In un certo senso Davide Palmigiani ha approcciatà la questione della probabilità allo stesso modo con cui Maurizio Codogno ha affrontato la teoria dei giochi. Il tema, forse, era giusto leggermente meno ostico di quello del volume precedente, visto che tanti si danno al gioco d'azzardo. O forse il motivo per cui tanti si danno al gioco d'azzardo: il tema è poco conosciuto. C'è poi anche la componente legata al fatto che molti si legano alla speranza di una vittoria che poossa compensare alle perdite, ma ovviamente a conti fatti la cosa è rara e colpisce pochissimi giocatori. Il tutto si riassume in una semplice frase: il banco vince sempre. Ovviamente non è esattamente così e andrebbe riformulata in: il banco vince sulla distanza.
In ogni caso l'approccio utilizzato, quello di dare una maggior enfasi al gioco d'azzardo, almeno nella prima parte, ha permesso di approcciare il tema del calcolo delle probabilità in una maniera particolarmente leggera, per quanto comunque rigorosa, introducendo anche alcuni concetti, come quello del gioco equo, che generalmente non sono presentati nei programmi scolastici.
In questo ambito ricadono anche alcune delle applicazioni proposte, come per esempio lo studio del processo di decadimento radiativo, o il moto browniano, o la catena di Markov. Dal punto di vista teorico, lo spazio maggiore è stato dato alle combinazioni e alla gaussiana, una delle più utilizzate curve nel campo probabilistico. Molto interessante, poi, il capitolo dedicato alle tecniche utilizzate per la creazione degli algoritmi in grado di generare numeri che siano realmente casuali. Palmigiani, infatti, spiega le difficoltà in questa sfida, raccontando anche brevemente come l'algoritmo più famoso in questo campo, il metodo Montecarlo, sia nato in quel del Progetto Manhattan grazie agli sforzi e alle intuizioni di Stanislaw Ulam e John von Neumann.
Anche i problemi di Maurizio (che è stato più formale di Palmigiani nell'introduzione dei problemi) sono stati per l'occasione particolrmente interessanti, anche se una delle soluzioni proposte mi è sembrata un arzigogolo un po' eccessivo rispetto a quel che chiedeva il problema, o forse semplicemente il tema delle probabilità mi è meno ostico di quel che pensavo prima di acquistare il volumetto.
La biografia di Sara Zucchini, infine, è dedicata a Isacc Newton, che riesce a riassumere nell'arco delle 13 pagine dedicate i punti salienti del fisico e matematico britannico. Aumentando le perplessità per l'assenza di Galileo Galilei, il più citato tra quelli fin qui non presentati.
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