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Con la scomparsa di Boschi, la testata finì nelle mani di Pierluigi Gaspa, che ha proseguito con l'idea di Boschi, all'inizio impostando i numeri seguendo gli appunti lasciati da quest'ultimo, ma apportanto alcune modifiche abbastanza evidenti, come la scomparsa dal sommario di storie realizzate da autori non italiani. Gaspa era salito a bordo della testata dopo la prematura scomparsa di Boschi nell'estate del 2022 a partire dal #244 di agosto di quell'anno. Nella sua gestione, a parte qualche scelta di sommario che lasciava perplessità (ma da cui non era comunque esente neanche Boschi), però è riuscito a recuperare alcuni autori su cui c'era poca attenzione, cosa che lo stesso Gaspa ha rivendicato negli articoli di questo centesimo numero. Autori come Onofrio Bramante, Giorgio Bordini e soprattutto Ambramo e Giampaolo Barosso cui venne dedicato esplicitamente un numero, l'#85, con un articolo di introduzione alle Superstar a firma di Francesco Stajano, che forse è il mio numero preferito della sua gestione.
Questo centesimo numero, però, risulta anche un nuovo punto di cambio della testata, un po' come lo fu il passaggio dal #350 della prima serie (che celebrai con un essential 11) al primo numero della seconda serie: l'espansione dei redazionali, infatti, non sembra sia solo una occasione celebrativa, ma un appuntamento fisso della testata che, quindi, promette di approfondire autori e storie trascurate da un po', in perfetto stile boschiano!
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