in observatorio regio Havniensi del 1784 in cui sono riportate le osservazioni astronomiche di Thomas Bugge su alcune longitudini marziane. La sua traduzione venne pubblicata nel 1787 sul Journal des savants.
Nal 1785 ha eseguito una serie di misure barometriche che vennero successivamente presentate da Antoine Lavoisier presso l'Accademnia delle Scienze di Parigi.
E' poi significativo del valore che aveva all'interno della ristretta cerchia scientifica che ruotava intorno a Lavoisier di Jacques-Louis David del 1788 che a dispetto del nome, Ritratto di Lavoisier e di sua moglie, ritrae quella che potremmo considerare come la commissione della nomenclatura chimica, formata proprio da Lavoisier, de Morveau, Claude-Louis Berthollet, Antoine-François Fourcroy e, appunto, Claudine Picardet. Alla fine dei lavori il gruppo pubblicò il Méthode de nomenclature chimique che nelle intenzioni degli autori avrebbe dovuto riformare la nomenclatura della chimica inorganica.
In un certo senso il quadro di David è paragonabile alle famose foto delle prime conferenze Solvay dove l'unica donna era Marie Curie: un bel risultato per una donna del 1700!
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